Ho amato molto l’arte nel mio periodo adolescenziale, trovavo più conforto e sostegno nella pittura del ‘900 che in un pomeriggio tra amiche, per fortuna ora le cose sono cambiate ma l’amore incondizionato verso la storia dell’arte rimane vivo dentro di me.
Nel corso della storia, la pittura ha espresso il tema del viaggio in maniera abbastanza sottile, in molti quadri possiamo immaginare che il pittore voleva esprimere una ricerca interiore attraverso il viaggio ma come la maggior parte dell’arte, ciò avviene in base alla nostra interpretazione, quindi in maniera soggettiva riporterò dei quadri che mi hanno fatto viaggiare e che tutt’ora lo fanno.
Viandante sul mare di nebbia, Caspar David Friedrich 1818 Hamburger Kunsthalle di Amburgo
Il personaggio, nonostante sia di spalle, ci permette di captare il suo atteggiamento romantico, irrequieto, tormentato dalla ricerca dell’infinito rappresentato dal paesaggio, sembra essere assorto in una sorta di contemplazione interiore e spirituale, insomma la domanda che in quel momento angoscia la sua mente è il punto di partenza dei miei viaggi.
Aha oe feii? (Come, sei gelosa?), Paul Gauguin 1892 Museo Puškin di Mosca.
In questo quadro, del periodo polinesiano dell’artista, sono ritratte due donne su una spiaggia rosea in un’isola dell’oceano Pacifico che parlano intimamente dei propri amori e ogni volta che guardo questi scorci di Gauguin vengo sempre trasportata in angoli terrestri molto lontani, dove l’armonia tra uomini e natura è l’essenza della serenità.
Sopra la città, Marc Chagall 1918 Galleria Tretyakov di Mosca
Chagall, pittore bielorusso naturalizzato francese di origine ebraiche, possedeva una vita dominata dall’amore, stranamente egli aveva una vita amorosa fantastica e nei suoi quadri traspare benissimo questo stato d’animo di serenità. L’amore che provava per la sua prima moglie lo faceva viaggiare con leggerezza nel cielo terso sopra alla sua città natale, io in questo dipinto vedo la condivisione, una caratteristica essenziale nei i miei viaggi.
Solomon R. Guggenheim Museum di New York
In questo quadro astratto si vedono eclissi e pianeti fondersi in colori studiati appositamente e legati tra di loro attraverso l’armonia musicale tipica dell’autore, l’oscurità del dipinto penetra la nostra pelle portandoci in uno stato di coscienza interiore molto profondo, dove il viaggio dentro noi stessi diventa compagno fondamentale di un viaggio fisico.
Morning sun, Edward Hopper 1952 Courtesy Museum of Art Ohio
La ragazza si sveglia e volge lo sguardo fuori dalla finestra della sua camera, il letto su cui è seduta è fatto e questo elemento accentua di più la solitudine che emana il suo sguardo neutro, non malinconico ma decisamente assente come se questo fosse il suo unico momento di presa di coscienza, l’attimo prima della partenza, prima del cambiamento.
Post bellissimo. Chagall é uno dei miei preferiti. 🙂
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Anche a me piace moltissimo !!
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