“…il flash?? noooo… io non lo utilizzo mai…”

Buongiorno a tutti e ben ritrovati in questa rubrica; oggi parleremo del flash e del suo utilizzo in fotografia.

No, non sono impazzito, il flash ha una grandissima importanza in molti tipi di scatti; ovviamente non sto parlando di quello interno alle macchine, ma di quello “a slitta”, ossia che si monta al di sopra dei nostri corpi macchina.

Ah, sì…quelli per fare i matrimoni…… ecco un commento che ho ascoltato varie volte e che dimostra quanto sia nebuloso e poco affrontato, generalmente, questo argomento; ed è uno dei motivi che mi ha spinto a sceglierlo perchè possiamo chiarirci un po’ le idee e magari scoprire un fedele alleato..

Da quando ho scoperto il flash esterno, lo utilizzo spesso e lo porto sempre con me nello zaino; i suoi utilizzi sono svariati, pensiamo solo a quante fonti luminose e flash direzionati ci sono negli studi fotografici. Ed infatti si utilizza per lo più in ambienti interni, quando magari serve un tempo di scatto veloce, non vogliamo alzare gli ISO per non produrre rumore digitale e perchè magari ci serve un certo tipo di luce. Nelle macro, sia in interni sia in esterni, nello still life, nella ritrattistica, ha un utilizzo quasi fondamentale.

Sfatiamo subito la credenza, quindi, che il flash sia un attrezzo ‘da matrimoni’; in quell’ambito è indispensabile, ma il suo utilizzo è di gran lunga molto più ampio.

Andiamo per ordine, cosa abbiamo imparato dal flash delle nostre fotocamere? Che è meglio non usarlo…… già, perchè per il 99% dei casi la luce che genera non va mai bene.. è troppo forte, è troppo fredda, anche il viso più bello e tenero di un bimbo sembra invece uscito da un film dell’orrore… per non parlare delle ombre assassine generate dietro ogni soggetto… insomma una vera e propria malattia da evitare!!

Meno male che esistono i flash esterni e che si possono trovare, grazie alle ditte che producono modelli compatibili con le principali marche di fotocamera, ad un prezzo davvero accessibile.

I punti di forza sono tanti, ma soprattutto due: la direzionalità e il controllo, automatico o manuale, dell’intensità della luce. E potrei fermarmi qui, perchè con queste due caratteristiche abbiamo già risolto una serie infinita di problemi. Ed invece, prima di addentrarmi nel merito, vorrei elencare anche altre proprietà, come ad esempio la connettività wireless e quindi il controllo di uno o più flash posti non necessariamente sulla macchina e la possibilità di poter ‘colorare’ la luce attraverso la nostra fantasia…

Una volta montato sulla nostra macchina, il flash, autoalimentato dalle batterie interne, dialoga con la fotocamera attraverso i contatti in cui è fissato. Ecco perchè nella cosiddetta modalità TTL riconosce automaticamente l’ottica con cui si sta scattando, la velocità di scatto ecc. e si ‘adegua’ ai valori impostati sulla macchina per produrre il lampo più indicato. Ha un solo limite, da questo punto di vista. Che può essere sincronizzato con un valore massimo di tempo di scatto che si aggira intorno a 1/250s; questo significa che non possiamo utilizzare il flash se vogliamo un tempo di scatto inferiore, perchè genereremmo delle zone buie nello scatto. Questo avviene perchè nelle reflex quando impostiamo un tempo di scatto non facciamo altro che dire alla macchina quanto tempo deve passare tra due tendine che si alzano e si abbassano (e all’interno delle quali viene catturata l’immagine); se il tempo impostato è più veloce di quello massimo possibile per il flash, succede che quando il lampo parte, troverà la seconda tendina già chiusa (o parzialmente chiusa), generando quindi parti buie…

Oltre al modo TTL c’è anche quello manuale, con il quale si imposta l’intensità del lampo emesso in base alle nostre necessità del momento; per questo c’è bisogno di sperimentare molto, ma una volta padroneggiato riesce a regalare molte soddisfazioni.

Ma quando e come lo usiamo? Ammettiamo di essere ad una festa di bimbi in un ambiente interno; saremmo costretti ad impostare un tempo basso di scatto, visto che i bambini si muoveranno velocemente, magari apriremmo anche il diaframma per far venire un po’ tutto a fuoco (tranne magari qualche primo piano stretto)… bene, ci ritroveremo a dover impostare gli ISO molto alti, forse troppo per non far generare rumore alla nostra fotocamera. E allora si risolve tutto con il flash esterno, possiamo anche abbassare gli ISO e come per magia le nostre foto risulteranno ben bilanciate. Il suo utilizzo garantisce una luce omogenea e, gestendo bene la sua direzionalità, anche una quasi assenza di ombre. Già, perchè può essere direzionato! Infatti eviteremo di ‘sparare’ il lampo sul viso dei nostri soggetti, direzionandolo verso il soffitto, per esempio; in questo modo la luce del flash rimbalzerà sul soffitto per cadere sul soggetto in maniera omogenea.

Altro modo di ‘governare’ la luce del flash è quello di utilizzare un diffusore da montare sulla lampada; in questo modo il lampo è meno accecante e la luce è più distribuita.

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Possiamo anche direzionare il flash su un muro per ottenere la stessa cosa, ma in questo modo avremo un’ombra più laterale che esalterà la tridimensionalità. Attenzione a non accecare qualcuno puntando il flash lateralmente!! 😉

L’altro aspetto su cui vorrei soffermarmi è la connettività wireless del sistema che permette, quindi, di comandare il flash anche se non montato sulla macchina. Gli utilizzi e gli esempi possibili sarebbero infiniti, vi faccio un esempio di uno scatto e di come l’ho realizzato.

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Per poter fotografare le spire di fumo mi son servito di un fondo nero, di un incenso acceso, di un cucchiaino freddo posizionato sull’incenso per esaltare le volute di fumo, della fotocamera su treppiede e del flash posizionato sulla scrivania e indirizzato verso il fumo (in realtà verso un foglio bianco che poi ha riflesso la luce verso il fumo). Per concentrare ulteriormente la luce del flash, ho costruito un tubo di carta rivestito internamente di carta di alluminio montandolo direttamente sul flash.

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er arricchire il tutto avrei potuto anche utilizzare un foglio colorato che avrebbe potuto riflettere sul fumo una luce colorata, o anche operare alla base, optando per delle gelatine colorate che si pongono sulla lente del flash garantendo quindi un lampo colorato.

Naturalmente per poter comandare il flash senza montarlo sulla macchina c’è bisogno di un trigger, ossia di un oggetto composto da un ricettore e un trasmettitore che dialogano in wireless.

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La nostra fantasia trova in questo oggetto un alleato incredibile e probabilmente poco esaltato…

Ciao, alla prossima!

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