Post di Maura Manca

Siamo circondati da gente troppo piena di sé, poco disposta ad ascoltare ma ad attaccare.

"Il momento giusto per riparare il tetto è quando splende il sole"
John Fitzgerald Kennedy Eppure tante persone non lo capiscono. Eppure sarebbe così facile da capire. È proprio quando le cose funzionano che devi spingere per farle funzionare meglio e ottimizzare perché c’è la chimica giusta per apprendere. È questo che fa la differenza tra un campione, una persona di successo e un’altra che usa le strategie solo come un cerotto quando ne ha bisogno. Se vuoi che il successo sia duraturo devi lavorare soprattutto quando le cose vanno bene, è lì che si vede chi è in grado di fare la differenza.

"Siate testardi sulla visione a lungo termine, ma flessibili sui dettagli." Direzione chiara, consapevoli di come arrivarci e adattabili a tutti i cambiamenti e all’imprevedibilità. L’opposto di fragile è ciò che rimane integro nel peggiore dei casi Nassim Nicholas Taleb

Mia madre mi diceva spesso che non potevo bere l’oceano in un sorso. Io, invece, avevo sempre fretta, non sapevo aspettare e questo mi faceva star male e spesso lo vivevo come un fallimento. Crescendo ho capito che la mia era insicurezza, avevo paura di non riuscire ad arrivare al mio obiettivo, che accadesse qualcosa di imprevisto che mi facesse sfumare i miei desideri, fondamentalmente avevo paura di toccare con mano le delusioni. Passo dopo passo, mi sono accorta che le delusioni arrivano quando ci sono delle illusioni, prima ti illudi, e quindi vedi solo quello che vuoi vedere, e poi ti disilludi. Confondevo la voglia di realizzare con le illusioni e con le aspettative e quindi, arrivare subito al dunque significava farlo illusoriamente mio. Credere e potere devono sostituire illusioni e aspettative. Credere e potere si traducono in sapere come fare e fare per diventare. Ho imparato così a vivermi e a godermi anche il durante, il percorso, non solo l’arrivo. Io non ero il risultato, io ero tutto quello che mi portava al risultato. Se sbagliavo, o se non arrivano dove speravo, non ero una fallita, avevo sbagliato e imparato, e nello stesso tempo, avevo la lucidità per vedere le altre strade che si aprivano in parallelo ogni volta. Se invece passi la vita a compiangerti non puoi vedere ciò che ti sta intorno. È inutile che diamo la colpa alla sfortuna o che ci arrabbiamo con la vita. Lei ti serve le occasioni e le risposte, ma se sei impegnato in attività autodenigratorie, o a piangerti addosso, non potrai mai vedere ciò che ti circonda, non potrai mai essere il timone, la bussola e il comandante della tua nave. È così che ho imparato la calma e il bilanciamento interno e ho capito che è veramente la virtù dei forti. Quando ero insicura e indecisa, avevo fretta, e la fretta ti porta a sbagliare. La calma ti insegna che si può andare veloci, anche molto veloci, pur non perdendo mai la lucidità, gli obiettivi e se stessi. Maura Manca

Molto spesso è ciò che crediamo di sapere che ci impedisce di aprire la mente e andare oltre le nostre credenze. ‘Lo so’ è una delle affermazioni più limitanti che esista. Se sai non impari. Se credi di sapere ancora peggio. Se sei consapevole impari e sei sicuro di te stesso e delle tue capacità. La ‘lo so condition’ chiude le neuro strade di ogni tipo di nuovo apprendimento. #neuromentaltraining

Quando ti alleni, sei una fissata/o. Quando sei tonica/o, hai troppi muscoli. Quando non ti alleni, sei svogliato/a e non hai forza di volontà. Quando sei a dieta, sei fissata/o. Quando non lo sei, lo dovresti essere. Tutti pronti a fare la morale, a dire cosa dovrebbe o non dovrebbe fare una persona dall’alto del trono della convinzione di sapere cosa sia giusto o sbagliato fare. Ma tutta questa morale, di preciso, dove la trovate? Perché la mia, basta e avanza a me stessa. Chi guarda se stesso con criticità e autoriflessione non ha né la voglia né il tempo di guardare gli altri. Vivi e lascia vivere, ognuno fa ciò ritiene giusto per se stesso, ciò che reputa opportuno, ovviamente nei limiti dell’educazione e del rispetto delle norme civili. Ma se una persona si allena con costanza, va a correre o camminare, segue un piano alimentare equilibrato, si sente bene in un fisico tonico o, al contrario, sta bene con i suoi chili in più o con le sue rughe o con la sua cellulite, di preciso, a voi cosa importa? Fatevi questa domanda TUTTE le volte che vi viene da criticare l’operato di qualcuno o da dirgli ciò che pensate sia giusto per lui o per lei. Tutti nutrizionisti, personal trainer, psicologi, stilisti, esperti in ogni cosa. Non ci sarà mica un pochino di frustrazione di fondo? Guardare gli altri per non guardare se stessi. Si vive meglio quando si smette di vivere in funzione degli altri. Gli altri sono un confronto, non un bersaglio o un nemico o l’oggetto delle personali invidie e frustrazioni. Tutta l’energia sprecata verso gli altri si può indirizzare per diventare più produttivi. Si chiama economia mentale. #economiamentale

Un leader è colui che conosce la strada, segue la strada e mostra la strada. Essere un leader significa saper vedere e gestire le situazioni, essere presente e lucido, aver chiaro cosa fare senza perdere di vista nessun membro della squadra e l’ambiente con il quale si interagisce. Gestire significa avere chiaro il contesto, vedere come i singoli membri interagiscono tra loro e nello spazio in cui si muovono. Non è leader chi si impone, chi schiaccia o chi incentra le attenzioni su se stesso. Costringere le persone a starci a sentire o a eseguire ciò che gli viene detto di fare, non è una soluzione, è solo una reazione temporanea e non rappresenta un vero cambiamento. Per indurle a fare con voglia, le persone vanno guidate, non obbligate o minacciate. È leader chi sa (consapevolezza) e sa come comportarsi per il bene di tutti. Prima di saper fare e saper dire devi saper essere. Il leader favorisce l’autonomia. Il leader si fida dei membri della sua squadra perché dove c’è fiducia c’è responsabilità e non serve il controllo. Il buon leader è colui che si domanda quale strategia può usare per cambiare le cose senza scaricare le colpe sugli altri o sulle circostanze. Se vuoi essere un vero leader devi saper guidare. Prima, però, devi imparare a guidare te stesso. Se non sai guidare te stesso non sarai una vera guida per il tuo team. #leader #leadership #neuromentaltraining #team #success

Tante persone credono che la felicità sia non avere problemi, vivere senza arrabbiarsi, senza provare emozioni negative e senza pensieri. È per questa errata concezione che non si è felici. Si cerca di raggiungere una chimera che non potrà corrispondere mai alla realtà. I sogni sono un motore trainante e possono essere realizzati, mentre, un’illusione, una ricerca di una vita ideale porta a non essere mai appagati e soddisfatti, perché non può essere mai raggiunta. La non accettazione dei problemi, dei cambiamenti, degli anni che passano, rimanere attaccati a quello che era prima, i confronti con il passato e con gli altri diventano una prigione per la psiche. Le emozioni fanno parte integrante della vita, anche quelle più intense e non particolarmente positive perché fanno capire quanto siano importanti i momenti belli e comprendere soprattutto quanto si ha bisogno di sorridere in una vita così piena di incertezze in cui non c’è niente di permanente. La felicità è imparare a gestire la quotidianità, puntando a un equilibrio dinamico proprio perché la bilancia non può sempre pendere da una parte. È fondamentale ricordarsi che il peso attribuito alle singole situazioni, l’importanza e il significato agli eventi della vita parte da dentro: se si vedono e si narrano più pesanti di quello che sono realmente, sicuramente schiacceranno o rallenteranno. Dipende dal contesto e da che punto di vista viene guardata. Dare il peso giusto significa non guardare solo gli aspetti negativi, ma cercare di attribuire, anche nelle condizioni di svantaggi, un senso a ciò che si è vissuto. Vivere una vita reale e non una ideale è l’unico modo per essere veramente felici. Guardare quello che si ha e che è stato costruito, senza fare inutili paragoni con gli altri e pensando che il vero segreto è vivere, NON credere di vivere o sopravvivere. La vita è come una partita da giocare in prima persona, non da spettatori, nella quale si ha la possibilità di scegliere il proprio ruolo e con chi giocare. #life #happiness #brain #neuromentaltraining

Se non vivi come gli altri non significa essere asociale, magari hai semplicemente altri interessi, sei coerente con te stesso e con ciò in cui credi, non devi dimostrare niente a nessuno, non hai bisogno di far vedere al mondo quando sei figo e non per questo sei “diverso”. Purtroppo ci dimentichiamo che le differenze individuali sono la bellezza dell’essere umano che non siamo in grado di capire e apprezzare. MM

La parola stress si usa spessissimo con una accezione negativa ma, cos’è realmente lo stress? Lo stress è una risposta fisiologica, positiva e funzionale alla nostra sopravvivenza. È una reazione che si attiva quando il nostro organismo deve rispondere agli eventi della vita. Immaginalo come la tensione che deve sviluppare una molla prima di rilasciare la sua forza. Senza quella tensione, non svilupperebbe la sua energia e non si creerebbe il movimento. La parola stress viene associata troppo spesso ad una condizione negativa e nociva, ma non è così. Condizione fondamentale anche per performare ad alti livelli. Quando lo stress diventa un problema? Diventa stress negativo per il nostro corpo e la nostra mente quando è prolungato nel corso del tempo. Questo tipo di reazione è legata al modo con il quale valutiamo gli eventi, a come li interpretiamo, a come ce li raccontiamo e li raccontiamo al nostro cervello. Se perdura tanto, e si etichettano stressanti situazioni che potrebbero non esserlo, i livelli di attivazione interna non si abbassano e la “macchina” si affatica. L’allerta, funzionale alla nostra autotutela, diventa allarme. Quante volte abbiamo pronunciato frasi come queste: “Sono stanco, non ce la faccio più?”. Perché è come avere un motore interno sempre accesso. Si vive una condizione in cui non si riesce mai a staccare. Vi faccio ragionare su alcune parole che si utilizzano spesso quando sotto stress: “Ho bisogno di staccare la spina”, “Sento l’esigenza di spegnere il cervello”, “Ho bisogno di uno stop”, “Ho bisogno di fare una pausa”. Fate l’esercizio di ascoltare voi stessi come se foste degli ascoltatori esterni. È di grande aiuto per capire che anche noi possiamo fare tanto per riequilibrare il nostro stato interno. I sintomi dello stress sono progressivi. Come possiamo riconoscerlo? Lo vediamo con manifestazioni a più livelli come: maggiore irritabilità, suscettibilità e sensibilità. Le nostre reazioni sono più amplificate. Diminuisce la qualità del sonno, e anche la quantità, si ha una maggiore tensione muscolare, si possono avere anche dei fastidi legati alla digestione. Tutto ciò che è intenso, prolungato e vicino grava direttamente su di noi e diventa pensante da digerire per il nostro intestino mentale che ha difficoltà a eliminare i residui tossici accumulati Cosa fare? Con il NeuroMental Training è possibile sfruttare al massimo le potenzialità del nostro cervello trasformando la conoscenza in azioni concrete Ascolta gli episodi 19 e 22 del mio podcast BEcoME Ascolta questi due episodi del mio podcast BEcoME https://lnkd.in/dAte8sRP https://lnkd.in/dUFJkfHD