Natura: biodiversità, flora, fauna e salvaguardia

Che cosa significa natura? Quello di natura è un concetto molto ampio. In effetti nella sua accezione più generale include l’universo intero, considerato nella totalità dei fenomeni e delle forze che in esso si manifestano, compresi i fenomeni fisici e quelli che coinvolgono la vita. Coinvolge i concetti di biodiversità, ecologia, ambiente, tutela della fauna e della flora minacciate.

In questa utile guida approfondiamo il concetto di natura e le tematiche ad esso connesse e come salvaguardare la natura.

Il Giornale dell’Ambiente, l’Osservatorio nazionale Amianto e il suo Presidente, l’Avv. Ezio Bonanni si occupano da decenni della tutela ambientale e della lotta all’amianto e altri cancerogeni. La tutela della salute infatti non può prescindere dalla salvaguardia della natura e dell’ambiente. Ormai è innegabile infatti il legame tra inquinamento e l’aumento di malattie croniche respiratorie e neoplastiche.

Indice dei contenuti
Natura ambiente: cosa significa?
Natura vs cultura
Elementi della natura
La Terra
Vita sulla Terra
Significato fauna
Flora natura
La Teoria Gaia
La natura in Italia
La tutela della natura

Natura: cosa significa?

Il termine natura deriva dal latino Natura che significa “ciò che sta per nascere” e che a sua volta è la traduzione del greco physis (φύσις).

Per natura si intende solitamente il sistema totale degli esseri viventi, animali e vegetali, e delle cose inanimate che presentano un ordine, realizzano dei tipi e si formano secondo leggi.

Quindi la natura non riguarda solo la sfera generale delle piante e degli animali, ma anche la sfera dei processi associati ad oggetti inanimati, i fenomeni meteorologici o geologici della Terra e la materia e l’energia di cui tutte queste realtà sono composte.

Il concetto di natura è strettamente connesso a quello di ambiente. Sono ambienti naturali il deserto, i boschi, le spiagge, i mari e gli oceani, e tutti gli ambienti che non sono artefatti e creati dall’uomo. Se è vero che nel globo esistono pochissimi posti intoccati dalle attività umane e in cui permane una natura selvaggia, è pur vero che intendiamo per natura tutti gli ambienti in cui permane una certa naturalità.

natura

Natura vs cultura

In epoca moderna il termine naturale viene utilizzato in contrapposizione a quello di artificiale, dove è artificiale tutto ciò che è creato dall’uomo. Questa distinzione nasce dalla dicotomia tra natura e cultura. La cultura è qui intesa in senso antropologico come tutto ciò di materiale e immateriale che è prodotto da un popolo.

Lo sviluppo della scienza e della tecnologia negli ultimi due secoli è stato accompagnato da una certa contrapposizione ideologica tra uomo e natura. In questo contesto infatti la conoscenza, prodotto della cultura, viene spesso considerata uno strumento di dominio della natura, piuttosto che un mezzo per vivere in armonia con essa.

Elementi di natura e ambiente

Gli elementi che compongno la natura sono tanti quanta la complessità dell’intero Universo. Includono fenomeni, forze ed alementi che ancora non conosciamo. La natura sulla Terra risponde alle leggi della fisica conosciuta sebbene la fisica quantistica e le nuove scoperte aggiungano relativismo ai concetti di tempo e gravità.

La Terra: il nostro ambiente naturale

La Terra ospita la vita come da noi concepita e conosciuta. La superficie del globo terrestre contiene acqua in tutti e tre gli stati (solido, liquido e gassoso). Un’atmosfera composta in prevalenza da azoto e ossigeno insieme al campo magnetico avvolge il pianeta e lo protegge dai raggi cosmici e dalle radiazioni solari.

Si stima che la Terra si sia formata intorno ai 4,54 miliardi di anni fa. Il 95% della storia del genere Homo si svolge nel Paleolitico. Il primo uomo fa il suo ingresso sul pianeta circa 2 milioni di anni fa, dopo 5 grandi estinzioni di massa e miliardi di anni di storia del pianeta. La storia, in contrapposizione alla prestoria, ovvero quella che consideriamo la storia della civiltà è giovane di appena 6000 anni.

Vita sulla Terra

La Terra ospita la vita che classifichiamo in due grandi regni: quello vegetale e quello animale. Perciò l’ambiente che ci circonda è composto da: la fauna e la flora. Del primo fanno parte tutte le piante e del secondo tutti gli organismi pluricellulari. A questi si aggiungono il regno dei protisti (unicellulari, che siano alghe o con un’unica cellula animale), il regno delle monere (di cui fanno parte alghe azzurre e batteri) e i funghi, a metà strada tra regno animale e vegetale.

Noi, ovvero la specie Homo Sapiens, facciamo parte del regno animale e dell’enorme gruppo dei vertebrati e in particolare dei mammiferi. In seguito a numerose e successive emigrazione abbiamo espanso il nostro areale, fino ad occupare più o meno tutti i luoghi della Terra. Si stima che entro il 2030 saremo 10.000 miliardi di individui, il che conferma il grande successo a livello evolutivo della nostra specie e, già da solo, rende l’idea della nostra capacità di trasformare e modificare ambiente e natura in cui viviamo.

Fauna

La fauna include tutti gli animali e in particolare la faunistica si occupa di studiare tutti gli animali che vivono in un dato ambiente, nella loro relazione con un ecosistema.

I regni superiori sono legati tra di loro da relazioni complesse così come ci sono relazioni inscindibili tra tutti gli esseri viventi di un singolo regno superiore.

Gli animali comprendono in totale più di 1.800.000 specie di organismi classificati, in costante crescita. Tra questi il gruppo più numeroso è quello degli invertebrati che oltre a contare il più grande numero di generi e specie, conta anche il più grande numero di esseri viventi del regno animale.

Flora

La flora conta molte più specie di esseri viventi rispetto a quello animale. Le piante inferiori, anche dette piante non vascolari o briofite, come le alghe e i muschi, hanno strutture molto semplici. Le loro cellule non sono specializzate e ognuna svolge sia le funzioni di fotosintesi che di immagazzinamento dell’acqua. Le radici, se presenti, hanno funzione solitamente di sostegno e si riproducono solo in ambienti umidi, attraverso le spore. C’è bisogno infatti di acqua perché lo sperma maschile possa nuotare verso la cellula uovo.

Le piante vascolari, più complesse, hanno fatto il loro ingresso sulla Terra circa 430 milioni di anni fa. Le loro cellule sono altamente specializzate e hanno un complesso sistema di vasi che conducono l’acqua e i nutrienti verso l’alto e i prodotti della fotosintesi verso il basso. Le felci costituiscono un elemento di congiunzione tra le briofite e le piante vascolari perché hanno sistemi vascolari ma non producono semi, bensì spore che hanno bisogno di acqua per la riproduzione. le piante con semi invece si affidano a complessi sistemi di impollinazione e di diffusione dei semi attraverso animali e vento, garantendosi una diffusione in quasi tutti gli ambienti.

Le piante al contrario degli animali riescono a produrre direttamente l’energia necessaria alla vita a partire dall’energia solare. Producono infatti elementi complessi attraverso la fotosintesi clorofilliana. Gli animali, al contrario, hanno bisogno di mangiare piante, o animali che hanno mangiato piante, per produrre l’energia necessaria alla vita.

La teoria Gaia: l’importanza della natura

L’ipotesi Gaia è una teoria, avanzata da James Lovelock nel 1969 e anticipata da Giovanni Keplero nel diciassettesimo secolo, secondo la quale tutti gli esseri viventi sulla Terra contribuirebbero a comporre un vasto ed unico organismo. Questo enorme organismo, capace di autoregolarsi nei suoi vari elementi per favorire a sua volta le condizioni generali della vita, è stato definito con il nome della dea greca Gaia, personificazione della Terra.

Certo è che tutti gli organismi della biosfera sono collegati tra loro da complesse relazioni in cui essi interagiscono tra di loro e con le caratteristiche inorganiche degli ambienti in cui vivono. In questo contesto la trasformazione è continua e l’adattamento costante e mette alla vita di sopravvivere creando di volta in volta nuovi equilibri.

Natura e animali in Italia

La natura in Italia è una delle più ricche di biodiversità d’Europa. Lungo la nostra stretta e lunga penisola infatti c’è una grande varietà di climi che vanno dal continentale al mediterraneo. Le colline e le catene montuose favoriscono a loro volta la creazione di nicchie ecologiche, con adattamenti propri e la formazione di endemismi (specie cioè che vivono solo in una porzione di territorio).

L’Italia è però anche uno dei paesi con la maggiore pressione antropica. L’uomo ha completamente trasformato il territorio. Ha bonificato le immense paludi costiere (ultima l’Amazzonia perduta dell’Agro Pontino e Romano e i suoi oltre 30000 ettari di paludi e foreste), ha ceduato gli alberi di alto fusto per ricavarne legna e carbone, ha coltivato, creato terrazzamenti e sostituito i boschi di querce e le faggete con i castagneti. Fondato borghi e città che quasi mai distano più di 20 km l’uno dall’altro.

Sono pochissime le aree naturali della penisola che possono considerarsi integre. Tra queste citiamo il Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi con le faggete vetuste e intoccate della Riserva Integrale di Sasso Fratino.

Rete Natura 2000

Rete Natura 2000 è uno strumento della politica dell’Unione Europea per la conservazione della biodiversità. Si tratta di una rete ecologica diffusa su tutto il territorio dell’Unione, istituita ai sensi della Direttiva 92/43/CEE “Habitat” per garantire il mantenimento a lungo termine degli habitat naturali e delle specie di flora e fauna minacciati o rari a livello comunitario.

Rete Natura 2000 è costituita dai Siti di Interesse Comunitario (SIC), identificati dagli Stati Membri secondo quanto stabilito dalla Direttiva Habitat, che vengono successivamente designati quali Zone Speciali di Conservazione (ZSC), e comprende anche le Zone di Protezione Speciale (ZPS) istituite ai sensi della Direttiva 2009/147/CE “Uccelli” per la conservazione degli uccelli selvatici.

La novità di Rete Natura 2000 consiste, non solo nel creare dei veri e propri corridoi ecologici tra aree protette e non, ma anche nella protezione di habitat in cui sono pur presenti attività antropiche. Tra questi i coltivi tradizionali, che costituiscono un habitat importante per alcune specie floristiche e faunistiche.

Tutela della natura

Sin dal Neolitico l’uomo è intervenuto a modificare il paesaggio naturale, attraverso disboscamenti e l’introduzione di colture e animali di importazione, con grave danno per la flora e la fauna locali. L’allevamento ovino ha contibuito alla desertificazione, così come la canalizzazione, la bonifica e i sistemi di irrigazione a cui l’uomo ha lavorato sin da tempi protostorici hanno favorito la deforestazione di quasi tutte le pianure europee.

La capacità dell’uomo di modificare il paesaggio naturale è aumentata di pari passo con la tecnologia. Con l’aumento della popolazione e l’urbanizzazione l’impatto ambientale ha raggiunto proporzioni gigantesche.

Lo sfruttamento eccessivo del suolo, il problema dello smaltimento dei rifiuti, l’inquinamento e la deforestazione (questi ultimi connessi al riscaldamento globale) rendono la tutela della natura una materia sempre più urgente e di vitale importanza.

Cosa significa proteggere la natura?

Per protezione della natura si intendono tutti gli atti tesi a impedire l’alterazione degli ambienti e degli equilibri naturali, per esigenze di ordine ricreativo, scientifico e pratico. A scopo ricreativo, oltre all’amenità di un paesaggio naturale, si tende a conservare le caratteristiche naturali ed ecologiche di un ambiente per potere godere di paesaggi che altrimenti rischiano di scomparire.

La conservazione di tutte le specie biologiche (la tutela della biodiversità) consente alla ricerca di disporre di un materiale abbastanza vario che offre nuove possibilità alla ricerca, soprattutto in campo medico.

Quando parliamo di tutela della natura a scopo pratico ci riferiamo invece alla necessità di tutelare gli ambienti e i loro equilibri per garantire la vita sulla Terra e con essa anche quella dell’uomo che, per quanto slegato dagli ambienti fisici in cui vive (pensiamo alla nostra capacità di costruire megalopoli nel deserto) fa parte anch’egli dell’ambiente.

Il riscaldamento globale, se non arginato, potrebbe mettere a repentaglio la vita dell’uomo e di altri animali e piante sulla Terra.

Inoltre sono sempre più evidenti i legami tra ambiente e salute. La pandemia da COVID-19 ha portato per esempio nel dibattito attuale le implicazioni tra l’aggravarsi dei sintomi di una malattia e l’inquinamento.

La salute dell’uomo è quindi minacciata dai danni all’ambiente e la tutela della salute non può prescindere dalla protezione della natura.

Danni dell’uomo alla natura

Vediamo nel dettaglio quali sono i danni inferti dall’uomo alla natura e quali le conseguenze. Per quanto riguarda le alterazioni su flora e fauna, le prime risalgono alla Preistoria. Attraverso l’uso del fuoco per creare radure abitabili e per stanare la selvaggina

Con la nascita dell’allevamento e dell’agricoltura i cambiamenti furono più profondi. Gli erbivori saturarono le possibilità dei pascoli e ne alterarono la struttura e l’equilibrio floristico, da cui derivano degradazione e desertificazione. Con la rivoluzione industriale le tecniche agricole intensive e il disboscamento massiccio portarono a un’erosione del suolo profonda e irreversibile.

La caccia, a finalità soprattutto sportive o commerciali, ha portato all’estinzione di animali. Tra questi 150 specie di Mammiferi e 120 di Uccelli, tra cui cetacei, grandi carnivori e rapaci. L’introduzione di specie alloctone in determinati ecosistemi ha causato l’estinzione di animali e piante, inadatti alla competizione con le specie aliene.

Con l’accrescimento della popolazione e con la crescita della tecnologia è inoltre aumentato lo sfruttamento di fonti di energia non rinnovabile.

Cause della distruzione della natura

L’inquinamento ha determinato una profonda contaminazione ddi acqua, aria, suolo alterando l’equilibrio ecologico.

Fra le principali cause della distruzione della natura vi sono:

  • inquinamento atmosferico, termico, del suolo e idrico ed emissioni di gas serra connessi anche con il riscaldamento globale;
  • deforestazione, agricoltura intensiva con uso di pesticidi e pesca massiccia;
  • ignoranza dell’ambiente biofisico, mancanza di cultura ecologica.

Provvedimenti per la tutela della natura

La lenta crescita di consapevolezza dell’importanza di tutelare la natura ha portato all’istituzione dei parchi naturali, sin dal XIX secolo e alla nascita di organizzazioni come l’IUCN, il WWF, l’UNESCO, l’UNEP.

A partire dagli anni 80 gli Stati hanno iniziato a partecipare a conferenze internazioniali. Questo per raggiungere accordi internazionali, di non facile realizzazione per i contrastanti interessi in gioco legati allo sviluppo.

L’Agenda 2030 dell’ONU ha visto l’impegno degli stati menbri al miglioramento delle condizioni di vita sul globo entro il 2030.

A sostegno degli obiettivi di salvaguardia ambientale ci sono quelli per uno sviluppo sostenibile, includendo una serie di politiche per garantire un’equità delle risorse economiche e sociali a tutti gli individui.

Nella puntata di ONA TV su ambiente e transizione ecologica, un’opportunità per un modello di sviluppo sostenibile si parla di Recovery Plan e provvedimenti per la tutela dell’ambiente.

G20 di Napoli 2021

Quello di Napoli è stato il primo G20 dedicato ai temi della transizione ecologica.

Significativi risultati sono documetati nella relazione finale:

  • Mantenere l’aumento della temperatura del Pianeta sotto il grado e mezzo.
  • La transizione verso le energie rinnovabili è stata riconosciuta come strumento per una crescita socio-economica inclusiva e veloce.
  • Confermata la scelta di destinare una quota ambiziosa dei fondi per i piani nazionali di ripresa a favore di mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici.
  • Riconosciuta la necessità di promuovere una mobilità sostenibile e verde.
  • Riconosciuti i risultati del recente rapporto IPBES e IPCC sul nesso tra biodiversità e cambiamento climatico.
  • Adottata la visione per un’economia circolare.
  • Road map per rafforzare gli investimenti nelle attività del capitale naturale.