L'ineluttabilità del nostro destino

L'ineluttabilità del nostro destino

Si può cambiare la nostra vita, la nostra storia oppure siamo destinati a seguire la strada tracciata dal nostro destino sempre e comunque?

Credo che questa sia la domanda delle domande che chiunque di noi, in certi periodi della propria vita, si è posto.

Quanto possiamo determinare il nostro futuro e quindi anche il nostro destino?

L’essere umano è soggetto a diversi fattori influenzanti, la famiglia, il lavoro, gli amici e poi soprattutto gli eventi che, accadendo o non accadendo, vanno a determinare le nostre scelte.

A pensarci bene, poi molti eventi sono causati da noi, dal nostro agire: se non mi curo non guarisco, se non studio non ottengo la promozione, se non lavoro non guadagno e così via…inesorabilmente.

Quindi possiamo dire che siamo il frutto delle nostre scelte e del nostro atteggiamento perciò del nostro approccio alla vita?

Alcune situazioni ci sono evidenti altre un po' meno…, ad esempio, pur studiando non è detto che superi un esame, pur lavorando non è detto che riesca a guadagnare dignitosamente, pur curandomi non è detto che guarisca, ecc…

A tal riguardo, molte religioni hanno cercato di dare delle risposte a questi importanti quesiti ma comunque, essendo difficili da dimostrare scientificamente, finendo poi con il cadere inevitabilmente nel credo o non credo.

In molti credono poi in un sistema preordinato, nel quale tutto viene definito da scelte imposte da alcune persone, magari quelle che controllano tutto, ad esempio, anche il digitale.

Il nostro modo di pensare oggi è indubbiamente influenzato dal mondo digitale, lo si può notare dai termini utilizzati, in certi periodi, oppure dai temi che vengono sviluppati sapientemente in certe occasioni particolari.

Persino gli articoli che leggo normalmente la mattina sono continuamente riciclati per dare un senso di continuità in mancanza del quale molti provano un vero e proprio senso di astinenza…infatti, è difficile vedere oggi, per strada, qualcuno senza il cellulare, credo che ormai alcuni lo considerino addirittura un’estensione del proprio corpo…

Abbiamo quindi ancora la possibilità di “scegliere” e in che misura?

Difficile a dirsi, teniamo conto che, per esempio, lo smartphone e solo uno dei tanti strumenti che vanno ad influenzare il nostro comportamento e le nostre scelte ma esistono anche i pc, la televisione, la radio, ecc.

Credo però che il vero problema sia il messaggio che viene veicolato da questi strumenti e soprattutto il fattore “esempio”.

Se una certa cosa la fa un amico, uno sconosciuto oppure una figura riconosciuta socialmente importante (ecco gli influencer…) siamo inevitabilmente stimolati a seguire quel comportamento.

Certo non tutti siamo influenzati nello stesso modo, in certi, casi c’è chi non è influenzato proprio per niente…ma questi calcoli ovviamente si fanno sui grandi numeri.

Quindi quanto siamo realmente liberi e poi vorremmo davvero sentirci liberi?

Credo che nella storia non ci sia mai stato un periodo nel quale l’essere umano si sia sentito completamente libero ma quantomeno, in passato, poteva provare, magari anche sbagliando, a seguire certi percorsi, certe strade...

Oggi la possibilità di sbagliare ti è praticamente preclusa, siamo iper-informati su tutto e le informazioni diventano immediatamente vecchie, così anche gli stili di vita e quindi gli atteggiamenti.

Generazioni diverse provano emozioni differenti ormai quasi su tutto, la necessità di conoscersi per un giovane è naturalmente mediata da uno strumento elettronico, una persona più anziana riderà di un vecchio film comico, a volte non compreso o compreso poco dalle generazioni più recenti, i linguaggi sono sempre più diversi e, a volte, e persino difficile comprendersi.

Per quanto riguarda la scrittura poi, si sta sempre più andando verso modelli semplificati, di stampo anglosassone e questo avviene tra giovani ma anche tra persone più attempate.

Devo ammettere che spesso, infatti, mi sento un vuoto a perdere, portatore di una cultura, magari, anche una grande cultura, che però è ormai in disuso…

In un tale contesto è sempre più difficile inventarsi qualcosa di nuovo, bisognerebbe prima depurarsi dalle scorie del sistema, ma quanti di noi vorrebbero davvero farlo?

Ormai viviamo tranquillamente nella nostra zona di comfort, ci sentiamo rassicurati da un’informazione continua che è diventata per noi quasi un abito da portare giornalmente, non ne possiamo fare a meno ed anche andare a verificare la veridicità di certe informazioni ci fa apparire la cosa come un rischio.

Sto parlando del rischio di perdere la sicurezza di quell’abito che giornalmente portiamo, per avere, in cambio, quella conferma che comunque non ci cambierebbe la vita o forse ce la cambierebbe davvero…!

Non si può far finta di niente, certe cose le sappiamo, le vediamo ma il rischio di perderle ha, per noi, un costo davvero troppo elevato.

Ecco che allora il nostro destino diventa davvero ineluttabile o meglio finisce per avere un costo insostenibile, quello di un eventuale cambiamento, e forse non siamo disposti a pagarlo…voi cosa ne pensate?

Andrea Carovigno

Brand Ambassador/Trainer

1 mese

Grazie mille Lucia Paparella per l'interessante contributo!

Lucia Paparella

Ho insegnato Lettere per 20 anni. Vorrei sfruttare le mie conoscenze/competenze in editoria, librerie, biblioteche, musei, servizi socio-culturali. Sono appassionata di storytelling, mindfulness, animali, ambiente.

1 mese

Articolo molto interessante e ricco di considerazioni, Andrea Carovigno. Certo, non possiamo influire su molti aspetti della nostra vita (lutti, calamità, imprevisti...) ma per tutto il resto abbiamo facoltà di scegliere, ragionare, seguire una strada piuttosto che un'altra. Possiamo lasciarci anche condizionare, influenzare, ma alla fine siamo sempre noi che, seguendo il cuore o la ragione, tracciamo il nostro cammino. La pigrizia e la passività possono ostacolarci, e a volte la libertà sembra persino troppo vasta, tanto da spaventare. Ma la vita è una sola e bisogna cercare di viverla al meglio, aprendosi al cambiamento e alle nuove opportunità. 😊

Pienamente d'accordo il nostro destino non c'è lo facciamo da soli è già tracciato 🙏☺️ buona serata Andrea Carovigno

Andrea Carovigno

Brand Ambassador/Trainer

1 mese

Bellissimo messaggio Germana Bruno! Grazie per l'interessante contributo!

Germana Bruno

Autrice poesie, filastrocche e racconti per bambini e ragazzi Einaudi Armando Curcio Editore Gruppo Eli La Spiga Raffaello Editore - insegnante di scuola primaria presso Istituto Comprensivo Giuseppe Mazzini Erice TP

1 mese

NON Ѐ COLPA DEL DESTINO© di Germana Bruno C’era un dì un tal, Destino, ben nascosto nel cammino, né su mappa, né su carta aveva posizione certa e a nessuno era chiaro fosse lauto oppure avaro. E così, restando fermi, a incontrarlo si era inermi, come un’onda travolgeva quel che innanzi capitava. Storie belle, fatti brutti, li sceglieva lui per tutti era scusa per ognuno, “Tutta colpa del destino!” Fai una mappa della vita, segna la tua meta ambita e procedi nel cammino incurante del destino. Ci saranno gli imprevisti, strade e vicoli mai visti e dovrai fare una scelta ben precisa ogni volta. Guarda bene nel cammino non andar verso il destino, costruisci con pazienza la tua gran bella esistenza.

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