L’uomo nel cerchio magico dell’Industria 4.0

L’uomo nel cerchio magico dell’Industria 4.0

I DATI

Nel 2016, secondo una ricerca del MIP (Politecnico di Milano), poco meno di un terzo delle aziende aveva avviato tre o più progetti utilizzando le tecnologie digitali innovative come Industrial Internet of Things, Industrial Analytics, Cloud Manufacturing, Advanced Automation, Advanced Human Machine Interface o Additive Manufacturing. In compenso più di un terzo delle industrie ha dichiarato di non avere alcuna idea cosa fossero.

GLI INCENTIVI

Con la Legge di Stabilità 2017 sono stati stanziati 20 miliardi di euro entro il 2020 per l’acquisto di beni strumentali, di software e di sistemi per la qualità e la sostenibilità. Questi incentivi possono essere integrati con la nuova Sabatini, con la Patent Box (redditi da proprietà intellettuale), con gli incentivi per le Start-up e PMI innovative e con gli incentivi per la R&S. Di recente il Senato ha approvato il decreto legge che introduce ulteriori incentivi e misure per la tutela dello Smart Working. Secondo un sondaggio della PWC pubblicato ad aprile 2017 l'interesse delle aziende italiane è cresciuto notevolmente: quasi il 60% delle aziende italiane è fortemente interessato ai benefici dell’Industria 4.0, il 40% ha già avviato dei progetti e solo il 4% ha dichiarato di avere scarso interesse.

L’UOMO !

Mentre riflettevo sulla rivoluzione industriale ed il fattore umano, ho trovato il report di EU-OSHA, per ora disponibile solo in inglese: "Key trends and drivers of change in information and communication technologies and work location". 

Tutti parlano dei cambiamenti, della frammentazione e iper-specializzazione del lavoro, dell’urgente riqualificazione e dell’obbligo di apprendimento continuo. L’EU-OHSA fa invece una bella analisi delle implicazioni sullo stato di salute dei “fortunati” che guideranno, gestiranno o semplicemente interagiranno quotidianamente con un ambiente digitalizzato e robotico. Ecco alcuni spunti:

  • L’internet favorisce la creazione di catene di distribuzione alternative (es. eBay, Amazon, Alibaba) e di microimprese nelle quali la consapevolezza dei rischi ed il loro monitoraggio sono molto basse. Un esempio: sul web sono attualmente in vendita prodotti stampati in 3D realizzati quasi “in casa”. L’uso delle macchine da stampa in 3D espone a rischi da particelle e fumi chimici. Devono essere indossati i DPI, adottate le misure di prevenzione incendi e rispettate le procedure di manutenzione. Chi fa le stampe “in casa” spesso non lo sa e quando sa, non ritiene necessario intervenire.
  • L’obiettivo della digitalizzazione è aumentare la produttività ed alcune aziende come Amazon, avevano applicato degli algoritmi digitali per migliorarla. I lavoratori erano costretti a dimostrare costantemente alti livelli di efficienza. Il risultato: i problemi tipici del lavoro operaio a manifatturiero come la ripetitività, la monotonia o gli orari prolungati, si sono trasferiti nel settore dei servizi.
  • La sensazione di isolamento e lo smarrimento dovuto alla sostituzione delle relazioni personali con quelle virtuali renderanno alienante il lavoro. Vi sarà una maggiore difficoltà nel raggiungere un equilibrio tra il lavoro e la vita personale.
  • L'uso massivo di computer e di sistemi automatizzati porteranno all'inattività fisica e all'assunzione di posture che possono causare alcuni tipi di malattia coronarie, sovrappeso o obesità, alcuni tipi di tumori e disturbi psicologici come la depressione e l'ansia.
  • La robotica e le tecnologie ICT (es. automazione dei sistemi, l'intelligenza artificiale, IoT sono una fonte potenziale dell'aumento dei rischi per la salute e sicurezza associati ad esposizione ai campi elettromagnetici.
  • La gestione dei Big Data è un lavoro di costante monitoraggio, analisi e assemblaggio dati. Le difficoltà nella comprensione di dati e connessioni, la sensazione della perdita di controllo, gli obblighi relativi alla protezione dei dati personali ed scarse possibilità di confronto con colleghi, possono causare alti livelli di stress.
  • Quasi il 50% delle professioni soffrirà di un altissimo turnover che per i lavoratori si tradurrà in cambiamenti continui, spostamenti, adattamenti e apprendimento di nuove competenze. La stanchezza e l’incertezza avranno una forte influenza sullo stato di salute fisica e psichica.

Le normative ed i regolamenti si sviluppano in modo lineare, le tecnologie in modo esponenziale. Le normative non sono in grado di tenere il passo della digitalizzazione, ma nessuna rivoluzione tecnologica funzionerà senza un adeguato controllo da parte dell'uomo. La salute ed il benessere delle persone sono fondamentali. Occorre cominciare da oggi l'adeguamento dei sistemi di valutazione, di prevenzione e di monitoraggio dei rischi!




Danuta Dobrzykowska

Innovation Manager UNI/ISO 11814 e MIMIT

6 anni

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