Lorenzo D'Emidio- Lavoro sulla Bioarchittetura.pptx
DIGITAL READERS 4: Anna Antoniazzi Convergenze e contaminazioni. I nuovi confini della letteratura per ragazzi
1. Anna Antoniazzi
CONVERGENZE E CONTAMINAZIONI
I NUOVI CONFINI DELLA LETTERATURA PER L'INFANZIA.
Una buona storia è sempre una buona
storia, indipendentemente da dove viene
raccontata, se attorno al fuoco centinaia di
anni fa o oggi attraverso una consolle da
gioco
Alec Sokolow
Molti indizi inducono a pensare che sia in atto un processo di
ridefinizione dei territori stessi della narrazione, attraverso un sempre
maggiore rimescolamento e una sempre più profonda contaminazione
sia tra generi e media, che tra la letteratura dedicata a bambini e
ragazzi e quella adulta. I confini tra media, generi e pubblico di
riferimento si fanno sempre più sottili e incerti: temi, argomenti,
personaggi che erano perlopiù appannaggio di una singola dimensione
narrativa, ora vengono approfonditi a “tutto tondo”.
Sbirciando tra le proposte testuali, cinematografiche o videogiocabili,
in particolare, i media sembrano prestare sempre maggiore attenzione
ai topoi del fiabesco e ai temi fondanti della letteratura per l’infanzia
nel tentativo, forse, di coglierne il complesso, e mai completamente
riducibile, apparato metaforico. Quello che potrebbe sembrare un
paradosso, ad una più attenta analisi si può rilevare, per autori e
registi, una precisa scelta narrativa: utilizzare protagonisti che
rimandano agli eroi della fiaba e della letteratura per l’infanzia pare
dettato dalla consapevolezza che si tratta di personaggi “mondo”, icone
che racchiudono potenti metafore con le quali, necessariamente, anche
il mondo adulto deve confrontarsi per interpretare, attraverso puntuali
categorie, il nostro tempo, o meglio i problemi e le contraddizioni del
nostro tempo. Attraverso linguaggi, codici e media diversi, dunque, si
torna e si ritorna sui personaggi e sui simboli che quei personaggi
rappresentano, attribuendo nuovi significati, esplorando inusuali
alternative di percezione e di senso.
Quello che oggi vediamo accadere in maniera così eclatante, in realtà,
non è un fenomeno nuovo perché in epoche diverse la letteratura per
ragazzi e i suoi prolungamenti mediatici, hanno rappresentato un
territorio privilegiato di sperimentazione: la fiaba, la narrativa di
genere e i classici sono divenuti spesso spunto per nuove suggestioni,
2. nuove prospettive e nuovi approfondimenti. Basti pensare a quanto,
più o meno velatamente, i protagonisti delle fiabe e più in generale
della Letteratura per l’infanzia – da Cappuccetto Rosso a Peter Pan, da
Pollicino a Pinocchio, da Biancaneve ad Alice nel Paese delle Meraviglie
– siano sempre più presenti in tutti gli ambiti mediatici, e non solo in
quelli dedicati a bambini e ragazzi.
È come se la crossmedialità, come abbiamo visto, permettesse ai
lettori (intesi nel senso più lato del termine) e ai protagonisti delle
storie di moltiplicare le proprie esperienze, le proprie possibilità, le
proprie esistenze, realizzando connessioni, intrecci e rimandi sempre
più complessi e inestricabili.
Anche in questo la crossmedialità, in qualche modo, assomiglia alla
letteratura per l’infanzia e al suo paricolare modo, congenito, di trarre
linfa vitale dall’immaginario nella quale è immersa: nelle migliori storie
dedicate ai bambini e ai ragazzi, non solo s’incrociano “alto” e “basso”,
letteratura e paraletteratura, ma «generi cosiddetti ‘minori’ hanno
avuto un forte riflesso nei libri per bambini: il poliziesco, lo spionaggio,
la fantascienza, il rosa, l’horror. E una molteplicità di filoni ne
arricchisce il repertorio: dalla letteratura scientifica a quella di viaggio,
a quella teatrale ecc. La letteratura per l’infanzia così comprende un
insieme molto articolato che include tanti registri espressivi, toni,
livelli, temi. Dal romanzo di formazione alla poesia, dalla fiaba d’autore
ai grandi romanzi d’avventura, la letteratura per l’infanzia si nutre di
opere di notevole qualità, ha spesso ispirato scrittori ‘per adulti’ che si
sono cimentati anche in opere per ragazzi (come Robert Louis
Stevenson, Mark Twain, Rudyard Kipling, Italo Calvino), conosce
numerose incursioni nei generi, pervade piacevolmente riscritture e
parodie che danno un senso nuovo alle forme antiche, lambendo
l’utopia borgesiana di una letteratura in trasfusione perpetua1
».
Pur nel rispetto di autori che li hanno creati, è interessante notare
come i personaggi possano cominciare a vivere una propria vita,
autonoma, ma pur sempre debitrice, in qualche modo, alla narrazione
originale. Le riscritture, infatti, aprono la narrazione a scenari insoliti,
ad audaci inversioni di prospettiva, a situazioni impensate. Come nota
Faeti, è nei meandri della riscrittura che «il romanzo storico, quasi
fosse (proprio lui, così “storico”…) un antenato della Fantascienza,
inventa i moschettieri, concede nuovi colori ai banditi scozzesi, si
1
Emy Beseghi, Confini. La letteratura per l’infanzia e le sue possibili
intersezioni, in Anna Ascenzi, a cura di, La letteratura per l’infanzia oggi, Vita e
Pensiero, Milano, 2003, p.77.
3. rivolge con il “tu” agli Etruschi, tratta i Romani come se fossero nati
dopo Asterix2
».
Ed è proprio nell’ambito della riscrittura, del raccontare di nuovo una
storia cambiandone il contesto epocale, gli ambienti o i presupposti
narrativi, che la crossmedialità incrocia sul suo cammino non solo la
fiaba e la letteratura per l’infanzia, ma anche la letteratura “alta”,
colta, blasonata.
2
Antonio Faeti, Tuono a sinistra. Ventidue lezioni per ostinarsi a leggere,
Biblioteca Sala Borsa, Bologna, 2002, p.10.