Gestione Acquapark di San Giorgio Bigarello da rinnovare: pronto il nuovo bando

L’impianto acquatico gestito per 15 anni da Gesport. Previsti anche lavori di manutenzione per 355mila euro

La concessione quindicinale per la gestione dell’Acquapark di San Giorgio Bigarello è scaduta e il nuovo bando è pronto per essere aperto.

Realizzato una quindicina di anni fa, l’impianto acquatico ha avuto un unico gestore, la Gesport di Renato Cisana. Causa Covid, il contratto è stato prorogato dal Comune per altri due anni, ma ora la convenzione è in scadenza e va rifatta.

Nel rinnovo del contratto (che avrà durata 15 anni), il Comune ha previsto anche - per gli anni a venire - lavori di manutenzione per 355mila euro, un investimento in parte a carico del prossimo gestore, che potrebbe anche essere l’attuale, se deciderà di partecipare e se vincerà la gara. «Il parco - ci spiega Laura Spiritelli, assessore allo sport del Comune di San Giorgio Bigarello - è concepito più come un parco divertimenti acquatico che un impianto sportivo per il nuoto. Ci sono infatti una grande piscina sagomata, scivoli, idromassaggio, vasche per i piccoli e un parco da 12mila quadri con campi da beach, green volley e calcetto, bar e ristorante. Una struttura che può ospitare duemila persone. In questi quindici anni è stata gestita ottimamente da Cisana: per il nostro territorio è un servizio fondamentale, d’estate richiama tanta gente, nel fine settimana è sempre pieno di ragazzi e famiglie che trascorrono la loro giornata in relax. E’ una risorsa importante e un impianto appetibile».

La struttura è solo estiva, San Giorgio non ha piscine coperte, però offre diverse opportunità di svago e ogni anno ospita anche i Cred, con centinaia di bambini impegnati da giugno a settembre.

«Il contratto è scaduto e dobbiamo per forza rifare il bando - va avanti Spiritelli - Adesso stiamo completando l’iter di preparazione della gara, con l’inventario delle attrezzature, i documenti. Tra fine febbraio, inizi marzo il bando verrà pubblicato; non possiamo andare oltre perché a giugno l’impianto deve riaprire. Non essendo una struttura sportiva vera e propria, un impianto Coni, non si può partecipare ai bandi per ottenere i fondi per lo sport. Però c’è bisogno di manutenzione, di sistemare le vasche in particolare. Per il primo anno, però, la futura gestione non avrà oneri per la ristrutturazione. Potrà cominciare a fare lavori di ripristino solo quando comincerà ad avere guadagno».

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