Cesare Cremonini: cosa ci insegnano i ragazzi del futuro

Quanto conosciamo realmente i giovani, che rappresentano il tempo presente e il tempo futuro? Cosa sappiamo delle loro aspettative, delle loro paure, dei loro sogni? Possono un artista famoso e studenti e studentesse incontrarsi in un dialogo aperto rispetto a bisogni, desideri, arte, lavoro, passione? 

In occasione dell’evento “I ragazzi del futuro”, tenutosi presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, e in conclusione del progetto “Io vorrei” promosso da Intesa Sanpaolo, che ha portato il cantante Cesare Cremonini a visitare diverse scuole delle periferie delle città d’Italia insieme allo street artist Giulio Rosk, abbiamo raccolto la testimonianza di Cremonini proprio rispetto al suo incontro con le generazioni più giovani.

Dall’esperienza di questi mesi Cremonini fa emergere il ritratto di una generazione profonda, attenta, sensibile, autentica, portatrice di pensieri e contenuti importanti, in grado di andare ben oltre la superficialità che gli adulti spesso le attribuiscono.
I ragazzi e le ragazze di oggi, infatti, ci racconta Cremonini, non hanno bisogno di visibilità, ma di attenzione, di riconoscimento da parte degli adulti del loro valore e del ruolo importante che hanno nella nostra società.

Siamo di fronte a sensibilità spiccate, a cui a volte non viene data la dovuta attenzione, e accentuate dal contesto complesso che le generazioni più giovani stanno vivendo, insomma. In questo senso, il cantante bolognese sottolinea l’importanza dell’arte, che può avere un ruolo fondamentale per la salute mentale dei più giovani ed essere una via alternativa efficace per esprimere la propria creatività e interiorità.

Quella che Cesare Cremonini ci restituisce è un’immagine profonda e ricca di dettagli, che ci pone di fronte all’urgenza di ascoltare con attenzione e apertura le ragazze e i ragazzi, senza pregiudizi e considerandoli protagonisti a pieno titolo del mondo di oggi e di domani.