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Un’avventura a Gerusalemme


— Affrettiamoci ai bastioni ― disse Abel-Phittim a Buzi-Ben-Levi e a Simeone il Fariseo, il decimo giorno del mese di Thammuz, l’anno del mondo tremilanovecento quarantuno — affrettiamoci ai bastioni della porta di Beniamino, che è nella città di Davide e che domina il campo degli incirconcisi. È l’ultima ora della quarta veglia, ed ecco, già si leva il sole. Secondo quanto gli idolatri ci hanno promesso, essi devono già attenderci cogli agnelli dei sacrifizi.

Ora: Simeone, Abel-Phittim e Buzi-Ben-Levi, erano i Gizbarim, vale a dire, i sotto-collettori delle offerte, nella città santa di Gerusalemme.

— In vero — replicò il Fariseo — spicciamoci, chè la generosità nei pagani è cosa assai rara, e la malafede è sempre stato il vizio più comune degli adoratori di Baal.

— Che essi siano infedeli e traditori, è vero quanto esiste il Pentateuco — disse Buzi-Ben-Levi — ma infedeli e traditori essi lo sono solamente verso il popolo di Adonai. Si è mai dato il caso di vedere gli