Compatibilità e segregazione

Compatibilità e segregazione

Una delle fasi più delicate, ed al contempo sottovalutate, del trasporto di merci pericolose è quella del carico della CTU (Cargo Transport Unit). A prescindere che si tratti di un trasporto in colli, in cisterna oppure alla rinfusa, è necessario, sempre, accertarsi che questi due requisiti di sicurezza siano verificati e soddisfatti:

  • Idoneità strutturale (e funzionale) della CTU;

  • Compatibilità (chimico-fisica) del carico rispetto: alla CTU (nel caso delle rinfuse); alle singole unità del carico (nel caso di trasporto in colli).

Tecnicamente questi due aspetti rientrano nella logica del piano di carico, la cui predisposizione richiede un livello di competenza e preparazione decisamente raffinato.

Il tema è di per sé ampio e denso di dettagli (basti considerare che nei miei due corsi, oramai storici, di approfondimento sulla gestione delle cisterne e sul CTU Code, ognuno della durata di una giornata, si riescono a trattare solo gli aspetti più rilevanti di questo argomento) per cui, in questa newsletter, ci concentreremo su una criticità tipica del trasporto multimodale, di merci pericolose in colli, quale la segregazione del carico.

Per il Codice IMDG con il termine segregazione si intende:

il processo di separazione di due o più materie o oggetti che sono considerati mutuamente incompatibili quando il loro caricamento o stivaggio insieme può comportare pericoli eccessivi in caso di perdita o spandimento, o di ogni altro incidente.

Dalla lettura di questa definizione si rileva che il processo di segregazione si compone due fasi ben distinte:

  1. Individuazione delle incompatibilità;

  2. Separazione dei colli incompatibili.

 

Incompatibilità

In generale, sono considerate mutuamente incompatibili le sostanze che, in caso di contatto, possono dare origine ad una reazione pericolosa quale:

  • Una combustione o uno sviluppo considerevole di calore;

  • L’emanazione di gas infiammabili, asfissianti, comburenti e tossici;

  • La formazione di materie corrosive;

  • La formazione di materie instabili.

Da un punto di vista pratico, l’individuazione di queste sostanze si basa su tre verifiche operative:

  1. Indicazioni dello speditore;

  2. Assegnazione ad un gruppo di segregazione (solo per IMDG);

  3. Consultazione della tabella di segregazione.

Tuttavia, per quanto concettualmente semplice, l’applicazione concreta di questo principio si scontra con delle difficoltà non trascurabili, tra le quali, a titolo di esempio, la differente gestione dell’argomento nell’ADR/RID e Codice IMDG; la mancanza di indicazioni complete nelle SDS; la difficoltà di reperimento di informazioni nella bibliografia tecnica.

 

Differenze ADR/RID e Codice IMDG

ADR/RID

L’ADR/RID, genericamente ed in più parti, si limita a segnalare la necessità di verificare che merci pericolose diverse, confezionate in uno stesso imballaggio esterno, non diano origine ad una reazione pericolosa.

La sezione 4.1.1.6 riporta quanto segue:

Le merci pericolose non devono essere imballate in uno stesso imballaggio esterno, o in grandi imballaggi, con altre merci, pericolose o non, se reagiscono pericolosamente tra loro provocando:

  • Una combustione o uno sviluppo considerevole di calore;

  • Lo sviluppo di gas infiammabili, asfissianti, comburenti e tossici;

  • La formazione di materie corrosive; o

  • La formazione di materie instabili.

Con la sezione 7.5.2, successivamente, fornisce le indicazioni da rispettare ai fini del carico in comune su uno stesso veicolo o container.

7.5.2     Divieto di carico in comune

7.5.2.1 I colli muniti di etichette di pericolo differenti non devono essere caricati in comune nello stesso veicolo o container, salvo se il carico in comune sia autorizzato secondo la seguente tabella, che si basa sulle etichette di pericolo di cui i colli sono muniti.

Tabella di compatibilità ADR/RID

Lasciando da parte le materie esplosive, a cui si applicano disposizioni specifiche, dalla consultazione della tabella si rileva l’applicazione di restrizioni al carico solo per:

  1. Materie autoreattive con rischio sussidiario di esplosività;

  2. Perossidi organici con rischio sussidiario di esplosività.

Codice IMDG

A differenza dell’ADR il Codice IMDG è più articolato, raggruppa le merci pericolose con proprietà chimiche simili in 18 gruppi di segregazione

In aggiunta attribuisce allo speditore l’onere di valutare se la materia trasportata deve essere comunque attribuita ad uno dei gruppi di segregazione indicati sopra, anche se non sia nominativamente menzionata, sia nell’ipotesi in cui sia classificata mediante una rubrica N.A.S. che, addirittura, sia classificata non pericolosa.

3.1.4.2 | È noto che non tutte le materie, miscele, soluzioni o preparati ricadenti in un gruppo di segregazione sono elencate nel Codice IMDG per nome. Queste materie sono trasportate sotto rubriche N.A.S. Sebbene queste rubriche N.A.S. non sono elencate esse stesse nei gruppi di segregazione (vedere 3.1.4.4), lo speditore deciderà se l’inclusione sotto il gruppo di segregazione è appropriata e, in caso affermativo, deve farne menzione nel documento di trasporto (cfr. 5.4.1.5.11).

3.1.4.3 | I gruppi di segregazione in questo Codice non coprono le materie che non ricadono nei criteri di classificazione del presente Codice. È noto che certe materie non pericolose hanno proprietà chimiche simili a quelle di certe materie elencate nei gruppi di segregazione. Uno speditore o la persona responsabile del caricamento delle merci nell’unità di trasporto merci, che deve avere conoscenza delle proprietà chimiche di tali merci non pericolose, può decidere di applicare, su base volontaria, le disposizioni relative alla segregazione di un gruppo di segregazione correlato

 

Flusso di processo

Lo schema seguente permette di comprendere l’applicazione del concetto di segregazione al trasporto marittimo:

Da una analisi più dettagliata, si può rilevare che dal flusso di processo derivano tre scenari che richiedono l’applicazione delle:

  1. Disposizioni specifiche di segregazione | Tab. 7.2.8;

  2. Disposizioni specifiche indicate dallo speditore | Tab. 7.2.8;

  3. Disposizioni generali | Tab. 7.2.5.6.

 

Scenario 1 – Applicazione di disposizioni specifiche di segregazione

Scenario 2 – Applicazione di disposizioni specifiche indicate dallo speditore

Scenario 3 – Applicazione delle disposizioni generali | Tab. 7.2.5.6

Separazione

Identificate le mutue incompatibilità si procede, quindi, alla separazione dei colli di merci pericolose secondo le indicazioni descritte nelle tabelle riportate sopra.

Relativamente al trasporto stradale (ADR), e ferroviario (RID), è stato già indicato che le restrizioni si applicano in due soli casi (4.1+1 e 5.2+1), per tutti gli altri, invece, è ammesso il carico in comune sulla stessa unità di trasporto.

Più complesso è il trasporto marittimo per il quale il numero di restrizioni, rappresentato con i valori da 1 a 4, è numericamente più elevato.

In aggiunta, la segregazione si modifica a seconda che i colli siano caricati in unità di trasporto (veicolo o container) oppure direttamente sulla nave.

Nel caso, più diffuso, in cui i colli sono stivati in veicoli o container (trasporto intermodale):

7.3.4.1 | Le merci pericolose che devono essere segregate le une dalle altre in base alle disposizioni del capitolo 7.2 non devono essere trasportate nella stessa unità di trasporto merci ad eccezione delle merci pericolose che devono essere segregate “lontano da” le une dalle altre che possono essere trasportate nella stessa unità di trasporto merci con l’approvazione della autorità competente.

In tali casi deve essere mantenuto un livello di sicurezza equivalente.

In sintesi, quindi, salvo che non vi sia una specifica autorizzazione dell’Autorità Competente (nel nostro caso Comando Generale delle Capitanerie di Porto), è vietato il carico in comune di etichette per la quali la tabella di compatibilità riporta un valore diverso dalla X.

Nell’ipotesi in cui i colli siano caricati direttamente sulla nave (trasporto multimodale), la segregazione si applica con modalità differenti.

 

1. Lontano da … …

Effettivamente segregato così che le merci incompatibili non possano interagire pericolosamente in caso di evento o di un incidente ma possono essere trasportate nello stesso compartimento o stiva o sul ponte, a condizione che vi sia almeno una separazione orizzontale di 3 metri, proiettata verticalmente

2. Separato da … …

In differenti compartimenti o stive quando stivato sotto il ponte. A condizione che il ponte intermedio è resistente al fuoco e ai liquidi, una separazione verticale, per esempio in differenti compartimenti, può essere accettata come equivalente a questa segregazione.

Per lo stivaggio sul ponte, la segregazione significa una separazione da una distanza di almeno 6 metri orizzontalmente

3. Separato mediante un compartimento completo o una stiva da … …

Separazione sia verticale che orizzontale.

Se i ponti intermedi non sono resistenti al fuoco e ai liquidi, è accettabile allora soltanto una separazione orizzontale, per esempio da un compartimento o stiva intermedi completi.

Per lo stivaggio sul ponte, la segregazione significa una separazione da una distanza di almeno 12 metri orizzontalmente. La stessa distanza deve essere applicata se uno dei colli è stivato sul ponte e un altro in un compartimento sottostante.

Nota: uno dei due ponti deve essere resistente al fuoco e ai liquidi

4. Separato longitudinalmente mediante un compartimento completo intermedio o una stiva da … …

La separazione verticale da sola non soddisfa questo requisito.

Tra un collo sotto il ponte e uno sul ponte, deve essere mantenuta longitudinalmente una distanza minima di 24 metri, includente un compartimento completo.

Per lo stivaggio sul ponte, la segregazione significa una separazione da una distanza di almeno 24 metri longitudinalmente

Note finali

È bene precisare che tutto quanto indicato sopra non esaurisce la tematica. Non sono stati esaminati, infatti, gli scenari relativi alle derrate alimentari; le condizioni di esenzione per le merci pericolose imballate in regime di quantità limitata; le esenzioni per alcune materie pericolose in soluzione acquosa; le esenzioni per le materie corrosive (classe 8) di II e III gruppo di imballaggio.

Germano Margiotta

Owner - Studio Legale Margiotta & Partners

5 mesi

Complimenti Giovanni, sempre molto utile e interessante!

Luca Zucchini

Responsible Care Auditor - BASF - ECMS Division

5 mesi

Grazie Giovanni, articolo super interessante. Giusto una curiosita' sul flusso di processo. Ipotizzando di voler verificare la possibilita' di caricare due sostanze con diverso numero UN sulla stessa CTU, potrebbe avere senso verificare, prima delle disposizioni specifiche, direttamente la tabella di compatibilita'? Se il risultato e' 1/2/3/4 allora e' vietato, invece, se vi e' una X si procede alla verifica delle disposizioni SG. Se poi queste richiamano una disposizione SGG (es. stivare lontano da SGG...) si verifica se il segregation group code e' stato assegnato da Tabella o da speditore per una rubrica N.A.S. Grazie LZ

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