SCALTRI O FURBI? Lo scaltro si fa amici con la ricchezza, sporcandosi le mani. Il furbo si fa ricchezza con gli amici, maneggiandoli.

SCALTRI O FURBI? Lo scaltro si fa amici con la ricchezza, sporcandosi le mani. Il furbo si fa ricchezza con gli amici, maneggiandoli.

SCALTRI O FURBI ? - 22 settembre 2019

Dal Vangelo secondo Luca. In quel tempo, Gesù diceva ai discepoli: «Un uomo ricco aveva un amministratore, e questi fu accusato dinanzi a lui di sperperare i suoi averi. Lo chiamò e gli disse: “Che cosa sento dire di te? Rendi conto della tua amministrazione, perché non potrai più amministrare”. L’amministratore disse tra sé: “Che cosa farò, ora che il mio padrone mi toglie l’amministrazione? Zappare, non ne ho la forza; mendicare, mi vergogno. So io che cosa farò perché, quando sarò stato allontanato dall’amministrazione, ci sia qualcuno che mi accolga in casa sua”. Chiamò uno per uno i debitori del suo padrone e disse al primo: “Tu quanto devi al mio padrone?”. Quello rispose: “Cento barili d’olio”. Gli disse: “Prendi la tua ricevuta, siediti subito e scrivi cinquanta”. Poi disse a un altro: “Tu quanto devi?”. Rispose: “Cento misure di grano”. Gli disse: “Prendi la tua ricevuta e scrivi ottanta”. Il padrone lodò quell’amministratore disonesto, perché aveva agito con scaltrezza. I figli di questo mondo, infatti, verso i loro pari sono più scaltri dei figli della luce. Ebbene, io vi dico: fatevi degli amici con la ricchezza disonesta, perché, quando questa verrà a mancare, essi vi accolgano nelle dimore eterne. Chi è fedele in cose di poco conto, è fedele anche in cose importanti; e chi è disonesto in cose di poco conto, è disonesto anche in cose importanti. Se dunque non siete stati fedeli nella ricchezza disonesta, chi vi affiderà quella vera? E se non siete stati fedeli nella ricchezza altrui, chi vi darà la vostra? Nessun servitore può servire due padroni, perché o odierà l’uno e amerà l’altro, oppure si affezionerà all’uno e disprezzerà l’altro. Non potete servire Dio e la ricchezza».

RIFLESSIONE

Certo che Gesù Cristo è proprio strambo! “Il padrone lodò quell’amministratore disonesto, perché aveva agito con scaltrezza”. E quindi? Si può tutto? Quando nel motore qualcosa non funziona, bisogna guardarci dentro e metterci le mani. Ma ci si sporca di nero. Quando nel nostro corpo qualcosa non funziona, bisogna guardarci dentro addirittura tagliando. Ma ci si sporca di sangue. Quell’amministratore ha fatto qualcosa per cui si è sporcato. Che differenza c’è tra accoltellare e aprire con un bisturi? Oggettivamente nessuna. Diversa è l’intenzione e la capacità di chi usa quella lama. Stesso gesto, uno uccide l’altro salva. Così se io mettessi le mani nel motore della mia macchina, mi bloccherei del tutto. Un meccanico mi permette di ripartire.

Il protagonista della pagina del Vangelo vede la sua vita bloccata, guasta, rotta. Apre il cofano della sua interiorità, controlla i livelli (magari un po’ bassi) della sua coscienza, e comincia a mettere le mani nel cuore, nel motore della vita. Anche se si sporca.

La chiave della provocazione di Gesù sta infatti in “scaltrezza”. Termine che spesso è facilmente confuso con “furbizia”, mentre sono due dinamiche mosse da intenzioni opposte. La scaltrezza è la qualità tipica del buon medico e del buon meccanico nel riconoscere sintomi, formulare diagnosi, scegliere terapia. È una comprensione della realtà che si traduce in abilità. Richiede finezza d’ intelletto per cercare un bene maggiore, e non sempre e solo le scorciatoie del male minore. Scaltro è sinonimo di sagace, che viene dal latino “sagax-acis” (sagīre) che significa avere fine odorato, avere buon fiuto. È una persona accorta, perspicace, pronta e acuta nel valutare elementi e persone, affrontare le situazioni, dirimere problemi.

Il lato opposto della medaglia, the dark side of the moon, è la furbizia di chi è abile e accorto nel fare il proprio tornaconto. Il furbastro usa anche la menzogna - o peggio la mezza verità - per arrivare al risultato voluto a scapito di qualcun altro. Il furbone carpisce la buona fede altrui per avvantaggiarsi usando la capacità di mimetizzarsi come persona perbene. Fa il maneggione, stando bene attento a non lasciare impronte.

Gesù nel Vangelo non loda l’agire iniquo dell’amministratore, ma la sua scaltrezza, accortezza, sagacia. Non lo loda per la frode, ma per l’espediente con il quale ha messo le mani nel presente, per far ripartire guarito il futuro.

Lo scaltro si fa amici con la ricchezza, sporcandosi le mani. Il furbo si fa ricchezza con gli amici, maneggiandoli. Lo scaltro è fedele nel poco, il furbo è affamato dal tanto. Il furbo vuole sempre più, lo scaltro trae il meglio da ciò che ha.

Quante volte nella vita, soprattutto nelle relazioni più profonde, il cuore va in panne e allora bisogna aprire il cofano e operare. Ci si sporca, ci si ferisce. Fa male. Anche guarire a volte fa male.

Mi è arrivato, rimbalzando tra i social, un post con un messaggio di un innamorato dopo la ripartenza di un rapporto guastato. È meravigliosamente scaltro:

“Forse la nostra storia è destinata a durare perché non è una storia d’amore. È una storia di pioggia e di sole, di attesa e passione, d’amicizia e condivisione, di tempo e costruzione, di sintonia e incomprensione, di silenzi e rumore. Non è una storia d’amore. È una storia. Con dentro l’amore. O, forse, è amore con dentro una storia”.

La vita dell’amministratore disonesto non è stata storia d’amore, una vita da angioletto immacolato. Non funzionava fuori, ha saputo guardarci dentro. Poteva fare il furbo, non sporcarsi le mani e sembrare a posto. Ha saputo invece metterci le mani, sporcandosi e soffrendo. È ripartito. Questo è amore con dentro una storia.

Così possa essere la nostra vita. Non è stata, non è e non sarà mai una perfetta storia d’amore. Ma sia amore con dentro una storia.


Dott. Giorgio Galbiati

Professional Consultant

4 anni

Ho cercato l'etimo delle due parole, furbo pare sia il ladro (fur-furis) scaltro l'uomo indurito dalla vita (cauterire), mentre astuto, termine che io prediligo sotto svariati aspetti, pare significhi acuto. Forse la lettura che monsignore richiama, intende preferire tra tutti lo scaltro, che ha superato la prova, perchè con essa ha dato prova di fermezza d'animo, non la aggirò, ne la evitò.

Flaminia Naro

Giornalista, autrice, conduttrice radiofonica

4 anni

Ne conosciamo parecchi, ahimè!!!! Con uno sguardo così sottile non ci sarebbe più nessuno con cui uscire.

carlo guido poretti

imprenditore - ingegnere presso Edil Werke Projekt S.r.l.

4 anni

Illuminante Padre. Sembra che il suo Vangelo sia così diverso da quello della domenica; ma tanto, tanto Reale e Vero. forse perché lo si torna a leggere. Parole di Vita.  

LAURA DALPASSO

Docente presso Ministero dell'Istruzione e del Merito

4 anni

Buona serata, don Giulio; la furbizia non porta mai lontano...

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