il soldato di ventura

“Il soldato di ventura” è una divertente rivisitazione in chiave comica della celebre “disfida di Barletta”, evento storico realmente accaduto nel 1503 che vide contrapporsi 13 cavalieri italiani ed altrettanti cavalieri francesi durante la guerra italiana di Luigi XII tra Spagna e Francia. Bud Spencer viene chiamato ad interpretare il condottiero italiano Ettore Fieramosca e, visti i natali campani del suddetto (era di Capua), non viene doppiato in modo tale da sfruttare al meglio il suo accento napoletano. Ad affiancarlo troviamo un vero e proprio esercito di comici e caratteristi del cinema italiano, noti e meno noti: citiamo Enzo Cannavale, Eros Pagni, Renzo Palmer, Angelo Infanti, Gino Pernice, Mariano Rigillo e Mario Scaccia (nei panni di un capitano spagnolo). Sul versante francese citiamo invece Philippe Leroy, Marc Porel e Frederic De Pasquale mentre Jacques Dufilho appare solo nel finale per un breve cameo (ma nei panni di un italiano). Nel cast femminile si evidenzia la presenza di Andrea Ferreol, Ria De Simone e Monica Strebel. Quasi tutti i cavalieri partecipanti alla sfida sono realmente esistiti ma vi si aggiunge anche qualche nome di fantasia e qualche “licenza” che palesa qualche incongruenza storica: citiamo su tutti il caso dell’indomito cavaliere Mariano da Trani, ferocissimo combattente del quale hanno avrebbero cantato le imprese poeti, scrittori e cantastorie (dall’Ariosto al Tasso). Peccato che Torquato Tasso nel 1503 non fosse ancora nato: si sono anticipati di una quarantina d’anni…
Pasquale Festa Campanile, autore anche della sceneggiatura insieme a Castellano & Pipolo e Franco Verucci, sfrutta al meglio la vis comica del grande Bud Spencer che, oltre a dimostrarsi sempre abile quando si tratta di menar le mani nelle sue proverbiali scazzottate, si destreggia anche con la spada come un vero cavaliere. Un gran ritmo caratterizza tutta la pellicola e il divertimento è totale: consigliato.

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1503. Il mercenario Ettore Fieramosca da Capua (Bud Spencer) sta cavalcando verso l’Italia meridionale a capo della sua malandata compagnia di soldati di ventura composta da Graiano d’Asti (Angelo Infanti), Fanfulla da Lodi (Gino Pernice), Romanello da Forlì (Franco Agostini) e lo scrivano Bracalone da Napoli (Enzo Cannavale), incaricato di redigere un memoriale delle loro gesta. Sta imperversando la guerra tra Spagna e Francia e, giunti a Barletta, i 5 scorgono le mura della città strette d’assedio dai francesi, molto numerosi e potenti; gli spagnoli resistono strenuamente ma sono molto più deboli. Ettore, su suggerimento dei suoi compagni d’armi che, per una volta, vorrebbero combattere dalla parte del più forte, si schiera, suo malgrado, dalla parte dei francesi; mentre sta contrattando il prezzo scorge il cavaliere francese La Motte (Philippe Leroy) che umilia il povero Bracalone facendosi prima pulire gli stivali infangati per poi rifiutargli un sorso d’acqua. E così decide di mettere la sua lama al servizio degli spagnoli…
Con il prodigioso intervento di Ettore e dei suoi 4 compagni l’assalto francese viene respinto. Il loro lavoro non sfugge agli occhi del capitano Don Gonzalo di Guadarrama (Mario Scaccia), che li ricompensa economicamente molto bene. Purtroppo Barletta versa in condizioni di estrema miseria e povertà e dunque i soldi non possono essere spesi per una cena decente. Il capitano mostra a tutti di nutrirsi con un uovo e un bicchiere di latte al giorno ma Graiano, Fanfulla e Romanello scoprono la sua dispensa segreta: si bevono tutte le uova, lasciandole vuote, e rubano un maialino da arrostire.
Il giorno dopo i francesi si esibiscono in una spregevole provocazione: guidati dal duca di Namur (Marc Porel), imbandiscono una ricchissima tavola proprio di fronte alle mura della città e gozzovigliano senza ritegno con portate prelibate proprio in faccia ai loro avversari che invece soffrono la fame e non fanno un pasto decente da mesi. Ettore reagisce, si getta al galoppo e lancia sul tavolo dei francesi il maialino rubato “per aggiungere un altro porco ad un tavolo di porci”
La reazione dei francesi non si fa attendere: il loro potente cannone, che può sparare un colpo ogni 3 ore, inizia a bombardare la città. Ettore, allora, decide di distruggerlo. Lungo il cammino incontra una compagnia teatrale itinerante composta da Capoccio da Roma (Eros Pagni) e da 3 attrici. La compagnia è dotata di un lasciapassare per il campo dei francesi, dove dovrebbe esibirsi in uno spettacolo, ed Ettore si unisce a loro. Il suo amico Graiano, però, decide di tradirlo per soldi e di avvisare i nemici francesi delle intenzioni del suo capo; durante lo spettacolo Ettore riesce a mettere fuori causa i soldati di guardia alla torre del cannone. I francesi, inizialmente, non credono alle informazioni di Graiano e temporeggiano ma quando il cannone, direzionato da Ettore sul loro campo, esplode il suo ultimo colpo, si convincono. Ormai, però, è tardi: la torre del cannone sta bruciando e Graiano, considerato (a giusta ragione), un traditore, viene impiccato dai francesi stessi.
Durante la fuga le 3 attrici vengono catturate da 3 nobili cavalieri transalpini (uno di questi è il perfido La Motte) che non alloggiano nel campo ma in alcune tende sulla spiaggia; Ettore, avvisato da Capoccio, riesce a liberarle grazie alla sua proverbiale furbizia, cattura i 3 francesi e chiede al capitano Don Gonzalo di impiccarli così come loro avevano impiccato il suo amico. Il capitano, nel rispetto delle regole cavalleresche, si oppone alla richiesta mentre La Motte continua a sbeffeggiare Ettore e gli italiani, definendoli codardi e straccioni. Ettore chiede allora di sfidare i francesi cavallerescamente. E’ il 10 febbraio 1503: al capitano giunge la notizia che i rinforzi spagnoli stiano per sbarcare a Taranto e quindi, per prendere tempo, chiede una tregua d’onore di 3 giorni (un tempo utile per far sì che i rinforzi arrivino). La disfida si svolgerà quindi 3 giorni dopo, il 13 febbraio, e La Motte chiede che i partecipanti siano proprio 13: si sfideranno dunque 13 nobili cavalieri francesi e 13 italiani codardi e straccioni.
Ettore e i suoi vengono nominati cavalieri con tanto di cerimonia ufficiale ma ci sono solo 3 giorni di tempo per reclutare altri 9 italiani che combattano al loro fianco. Il primo pensiero va al leggendario Mariano da Trani, temibilissimo e ferocissimo cavaliere che incute terrore al solo nominarlo; con lui la vittoria sarebbe certa ma purtroppo non si sa dove sia. Il primo ad aggregarsi alla compagnia è Miale da Milazzo (Guglielmo Spoletini), un tempo ladruncolo e ora biscazziere; Ettore lo convince dopo averlo salvato dal linciaggio perché usava dadi truccati. Ora bisogna reclutare anche suo fratello, Riccio da Milazzo (Roy Boisier), che però è in galera: per farlo uscire gli viene fatto bere del vino adulterato che gli causa una morte apparente. Il corpo viene quindi portato in chiesa, dove bisognerà dargli un antidoto entro un’ora per risvegliarlo. In chiesa Ettore incontra Ludovico da Rieti (Renzo Palmer), ex cavaliere al servizio degli Sforza e spada eccellente, che ora si è convertito al cristianesimo ed è divenuto frate, deponendo la sua spada sull’altare della statua di San Crispiano. Anch’egli rifuta la proposta di Ettore, a meno che non sia San Crispiano ad ordinarglielo..
Intanto il corpo di Riccio viene trafugato da alcuni malfattori al soldo di un nobile studioso di anatomia (Mariano Rigillo); i nostri si precipitano per salvarlo ed irrompono nel suo laboratorio. Il dottore si era già accorto che si trattava di un caso di morte apparente e ora si dichiara pronto a sfidare tutti con la sua spada. Ettore accetta la sfida e ne saggia le ottime doti, parandogli un colpo particolare inventato dal famoso spadaccino Albimonte da Peretola: è proprio lui. Ettore gli chiede di unirsi a loro nella sfida ai francesi ma Albimonte rifuta perché ormai è interamente votato alla scienza ed intende confutare le tesi di Leonardo da Vinci sul volo umano: viceversa, nel caso in cui dette teorie fossero valide, egli accetterebbe…
Frate Ludovico si lamenta dei continui furti avvenuti in chiesa da parte di un inafferrabile ladro, il calabrese Salomone da Cavorà (Mario Pilar); Ettore gli tende un’esca con l’aiuto di Eleonora (Andrea Ferreol), una delle 3 attrici della compagnia di Capoccio. Quando Salomone le ruba una collana Ettore gli promette che non lo denuncerà per furto se si unirà a lui nella sfida ai francesi.
Frate Ludovico raccoglie lo sfogo di una donna (Ria De Simone): è sposata con un certo Giovenale (Oreste Lionello) che ha idee musulmane e vive con altre 6 concubine e uno stuolo di figli. Per questi motivi l’uomo è inviso alla Chiesa ed è ritenuto un eretico. Romanello ascolta e capisce che si tratta del celeberrimo Giovenale da Vetralla, un combattente famosissimo per aver fatto una strage nell’omonima città. Allora Ettore e i suoi si travestono da frati e si recano a casa sua come emissari speciali di Papa Borgia e con una finta bolla speciale nella quale è scritto che gli vengono perdonati tutti i peccati e che viene approvata dalla Chiesa la sua conversione all’Islam se sfiderà i francesi. Intanto Frate Ludovico viene avvisato dalla moglie di Giovenale di questa visita dei frati e di questa inaspettata decisione del Papa alla quale stenta a credere e non impiega molto a capire che si tratta di una manovra di Ettore. Si inginocchia dinanzi alla statua di San Crispiano invocando il suo aiuto e una voce rimbomba nella chiesa: “Combatti! Combatti! Combatti!”
La voce era quella di Bracalone, appostato in alto con un megafono, ma tanto basta: la statua ha parlato!
Dopo aver reclutato anche Giovenale e Ludovico piomba dall’alto anche Albimonte da Peretola, che sta volando grazie all’ornitottero progettato da Leonardo da Vinci. Ciò significa che anche lui parteciperà alla sfida. Mentre gli ultimi volontari italiani vengono nominati cavalieri si aggiungono anche Capoccio e il giovanissimo barlettano Carellario (Antonio Orlando), domestico al servizio di Don Gonzalo. Sono, però, ancora 12…
Nel giorno della disfida giunge la notizia dell’arrivo delle truppe spagnole e Don Gonzalo vorrebbe annullare tutto perché ha ormai raggiunto il suo scopo ma, al contempo, ammira la caparbietà di Ettore che ne ha fatto una questione d’onore e dunque si procede regolarmente. Il tredicesimo cavaliere italiano è in realtà un fantoccio di legno coperto da un’armatura ma Bracalone, goffamente, lo fa cadere tra le risate dei francesi che continuano a sbeffeggiare gli italiani. Mancando il tredicesimo non si potrebbe andare avanti ma, improvvisamente, giunge al galoppo una figura misteriosa, bardata con un’armatura nera: è il ferocissimo e temutissimo Mariano da Trani (Jacques Dufilho) che urla a squarciagola! Proprio lui, il terrore di tutte le battaglie! La sfida ha inizio ma proprio Mariano da Trani è il primo a battere in ritirata, mostrandosi pusillanime e codardo. Gli altri, invece, combattono eroicamente con ogni mezzo e alla fine la vittoria è degli italiani.
Quando ormai il campo di battaglia è sgombro e il sole sta tramontando Ettore consegna a Don Gonzalo il libriccino del suo scrivano Bracalone per tramandare alla storia la loro impresa ma solo allora scopre che è pieno di scarabocchi perchè Bracalone non sa scrivere…

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La colonna sonora è firmata dall’immarcescibile duo composto dai fratelloni d’Italia Guido e Maurizio De Angelis e si basa principalmente su un simpatico motivetto che apre e chiude il film. Ad interpretarlo viene chiamato lo stesso Bud Spencer e il testo è totalmente differente nelle due versioni (titoli di testa e titoli di coda).

Vi canto la storia dei miei quattro soldà
Oh! Ettore
Più fame che gloria questa guerra ci dà
Oh! Ettore
Di Francia o di Spagna mercenari perché
Oh! Ettore
Con quelli se magna e poi l’Italia non c’è
Oh! Ettore
Non c’è, ahimè, non c’è
E’ ancora a pezzi, non so perché
Marciam, marciam, marciam
Si va a Barletta la sfida a far
Cerchi dei guerrieri, trovi frati e biscazzieri
Giri e frughi come un pazzo, trovi un… ah ah ah ah ah ah ah
Tutto ti va storto, segui un vivo e trovi un morto
O un seguace di Allah con sette mogli e un cannon
Devi un ladron e guitti e santi arruolar e poi miracoli far
Mentre già rischi tanti fischi perchè
Se non siamo tredici la sfida coi francesi non si fa!
Io grido ed insisto: “Su, venite con me!”
Oh! Ettore
Ma tutti col gesto mi rispondono: “Tié!”
Oh! Ettore
Mi segue una donna ma la fuggo perché
Oh! Ettore
La gloria m’aspetta ed è gelosa di me
L’onor, l’onor, l’onor
Con elmo e lancia a salvare andrò
Andrò, però, ohibò,
La pancia è vuota ma il cuore no!

Alla fine del film, come abbiamo già detto, Ettore Fieramosca scopre che il suo scrivano Bracalone non sa scrivere e quindi il memoriale che si era preoccupato di far redigere non ci sarà mai.
“E mò che dirà di noi la storia?”

Di fronte alla storia che figura ci fo
Oh! Ettore
Se della vittoria memoriali non ho
Oh! Ettore
Ma va che la storia quanto meno ne sa
Oh! Ettore
Più snello, più bello e più prode ti fa
Oh! Ettore
L’onor, l’onor, orror
La sfida e il campo rivedo ancor
Che far, ahimè, che far?
È una visione da cancellar
Piombano all’attacco, sono tredici “Mandrake”
Bracalon perde le braghe, cade ah ah ah ah ah ah ah ah
Urli, ma a che serve? C’ho una squadra di riserve
Ne rimetti uno in pie’ e già ne cascano tre
Elmi volar, corazze vedi squarciar
Falli su falli ho da far se qua mi voglio salvar
E con l’inguacchio, col pernacchio l’italiano all’italiana vincerà!
E questa la storia dei miei quattro soldà
Oh! Ettore
Più fame che gloria questa guerra ci dà
Oh! Ettore
Soldà di ventura resteremo perché
Oh! Ettore
La nostra sventura è che l’Italia non c’è
Oh! Ettore
Non c’è, ahimè, non c’è
L’Italia è a pezzi, non so perché
Chissà, speriam, chissà
Tra due, tre secoli ci sarà!

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Cast principale:

Bud Spencer

Enzo Cannavale

Philippe Leroy

Mario Scaccia

Renzo Palmer

Mariano Rigillo

Eros Pagni

Oreste Lionello

Andrea Ferreol

Ria De Simone

Regia: Pasquale Festa Campanile

Edizioni in dvd: Medusa

Formato video 1,85:1 anamorfico

2 risposte a “Il soldato di ventura (1976)”

  1. mi cospargo il capo di seme, film a me totalmente sconosciuto, clamoroso errore mio, grazie per questa altra incredibile perla
    spero si riesca a trovare facilmente visto che e’ con Bud
    GRAZIE!!!

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    1. Vedrai che merita 😉

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