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Stregata dalla Luna | Cher, Nicolas Cage e le memorie del cult di Norman Jewison

Olympia Dukakis, Vincent Gardenia, Danny Aiello, gli Oscar. Riscoprire un film dimenticato

Cher, Nicolas Cage e il cuore di Stregata dalla Luna di Norman Jewison, un film del 1987
Cher, Nicolas Cage e il cuore di Stregata dalla Luna di Norman Jewison, un film del 1987

ROMA – La notte degli Oscar 1988, lo sappiamo, fu tutta de L’ultimo imperatore di Bernardo Bertolucci che fece en plein: 9 nomination e 9 statuette dorate tra cui Miglior film, Miglior regia e Miglior sceneggiatura non originale, ma il secondo, vero, grande protagonista di quella notte fu Stregata dalla luna. Nel suo piccolo la pellicola di Norman Jewison, a fronte di 6 nomination, si portò a casa la bellezza di tre premi: Miglior attrice non protagonista a Olympia Dukakis, Miglior sceneggiatura originale a John Patrick Shanley, ma soprattutto quella che fece più rumore, Miglior attrice protagonista alla superstar Cher. Il coronamento di un percorso attoriale che negli anni Ottanta la vide presenza fissa sul grande schermo tra Jimmy Dean, Jimmy Dean, Silkwood, Dietro la maschera, Le streghe di Eastwick e Suspect – Presunto colpevole. Tutti piccoli-ma-grandi cult di maestri di cinema.

Stregata dalla Luna di Norman Jewison è stato presentato in terra statunitense l'1 dicembre 1987
Stregata dalla Luna di Norman Jewison è stato presentato in terra statunitense l’1 dicembre 1987

Robert Altman, Mike Nichols, Peter Bogdanovich, George Miller, Peter Yates e infine proprio Norman Jewison che assieme alla MGM – Metro-Goldwyn-Mayer – e al raffinato ma incisivo script di Shanley – la portarono nell’Olimpo del cinema consegnandole le chiavi, il cuore e l’essenza di una Loretta Castorini caratterialmente impareggiabile. Una contabile italoamericana di Brooklyn disillusa dall’amore e più in generale dalla vita, vedova per malasorte di un primo matrimonio, prossima alla seconde nozze con il tedioso, mammone e privo di qualsivoglia appeal Johnny Cammarieri (un formidabile Danny Aiello) che la chiede in sposa senza nemmeno uno straccio di anello. Un rapporto macchinoso il loro, fatto di attenzioni, si, cure, ma senza passione, senza baci. Poi il viaggio in Sicilia di lui, a Palermo al capezzale della madre morente (spoiler: non muore, anzi!), con una richiesta: telefonare a suo fratello Ronny e invitarlo al matrimonio.

Come Loretta Castorini, Cher ha vinto l'Oscar 1988 alla Miglior attrice protagonista
Come Loretta Castorini, Cher ha vinto l’Oscar 1988 alla Miglior attrice protagonista

In quel preciso istante, la vita di Loretta cambia in un ingresso scolastico, perfetto, in un mondo straordinario da manuale. È sempre New York, la stessa che appare nello skyline di quei titoli di testa ormai mitologici sulle note di That’s Amore di Dean Martin che hanno contributo ad arricchire il retaggio senza tempo di Stregata dalla luna (su Prime Video), è Loretta a essere cambiata, come ri-accesa. I capelli, da grigi e sempre raccolti, diventano neri, folti, bellissimi, sinuosi come una Medusa di dolci serpenti che non fanno male. La differenza l’ha fatta quel Ronny dal cuore spezzato e dalla mano – la sinistra – dalle dita tranciate, traboccante di desiderio, cieco di folle e istantanea passione, a caccia d’amore come un lupo nella foresta, portato in scena da un Nicolas Cage magnetico e disperatamente romantico, autore di una performance maiuscola eppure poco celebrata.

Lo skyline di New York nei meravigliosi titoli di testa del film sulle note di That's Amore
Lo skyline di New York nei meravigliosi titoli di testa del film sulle note di That’s Amore

Al Cage di Stregata dalla luna basterebbe la sola – meravigliosa – dichiarazione d’amore nella scena madre del film per parlare di immortalità artistica. Ci sono Loretta e Ronny, l’uno di fronte all’altro, per strada, al gelo, con i fiocchi di neve che si insinuano tra i capelli di lei, implorandola di averla nel suo letto, il resto lo fa la magia del cinema e dello script di Shanley: «Il passato e il futuro sono quasi inesistenti: non riesco a vederli, qui. La sola cosa che vedo sei tu, con me. Loretta, io ti amo, ma non dell’amore che ti hanno insegnato, è qualcosa che neanch’io conoscevo. L’amore non semplifica le cose, sai? Quello che trova distrugge: ti spezza il cuore, ma noi non siamo qui per cercare la perfezione. I fiocchi di neve sono perfetti, le stelle sono perfette, non noi…».

Nicolas Cage in un momento di Stregata dalla Luna
Nicolas Cage in un momento di Stregata dalla Luna

E poi l’atto finale, con quel «Avanti, vieni…» pronunciato con un flebile tono di voce, quasi impercettibile, sulla soglia di casa, ripetuto verso una profondamente emozionata Loretta, e con il gesto della mano monca rivolta verso di lei. Un gesto fondamentale, sottolineato da Jewison in regia con zoomate delicate verso il volto di Cage e un particolare della mano messa in evidenza, con cui mostrarsi nella sua più pura essenza vitale, senza filtri, fragile e vulnerabile. Al loro amore, passionale, travolgente, capace di smuovere montagne e fare viaggi interstellari, se ne oppongono due, dotati ognuno di un principio e di una fine. Quello adultero (e sbagliato) di Mona (Anita Gillette) e Cosmo, il padre di Loretta (un grande Vincent Gardenia nominato agli Oscar) e quello premuroso e mancato, interrotto sul nascere di Perry (John Mahoney) e di Rose, la madre di Loretta (un’incredibile Olympia Dukakis premiata all’Oscar).

Con Stregata dalla Luna, Olympia Dukakis vinse l'Oscar 1988 alla Miglior attrice non protagonista
Con Stregata dalla Luna, Olympia Dukakis vinse l’Oscar 1988 alla Miglior attrice non protagonista

Nel mezzo una rom-com magistrale che poggia le basi su di uno script spontaneo, armonico, pieno zeppo di stereotipi di ogni specie e forma sugli italoamericani e di luoghi comuni sulla vita coniugale. Tutto innervato di svolte e di equivoci al sapore di cinema classico che finiscono con il donare al film un tono romantico-fiabesco con un delicato aroma di commedia pura che viaggia, sottotraccia, in ogni momento filmico, pronto ad esplodere da un momento all’altro. Jewison, però, se la gioca di mestiere, disinnescandolo puntualmente, lasciandolo crescere passo dopo passo, scena dopo scena, sino a quel finale. Tutti in cucina, a fare colazione, con i conflitti aperti che vanno a risolversi e con essi il concretizzarsi del sottotesto. Perché oltre che un film sull’amore come motore di tutto, dell’Universo e degli uomini, Stregata dalla luna è anche una lezione di vita sul valore dei legami che creiamo.

Cher volle a tutti i costi Cage come Ronny, al punto da tenere sotto scacco i dirigenti della MGM per settimane: ci vide benissimo!
Cher volle a tutti i costi Cage come Ronny, al punto da tenere sotto scacco i dirigenti della MGM per settimane

E dire che sul set di Stregata dalla luna le cose non andarono esattamente per il sottile, almeno stando alle parole di Jewison: «Il suo tempismo comico è naturale e quasi infallibile, lo dico anche se mi ha soprannominato Il Burbero. Cher pensa che tutti i registi siano folli, pazzi, e ha ragione ovviamente». Il climax nella cucina fu, infatti, la sequenza dalla realizzazione più difficile. La troupe fu esonerata, Jewison volle provare la scena con il solo cast, faccia a faccia, attraverso un approccio teatrale dai metodi (decisamente!) poco ortodossi. Per farla breve: nessuno del cast poté andare a pranzo senza che prima ognuno di loro non avesse raggiunto la giusta predisposizione caratteriale per la scena. Il risultato? Il SAG-AFTRA – US Screen Actors Guild multò Jewison per maltrattamenti. Ma d’altra parte è di Norman Jewison che stiamo parlando, un autore integralista nei modi e nello spirito.

Il climax in cucina di Stregata dalla Luna che fece passare un brutto quarto d'ora a tutti i membri del cast
Il climax in cucina di Stregata dalla Luna che fece passare un brutto quarto d’ora a tutti i membri del cast

«Sei tu contro il mondo. È come andare in guerra. Tutti cercano di dirti qualcosa di diverso e mettono sempre ostacoli sulla tua strada. Devi lottare per ciò in cui credi e devi difenderti costantemente. È una questione di fiducia. È quando diventi indeciso e manchi di fiducia che finisci nei guai, perché tutti gli altri prenderanno il sopravvento», è con queste parole e questo spirito che Jewison si rapportava a Hollywood e le sue logiche industriali. L’obiettivo però – e una filmografia che recita gemme del calibro di Quel certo non so che, Cincinnati Kid, La calda notte dell’Ispettore Tibbs, Il violinista sul tetto, Jesus Christ Superstar, Rollerball, …e giustizia per tutti, Storia di un soldato e Only You di certo parla per sé – era di realizzare film veri, dal forte cuore narrativo e di carattere universale.

Nel cast anche John Mahoney, che di lì a poco vestirà i panni di Martin Crane in Frasier
Nel cast anche John Mahoney, che di lì a poco vestirà i panni di Martin Crane in Frasier

«Faccio film che parlano di persone che hanno qualcosa da dire, non film con infinite sequenze d’azione insensate che gli studios sperano di sfruttare fino all’osso» dichiarava Jewison al riguardo. In questo non fa eccezione Stregata dalla luna che in origine Shanley scrisse pensando a Sally Field per il ruolo di Loretta (dopo Diritto di cronaca e Le stagioni del cuore sarebbe stato impossibile altrimenti nda), che avrebbe visto una fra Anne Bancroft e Maureen Stapleton per il ruolo di Rose, e che, da principio vide Peter Gallagher come volto e corpo di Ronny. Fece perfino un provino con Cher, ma a mancare era proprio l’alchimia. Cher volle Cage, a tutti i costi, a ogni costo. Al punto da impuntarsi con la MGM minacciando gli executive di lasciare il progetto se non lo avessero scritturato.

Nei cinema italiani il film è stato distribuito il 25 marzo 1988
Nei cinema italiani il film è stato distribuito il 25 marzo 1988

Stando alle parole dello stesso Cage, la differenza la fece la sua prova in Peggy Sue si è sposata, film del 1986 diretto dallo zio Francis Ford Coppola: «Non so davvero perché mi volle così tanto in quel film. Continuò a lottare per me. Disse che mi vide in Peggy Sue si è sposata e che fu come guardare un disastro ferroviario della durata di due ore. Fu piuttosto intimidatorio essere il suo protagonista…». Ci vide bene. Regalò, infatti, a Cage, un ruolo memorabile, metà di un’unione filmicamente inattaccabile. Un grande film, Stregata dalla luna, piccolo nei mezzi, ma non nella resa e nel cuore, dedicato a tutti i romantici là fuori.

Qui sotto potete vedere il trailer del film 

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