Un po'​ di leggerezza in una giornata grigia.

Un po' di leggerezza in una giornata grigia.

Per la prima volta, ieri, ho letto un post che mi ha fatto davvero sorridere.

Nel marasma di comunicazioni inneggianti allo smart working, con tanto di screenshottata nella quale compaiono millemila visi, e consigli sul cosa dovremmo - o non dovremmo - fare per impiegare nel modo più produttivo possibile questo tempo, è apparsa una luce, una voce, un messaggio.

Premessa. Di solito trascorriamo la nostra giornata tra incombenze lavorative e famigliari. Ora che siamo a casa, cerchiamo di fare lo stesso nei limiti del concesso ma con un'aggravante. Il peso del potenziale contagio si fa sentire. Temiamo per i nostri cari, ci preoccupiamo delle provviste e rovistiamo sui canali digitali a caccia delle notizie più fresche sull'evolversi della situazione. Questa "spada di Damocle" incide. E non poco. Non leggiamo il libro che non avevamo tempo di leggere. E non facciamo quella cosa in casa che avevamo procrastinato più volte. Sapete cosa facciamo? Sgombriamo la mente. Perché la giornata in questo momento è tosta, come mai prima, e i pensieri, tanti, si spintonano tra loro a più non posso. Serve leggerezza, abbiamo bisogno di leggerezza. Non di cose necessariamente intelligenti (che poi, tanto intelligenti potrebbero non essere).

Verrà il momento in cui potremo archiviare questa situazione e  di tutti i post "intelligenti" non rimarrà traccia. Ci ricorderemo invece di quelli che hanno trasmesso leggerezza. Io la penso così.

Ah, scusate, volevate sapere qual era il post? Magari poi ve lo dico ;-)

Per visualizzare o aggiungere un commento, accedi