Due mondi al collasso: l'ignavia digitale

Due mondi al collasso: l'ignavia digitale

Se ci guardiamo intorno è evidente. Il mondo è diviso in due. E la cosa sinceramente non mi piace. 

Da un lato l’opulenza e l’ignavia digitale di una parte della popolazione, che coccola se stessa di qualunque vizio, illudendosi che il declino, la violenza, la fame, la morte siano solo problemi che riguardano “gli altri”. 

Siano problemi lontani, culturalmente distanti.

Dall’altra la mancanza di ciò che rende una vita minimamente vivibile: un tetto sopra la testa, del cibo caldo e la certezza di poter disporre liberamente della propria libertà.

Ho parlato volutamente qualche riga fa di “ignavia digitale”, perchè credo, anzi sono convinto che i social media come strumenti di espressione universale di ogni singolo individuo, abbiano finito per fungere da tubo di scarico della coscienza morale.

Sappiamo tanto, tantissimo, di ogni fatto che accade nel mondo.

Eppure ciascuno di essi non ci smuove se non un piccolo moto di commozione temporaneo, terminato il quale anche quel fatto, quell’informazione, diventa un post tra tanti, da scrollare via in attesa di novità.

Già la novità. Il nuovo è il vero Dio. 

Sono post vecchi le morti in Siria, i bambini chiusi nelle case sopra le quali piovono bombe. Sono post vecchi le foto degli attentati o delle vittime di un terremoto.

Ogni dramma umano si riduce ad elemento di consumo, prodotto per una narrazione che ha smesso di essere Storia (con la S maiuscola) per diventare “timeline”, flusso di informazioni che scorriamo l’una di seguito all’altra.

Completamente disinterassati agli uomini che quelle storie vivono, ai loro drammi, alle loro paure.

Versata la nostra lacrima, vogliamo vedere come va a finire questa benedetta serie tv.

Certo, a volte la moda impone un finto sostegno, una donazione. Ma è pur sempre una moda, anzi un trend, che assecondiamo volentieri. Perchè non ci obbliga a prendere nessuna posizione che ci smuova dal nostro comodo salotto, dal sedile della nostra auto nuova o da quello del parrucchiere.

E’ l’ignavia digitale della parte del mondo che ha la fortuna di avere tutto. E che nulla vuole rischiare per qualcuno che neppure conosce e che in fondo, altro non le sembra che un attore in un film tragico.

Ed è per questo forse che anche chi la violenza la esercita per gusto e per vocazione, ha iniziato a spettacolarizzarla, a trattarla come contenuto da prime time, con titoli di testa e di coda e trama avvincente.

E’ il caso dei ben noti video dell’ISIS e della loro, ampiamente discussa, altissima qualità di storytelling.

E noi continuiamo a consumare tutto sui nostri schermi. Ogni contenuto.

Basta che sia nuovo, basta che sia ingaggiante.

Che sia il taglio di una testa o uomini bruciati vivi in una gabbia, che si alternano a video ricette gustose e gattini in cerca di coccole; con nessuna priorità.

Anzi, con lo stesso livello di priorità.

Beh, io a questi comunicATTORI, all’idea di una narrazione della vita in pillole, ad una spettacolarizzazione della morte e del dolore, per creare contenuti da consumo per l’ignavo gregge digitale, dico solo una cosa: la realtà è testarda.

Potete ridurla, ingabbiarla, trasformarla in narrazione ingaggiante. Ma la Storia cari miei, non si ferma. 

E l’ignavia che alimentate, sta creando una generazione, un’intera metà del mondo, senza passione per nulla, men che meno per l’essere umano.

Ed un mondo, delle persone, che non hanno passione per nulla non sono disposte a morire per nulla. Ma neanche a vivere per nulla.

Il rischio dell’ignavia digitale è l’estinzione. E’ la traccia nei libri di storia del futuro di una cività scomparsa per colpa del suo edonismo e autoreferenzialità.

Proprio come Bisanzio. All’interno della quale, sotto l’assedio Turco, si discuteva del sesso degli angeli. Lasciando fuori dalle mura la violenza del mondo. Che presto tardi entrò e spazzò via tutto.

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Non saprei ancora dire quando, ma tutto questo finirà in una Bisanzio globale! Nel frattempo, suggerisco di individuare un piccolo orticello dove poter tirar su due patate per sopravvivere e predisporsi alla rinascita

Paola Fael

Consumer Insight Lead at Beko Europe

7 anni

Meditiamo tutti, nessuno escluso!

Vittorio Pulice

Project Manager, Communication & Brand Partnership

7 anni

grande Max!

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