Recensioni: “Cesare il conquistatore. Alle sorgenti della vita” (2017) di Franco Forte – La saga di Cesare #2

Piatto Copertina FF Cesare Conquistatore BASSAScheda:

Titolo: Cesare il conquistatore. Alle sorgenti della vita

Serie: La saga di Cesare #2

Autore: Franco Forte

Editore: Mondadori:

Genere: sword and sorcery/ucronia fantasy

Pagine: 324

Data di pubblicazione: 2017

Prezzo: € 19,50

 

 

La saga di Cesare:

  1. Cesare l’immortale (2016);
  2. Cesare il conquistatore (2017).

 

 

Sinossi: Giulio Cesare non è morto, durante la congiura delle Idi di marzo. Stanco della vita fatta di intrighi politici, corruzione e continui scontri con i senatori della Curia, ha inscenato la propria morte insieme a Bruto. E dopo essere scomparso dalla vita politica di Roma, è tornato al comando di un manipolo di uomini ben addestrati e pronti a tutto, la Legio Caesaris, con l’intento di esplorare le terre oltre i confini dell’impero, per scoprire ricchezze e tesori, sottomettere le popolazioni barbare e, soprattutto, carpire il segreto della vita eterna. Perché Cesare ha uno scopo ben preciso in mente, ed è deciso a raggiungerlo: vuole ritornare trionfalmente a Roma per fare piazza pulita dei suoi nemici e regnare come imperatore assoluto. Per sempre.

Dopo la sua finta morte, perciò, si è imbarcato con la Legio Caesaris verso i regni degli dei del nord, alla ricerca della mitica isola di Thule, per confrontarsi con le creature eterne che governano il segreto dell’immortalità e strapparglielo con la forza. Lo scontro epico che lo ha visto impegnato insieme a Cicerone, Bruto, Spartaco e gli altri coraggiosi che hanno voluto seguirlo in quell’avventura, si è risolto in una cocente sconfitta, ma Cesare non è uomo che si arrende tanto facilmente. Capisce che l’unico modo per conquistare la vita eterna è scendere nell’Averno, il regno delle tenebre, e tuffarsi nelle acque del fiume Stige, che rendono immortali. Ma come raggiungerlo? Secondo le più antiche credenze, lo Stige non è altro che il nome con cui un tempo si indicava il Nilo. Decide così di intraprendere, sotto la guida esperta e ammaliante della regina Cleopatra, una difficile spedizione per risalire le acque del grande fiume, arrivare fino alla sorgente, individuare l’ingresso all’Averno e conquistarsi il diritto di immergersi nello Stige, combattendo contro gli dei e le terribili creature che popolano il regno degli inferi.

Dopo Cesare l’immortale, Franco Forte ci regala un nuovo, avvincente capitolo della saga che fa rivivere il condottiero romano, avventurandosi insieme a lui in territori – geografici e narrativi – sempre più imprevedibili.

 

 

Commento:

Siamo nel bel mezzo della guerra civile romana (svoltasi dal 44 a.C. al 30 a.C.), conflitto bellico che ha visto opporsi prevalentemente da un lato Marco Antonio, il migliore generale di Cesare, e dall’altro Ottaviano, il suo legittimo erede; anche se in un primo momento vi è stata un’alleanza tra i due nemici al fine di sconfiggere i repubblicani che hanno ordito il complotto ai danni del dittatore dell’Urbe.

Impero_Romano

Ebbene, Franco Forte ci conduce proprio durante la fase finale di questa guerra, nel 30 a.C., quando ormai le truppe di Marco Antonio vengono dilaniate dalle diserzioni e stanno per essere sopraffatte da quelle di Ottaviano. Come sappiamo da quanto è accaduto nel primo volume della serie, Cesare non è morto durante le  Idi di marzo, ma ha volontariamente inscenato il proprio assassinio.

In questo secondo episodio, ritroviamo il dittatore settantenne, provato dagli anni ma motivato più mai a conquistare l’immortalità. Comparando il mito della barca solare e quello dello Stige, Cesare ipotizza che il Nilo sia il fiume della vita e che risalendo le sue acque si possa entrare nell’Averno e rubare il segreto dell’eterna giovinezza a Plutone. La sua ambizione cieca lo conduce a non temere il castigo divino e a considerarsi lui stesso un dio.

Partendo da Alessandria d’Egitto, nel 30 a.C., Cesare, accompagnato da Cleopatra, Cicerone, Spartaco, Bruto e Cassio Longino (oltre che da una folta schiera di legionari) si avventura nella parte meridionale del regno d’Egitto e nel regno del Kush. Qui lo attendono un territorio alieno, battaglie contro dei guerrieri indigeni e contro animali selvatici come coccodrilli, leoni e ippopotami che mietono diverse vittime tra i soldati. Coloro che non vedono la morte a causa di queste belve feroci, sono uccisi dagli insetti e delle malattie esotiche più disparate.

Se la situazione vi sembra tragica, immaginate che Cesare si troverà ad avventurarsi nel bel mezzo dell’Erebo e dovrà affrontare delle creature demoniache e mitologiche come Cerberus-wallpaperCaronte e il Cerbero. Il paesaggio nel quale vengono catapultati i nostri guerrieri è infernale e lugubre, degno delle terribile bolge dantesche. Nessuna speranza o pietà viene concessa agli uomini che entrano nell’Averno poiché Plutone è una divinità crudele e coloro che vivono nel suo regno sono dannati per l’eternità.

Occorre evidenziare che non è per nulla agevole scrivere un romanzo storico atteso che è necessaria un’accurata documentazione, oltre che una grande competenza nello specifico argomento. Ma è ancora più difficile ideare un’ucronia con elementi fantastici e mitologici avente come soggetto uno dei più importanti personaggi storici.

Analizzando Cesare il conquistatore, è possibile affermare senza timore che Franco Forte assolve in maniera egregia il proprio incarico di narratore. In primo luogo rappresenta plasticamente il contesto storico nel quale si confrontano due valorosi generali romani e due differenti modi di interpretare il potere politico nell’antichità, senza modificare in maniera traumatica il corso degli eventi. In secondo luogo utilizza sapientemente i miti greci ed egizi, concedendo al lettore quel senso del meraviglioso, ovvero quella “trasgressione totale” (1), difficile da riscontrare in molti scrittori odierni.

Note:

  1. PILO G., FUSCO S., Howard, un «eroe» letterario, Tutti i cicli fantastici, I cicli di Solomon Kane e di Kirby Buchner, a cura di Gianni Pilo e Sebastiano Fusco, Newton & Compton, Roma, 1995.

 

Franco_Forte tagliataAutore: Franco Forte nasce a Milano nel 1962. Giornalista, traduttore, sceneggiatore, editor delle collane edicola Mondadori (Gialli Mondadori, Urania e Segretissimo), ha pubblicato i romanzi Cesare l’immortale, Caligola – Impero e Follia, Il segno dell’untore, Roma in fiamme, I bastioni del coraggio, Carthago, La Compagnia della Morte, Operazione Copernico, Il figlio del cielo, L’orda d’oro – da cui ha tratto per Mediaset uno sceneggiato tv su Gengis Khan –, tutti editi da Mondadori, e La stretta del Pitone e China killer (Mursia e Tropea). Per Mediaset ha scritto la sceneggiatura di un film tv su Giulio Cesare e ha collaborato alle serie “RIS – Delitti imperfetti” e “Distretto di polizia”. Direttore della rivista Writers Magazine Italia (www.writersmagazine.it), ha pubblicato con Delos Books Il prontuario dello scrittore, un manuale di scrittura creativa per esordienti. Il suo sito: http://www.franco-forte.it

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