il castello dei pirenei di magritte il discorso sull arte
Opere d'Arte

LE CHÂTEAU DES PYRÉNÉES DI MAGRITTE

Il quadro che ci accingiamo ad esaminare oggi è un’opera del XX secolo: si tratta di Le château des Pyrénées (Il castello dei Pirenei) di René Magritte, un olio su tela realizzato nel 1959 e che oggi si trova nel Museo d’Israele a Gerusalemme.

Questo è uno dei pochi quadri realizzati dall’artista su commissione: in effetti, lo spunto per la sua realizzazione venne dalla richiesta esplicita dell’avvocato newyorkese Harry Torczyner, suo amico da anni. Sebbene il pittore ebbe totale libertà di scelta su cosa dipingere, le lettere che intercorsero tra i due mostrano come il committente decise tra una serie di disegni che gli furono sottoposti da Magritte. Fu così che, per decorare uno spazio apposito del suo ufficio, nel 1959 questi propose di dipingere un vecchio castello di pietra su una pietra nella notte.

Il soggetto del dipinto è ispirato ai racconti di Edgar Allan Poe e, come in molti dei suoi lavori, l’artista si basa su di un paradosso visivo, visto che la roccia su cui si erge la costruzione architettonica è sospesa sul mare. Sono riconoscibili vari elementi come il castello sulla cima di una formazione rocciosa che a sua volta è sospesa sul mare, il cielo chiaro con le nuvole. Al di sotto, si può vedere il mare agitato con le onde che s’increspano, così come lo aveva visto il pittore nei luoghi della sua infanzia. Due forze contrapposte sembrano quasi scontrarsi tra loro nella composizione: da un lato la mole rocciosa e dall’altro l’infinitezza del mare.

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René Magritte, Le château des Pyrénées, 1959, olio su tela, 200 X 145 cm. Gerusalemme, The Israel Museum

Ne Le château des Pyrénées la realtà rappresentata appare come bloccata in una sorta di immobilità e irrealtà. C’è, però, anche una commistione tra la dimensione dell’assurdo, legata alla sospensione della roccia, e quella della realtà che si manifesta nel modo in cui vengono dipinte dall’artista le immagini: tutto è reso con una precisione quasi fotografica, con estremo realismo. Nonostante la scena sia del tutto improbabile, il pittore realizza una scena in modo assolutamente equilibrato. Il mare, il cielo e le nuvole, la roccia e il castello sono perfettamente plausibili se non fosse che Le château des Pyrénées di Magritte si erge su di un ammasso che si libra in aria, sospeso nel vuoto. La gamma cromatica va dal celeste del cielo a quello delle acque del mare, mentre il bianco delle nuvole torna nell’increspatura delle onde. Grigio per la roccia ed il castello.

La durezza della pietra viene trasmessa anche al castello dove non c’è altro, né vegetazione né alberi, il che trasmette una sensazione quasi di congelamento. Le château des Pyrénées è diventato uno dei lavori più conosciuti di René Magritte, dove, ancora una volta, l’artista rende insolite le cose apparentemente più comuni, dove anche un castello viene “pietrificato”, dove non c’è alcuna forma di vita presente.