Post di Valerio Melandri

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Ho portato il fundraising in Italia, lo insegno al Master in Fundraising e sono autore del libro più venduto sul tema.

Che differenza c’è tra “caso” e “buona causa”? Il caso, nel mondo profit potrebbe essere letto come il “prodotto” o l’ “offerta” che facciamo. Il caso espone le motivazioni per cui un’organizzazione nonprofit merita donazioni. Il caso si ricollega direttamente alla buona causa, senza però confondersi con essa. Tanti casi compongono una buona causa. La buona causa è rappresentata da una serie di interessi a cui l’organizzazione nonprofit si applica con dedizione, ad esempio un’esigenza sociale che si sforza di soddisfare. Tra le "buone cause" figurano l’eliminazione della fame nel mondo, la riduzione della povertà, la difesa dell’ambiente, il reinserimento nel mondo del lavoro di persone disoccupate, la difesa dei diritti, e così via. Ma attenzione: per ciascuna buona causa esiste più di un caso. Il caso è un sottoinsieme della buona causa. Un caso è fatto di una gamma di esigenze operative, di motivazioni pratiche per cui l'organizzazione nonprofit merita sostegno nel perseguimento della buona causa. Da questo punto di vista, il caso può essere considerato una raccolta enciclopedica di informazioni sull’organizzazione nonprofit. Messi tutti insieme i casi costruiscono l’ossatura operativa di ogni buona causa e il modo operativo in cui la organizzazione nonprofit la persegue. #fundraising #raccoltafondi #nonprofit

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Anna Maria D'Angelo

dopo 15 anni come Responsabile Servizi (site manager) per musei e chiese in Italia sono partita con una nuova avventura emozionante

1 mese

Posso aggiungere che una buona causa è anche la conservazione, tutela e valorizzazione del patrimonio storico e artistico, i beni culturali, da custodire per future generazioni. In questo ambito siamo ricca di casi☺️👏

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