OFFANENGO – Un IV Novembre molto partecipato, la memoria ha unito la comunità

Una partecipazione straordinaria per le celebrazioni del IV Novembre: Offanengo ha voluto ricordare i 100 anni della fine della Prima Guerra Mondiale e i suoi Caduti con una cerimonia articolata, completa, a tratti commovente. Perché la memoria è riuscita, ancora una volta, a unire una comunità.

La mattinata di domenica si è aperta con il corteo accompagnato dal Corpo Bandistico San Lorenzo che ha suonato musiche evocative del momento, quindi don Bruno Ginelli ha celebrato, con inizio alle ore 9, la messa presso la chiesa parrocchiale.

Nell’attuale piazza sen. Patrini (allora piazza Maggiore, poi piazza delle Vittoria) fu inaugurato il 16 settembre 1923 il monumento ai caduti della Grande Guerra con incisi i nomi dei morti in battaglia, per malattia, in prigionia o dispersi fino all’anno dell’edificazione del monumento e che coincidono abbastanza con quelli riportati sull’Albo d’Oro dei Caduti. Dopo la messa si è svolta l’inaugurazione dei restauri e interventi di recupero del monumento stesso sostenuto dall’Amministrazione Comunale che ha così restituito al paese un luogo di memoria. La restauratrice Elena Dognini ha illustrato l’intervento introdotta dal Sindaco Gianni Rossoni: “Il monumento ha una tipologia ad obelisco che è simbolo di eternità, del perdurare nei secoli, quindi ‘alla memoria’ di ciò che rappresenta. È in granito e marmo di botticino, bronzo e ferro: sulla parte della facciata (che è dalla parte del cancellino della recinzione che è stata realizzata nelle scorse settimane, davvero bella e necessaria a protezione del monumento) c’è il bollettino di guerra pronunciato da Armando Diaz sormontato da una scena allegorica fatta con formelle in bronzo. Quattro sono le scene allegoriche che occupano tutte e quattro le facciate del monumento: Pace e Lavoro, La partenza, All’attacco e Il trionfatore. Sotto le formelle in bronzo sono posizionate quelle di marmo di botticino, una con le parole di Diaz e, sulle altre, ci sono i nomi dei caduti della Prima e Seconda Guerra mondiale. L’obelisco è sormontato alla sommità da una lanterna circondata da foglie in ferro ricoperte di bronzo”.

Negli anni Cinquanta era stata realizzata una recinzione poi rimossa e ora ripristinata su opera del fabbro Donato Caravaggi di Offanengo mentre la pavimentazione su cui poggia la recinzione è stato curato dalla ditta Fratus.

Quindi il passaggio forse più sentito della manifestazione: la consegna delle medaglie ai familiari dei Caduti della Grande Guerra, curata dall’Associazione Combattenti e Reduci di Offanengo, in particolare nella figura del suo presidente Marco Gandelli che da quattro anni, avvalendosi anche della sua posizione – lavora per il Ministero della Difesa – ha potuto consultare l’archivio del Ministero della Difesa a Roma individuando così i nomi di tutti i caduti offanenghesi, sfuggiti anche alla lista dell’Albo d’Oro: “Riassumendo, il numero dei Caduti del nostro paese riportati dall’Albo d’oro pubblicato nel 1932 dall’istituto Poligrafico dello stato erano 56. Al termine della ricerca salgono a 63; fra questi 27 sono morti in combattimento, 17 per malattia provocata dalle terribili condizioni igienico sanitarie nelle trincee e sui campi di battaglia; 10 militari risultano dispersi. Le armi cui sono stati destinati furono: Alpini, Granatieri, Sussistenza, Cavalleria, Carabinieri Reali, Bersaglieri e ben 51 in Fanteria. Il grado rivestito dai nostri Caduti furono: 52 soldati semplici, 3 Caporale, 3 Caporal Maggiore, 4 Sergente e 2 di grado non identificato”. Quindi l’attesa consegna delle medaglie alla quale si sono presentati moltissimi famigliari, grati per l’iniziativa e per il ricordo dei loro cari. Le famiglie di alcuni Caduti però si sono estinte.

Sul nuovo Torrazzo in edicola sabato 10 novembre articolo completo ed elenco di tutti i Caduti per i quali sono state realizzate le medaglie.