‘Il sogno è l’infinita ombra del vero. ‘ Pascoli

Alcune riflessioni sulla interpretazione e studio dei simboli e degli archetipi

 

(di Anna Sophia)

 

Consideriamo la simbologia dei sogni o quella degli archetipi studiati da Freud, Jung e altri ricercatori, quello che emerge sembrerebbe uno studio basato su interpretazioni che associano un determinato simbolo alla probabilità che quel simbolo venga interpretato secondo un determinato campo di indagine e cioè si evidenzierà che:

 

simbolo A —> rappresentazione e interpretazione del simbolo nel

 

campo A

 

simbolo B —-> rappresentazione e interpretazione del simbolo nel 

 

campo B

 

ecc…

 

si ha dunque che il simbolo A venga interpretato secondo una realtà osservata nel campo A la cui probabilità di interpretazione ed analisi è aderente a quel campo di indagine.

 

A questo punto è necessario sottolineare come lo studio dei simboli e degli archetipi sia stato strettamente legato alla probabilità di significato che quel determinato simbolo manifesta nella realtà presa in considerazione; e se la realtà presa in considerazione cioè il campo di riferimento fosse diverso da quello prefigurato? Bé il significato o interpretazione cambierebbe (vedi procedimenti di associazione praticati dalla psicoanalisi freudiana)..quindi si evidenzia che alla raffigurazione di un determinato simbolo corrisponde una interpretazione non univoca (non oggettiva) del suo significato ma strettamente soggettiva e quindi probabilistica.

 

Si può ipotizzare a questo punto che al simbolo corrisponda una realtà soggettiva cioè Simbolo=rappresentazione soggettiva della realtà da cui:

 

interpretazione del simbolo=probabilità di configurazione di un campo di indagine che sia il più aderente possibile alla rappresentazione soggettiva del soggetto indagato.

 

Ne consegue che il soggetto percipiènte influenza l’oggetto percepito ma anche che a modificazioni della percezione del soggetto percipiènte anche l’interpretazione dell’ oggetto percepito cambia significato ed è qui che la conoscenza psicoanalitica si colloca.

 

Con le ricerche condotte da Jung il campo di indagine si amplia, infatti, dal campo soggettivo dell’individuo si passa al campo soggettivo della “collettività” (Jung introduce il concetto di “inconscio collettivo”) ovviamente in questo caso le dinamiche messe in campo per l’interpretazione dei simboli diviene molto più complessa tanté che ancora oggi questo tema rappresenta un campo di indagine aperto e in continua modificazione: da questo punto di vista Jung non poteva che arrivare ad indagare le “radici simboliche” dell’umanità le cui raffigurazioni vennero da lui identificate con il termine di Archetipo.

 

Il linguaggio del simbolo dunque è un linguaggio complesso da decodificare in quanto appartiene ad un mondo interiorizzato che non può essere disgiunto dal cammino evolutivo della “coscienza individuale soggettiva”: l’inconscio parla tramite immagini e da questi nascono i simboli.

 

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