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Viaggio al Lido di Staranzano: «Luogo incantevole ma trascurato»

Il parere dei bagnanti: «Montagne di alghe puzzolenti». «Non c’è nemmeno più una doccia». «Sabbia bellissima ma quanta erba». Langue il progetto del Comune

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STARANZANO «Il Lido di Staranzano è trascurato e abbandonato. Peccato, perchè si sta bene, c’è pace, tranquillità, si trova parcheggio all’ombra degli alberi e c’è poca gente rispetto alle altre spiagge». Sembra un disco che si ripete dopo aver ascoltato tra sabato e ieri cosa pensano i frequentatori assidui e non, di una spiaggia che tarda a decollare. Il progetto già in fase di avanzata realizzazione (costo 341 mila euro) si è fermato da febbraio.

Sono già stati installati un pozzo per attrezzare il Lido di acqua potabile, le centrali dei servizi principali come la cabina per l’energia elettrica e il collegamento della fognatura. Opere indispensabili per dare in concessione l’arenile. Era uno dei principali obiettivi dell’amministrazione come aveva assicurato l’ex assessore ai Lavori pubblici Erika Boscarol. L’intenzione era di partire già da questa estate dopo aver completato gli allacci di fognature, elettricità e acqua. Per ora tutto è rinviato all’estate 2020. Il Comune si è limitato ad ammassare cumuli di alghe che spiaggiano sull’arenile e sono ancora in attesa di essere prelevate da Isontina Ambiente. Nei giorni scorsi si è insediata la giunta con una nuova responsabile urbanistica, l’architetto Manuela Tomadin (assessore esterno), che sta appena rilevando le consegne.

Nonostante la situazione per niente ideale, tanti continuano a frequentare l’arenile lungo quasi 800 metri. Un posto speciale per prendere la tintarella, lontani dalle vicine spiagge super affollate a cominciare da Sistiana, Duino e da qualche anno di Marina Julia e Marina Nova. In questo fine settimana, infatti, la pista ciclabile antistante la spiaggia è diventata un serpentone di auto parcheggiate. In più è protetto dalla calura dal grande Bosco degli Alberoni. Gente arrivata con sdraio e ombrelloni, intere famiglie anche da Trieste, dal Carso isontino e Goriziano e dal Mandamento per aver scoperto un’oasi di tranquillità a quattro passi da casa. «Non esagero se dico che la sabbia è dorata come quella di Grado – afferma Aldo in compagnia della moglie Marika – purtroppo c’è anche erba alta, la spiaggia è trascurata e stamattina prima di sistemare la sdraio ho dovuto liberare questa zona di tronchi e ramaglie. Ci vorrebbe un controllo giornaliero del Comune. Le alghe restano ferme, nessuno le toglie. Le due montagne di alghe putride emanano cattivo odore».

Giuliana e Martina, mamma e figlia si sono sistemate all’ombra di un albero dove prima c’era il Jeko-Bay. «È un peccato – dicono – che anche quest’anno c’è la mancanza di un bar, di una barca di salvataggio anche se l’acqua è bassa. Speriamo che almeno il nuovo Ristorante degli Alberoni possa aprire un chiosco per prendere un caffè o una bibita. Anni fa c’erano tanti bambini, avevano spazio per giocare. Non c’è più niente». Fabrizio di Monfalcone aggiunge che una volta c’erano anche una doccia e i servizi igienici. «Ora – dice – non c’è più nulla. Questo lido potrebbe dare più anche di Marina Julia oramai è invasa. Ma cosa aspetta il Comune?». La signora Luciana di Staranzano ha un’abbronzatura invidiabile. «È vero sono scura – dice – è un bel posto ma non è tanto pulito. Vengo quasi tutti i giorni nelle ore mattutine, qualche volta mi faccio accompagnare a Sistiana, ma qui è bellissimo». —


 

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