Masterchef cucina animali protetti in Ecuador. Ricette a base di un raro cervo, squalo, capibara e coccodrillo

Proteste degli animalisti. Il ministero dell’ambiente: è vietato dalle leggi

[5 Gennaio 2022]

L’associazione equadoregna Movimiento Animalista Nacional (MAN) ha denunciato che nel programma televisivo Masterchef trasmesso da Teleamazonas vengono preparate ricette che hanno come ingredienti carne di un raro cervo, squalo Mustelus whitneyi, coccodrillo e capibara, tutti animali protetti dalla legge  che proibisce il consumo di carne “de monte” (selvatica)  salvo a fini di sussistenza e senza fini commerciali e di lucro. «Eccezioni –  fa notare MAN – che chiaramente non si applicano a suddetto show».

L’associazione animalista equadoregna sollecita i produttori di Masterchef e il canale televisivo che diffonde il programma a spiegare da dove provenga la carne che viene cucinata in televisione e sottolinea che «Questi tipi di “piatti” in questo tipo di “shows” puntano a normalizzare il consumo di animali protetti e a fare il maquillage al traffico  di animali selvatici e della distruzione degli ecosistemi».

Man fa presente che l’edizione di Masterchef trasmessa in Ecuador è in realtà prodotta in Colombia, ma evidenzia che il Codice penale colombiano prevede che non si possa violare le leggi di un altro Paese e sanziona la vendita e il consumo di animali protetti.

La Plataforma Colombiana por los Animales ¡ALTO! Ha fatto notare che in Colombia ci sono allevamenti di  capibara e coccodrilli a fini alimentari, ma ha aggiunto  che «La produzione del programma deve dimostrare l’origine di quella carne» e che per il cervo e lo squalo «Si potrebbe pensare che il loro uso sia illegale»

Dopo la denuncia di MAN è intervenuto il Ministero dell’ambiente, dell’acqua e della transizione ecologica (Maate) dell’ecuador ricordando che il suo compito è quello di tutelare l’integrità della fauna selvatica e che per questo «Respinge categoricamente la promozione e la diffusione di contenuti grafici o audiovisivi che incoraggino l’acquisto e il consumo di specie selvatiche o dei loro elementi costitutivi, come quello presentato in un programma televisivo nazionale, che sebbene sia stato girato fuori dal Paese, espone una situazione che potrebbe portare al consumo illegale di carne selvatica».

Il Maate ha ribadito che «Il consumo di carne selvatica è un crimine in Ecuador» e  ha precisato che «Per contrastare il traffico e la caccia di tali specie, il ministero, unitamente agli enti di controllo, effettua operazioni sulle strade e località, applicando a seconda dei casi le vigenti normative ambientali».

Nel 2021 in Ecuador sono state effettuate 527 operazioni anti-bracconaggio e il Maate ha avviato 12 procedimenti penali per crimini contro la fauna selvatica e 23 procedimenti amministrativi per crimini contro la biodiversità.

Inoltre, da diversi anni, è stata promossa la campagna nazionale “Alto, el Tráfico de Vida Silvestre es un Delito, si te llevas uno, no quedará ninguno” che punta a sensibilizzare la popolazione sull’importanza di proteggere la fauna e la flora selvatiche del Paese e informare sulle pene in cui si può incorrere. Il Código Orgánico Integral Penal (COIP) dell’Ecuador stabilisce all’articolo 247, i crimini contro la flora e la fauna selvatiche sono punibili con la reclusione da uno a tre anni. Inoltre, l’articolo 318 del Código Orgánico Ambiental (COA) sanziona questo tipo di attività illecita con multe fino a 200 stipendi base unificati.

Il Maate conclude: «Chiediamo ai cittadini di rispettare e tutelare la straordinaria biodiversità del Paese e sollecitiamo i media a sostenere il rafforzamento della politica ambientale nazionale».