Arancia di Sorrento

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Arancia di Sorrento
Origini
Luogo d'origineBandiera dell'Italia Italia
Zona di produzioneCampania
Dettagli
Categoriaortofrutticolo
SettoreOrtofrutticoli e cereali

L'arancia di Sorrento è un prodotto tradizionale della penisola sorrentina. La sua coltivazione risale al Trecento: l'arancia fu un'importante fonte di reddito per l'area[1] fin da questo periodo, quando l'arancia era ancora poco coltivata in Italia[2]. Segnalata da Slow Food nell'Arca del Gusto come prodotto vegetale da salvaguardare.[3]

Penisola sorrentina.

Tipologie[modifica | modifica wikitesto]

Con il passare del tempo, si sono affermate a Sorrento due varietà della cultivar madre biondo comune: il “Biondo Sorrentino” e il “Biondo Equense”. Entrambe le varietà hanno uno sviluppo rigoglioso, raggiungono l'altezza di sette metri. I frutti delle due cultivar sono di colore giallo arancio, hanno una buccia di medio spessore. Gli spicchi sono numerosi e provvisti di numerosi semi[4], il loro succo è abbondante e dolce. Dalla macerazione delle arance bionde sorrentine si ottiene uno sciroppo destinato al consumo casalingo.

Tecnica di coltivazione[modifica | modifica wikitesto]

Pagliarelle.

La tecnica utilizzata per la coltivazione dell'arancio sorrentino consiste nell'uso di impalcature di legno di castagno alte fino a sette metri; sopra di esse, per la copertura, vengono appoggiate stuoie di paglia (tradizionalmente conosciute come “pagliarelle”), che possono però essere sostituite da reti e frangivento per la protezione dagli agenti atmosferici. Tale copertura posticipa la maturazione delle arance e permette la loro vendita nei mesi successivi a quella delle altre arance italiane, portando così un maggior profitto.[5]

Principali preparazioni[modifica | modifica wikitesto]

Le arance bionde sorrentine sono l'ingrediente base di molte ricette tradizionali sorrentine. Una di queste è la marmellata di arance di Sorrento, spalmabile e con piccoli pezzi di polpa e di scorza: il colore è quello naturale dell'arancia bionda. Questo composto è privo di conservanti, coloranti, addensanti e correttori. La preparazione consiste nella cottura per circa un'ora delle arance sbucciate con la sola aggiunta di zucchero. La conservazione avviene mediante vasetti sterili di vetro. Un prodotto tradizionale salernitano a base di arance di Sorrento è lo sciroppo di arancia bionda, ottenuto dalla macerazione delle bionde sorrentine, addizionato di zucchero e infine filtrato. Tale prodotto tradizionale è destinato alla vendita in mercati locali.

Un'altra preparazione tipica è il punch: una bevanda che può avere come base diversi frutti, tra cui anche l'arancia bionda. La preparazione del punch all'arancia prevede la bollitura del succo d'arancia bionda addizionato di cannella e zucchero. Per una versione alcolica si può aggiungere il rum durante l'ebollizione. Il punch viene tradizionalmente servito caldo durante le festività natalizie.

Punch all'arancia.

Le scorze d'arancia candite e ricoperte di cioccolato fondente sono una ricetta tipica invernale. La preparazione prevede lo scioglimento dello zucchero in una casseruola, in seguito vengono aggiunte le scorze d'arancia bionda e successivamente candite. Dopo aver scolato le scorze, queste vengono immerse per metà nel cioccolato fondente e lasciate freddare.[6]

Iniziative[modifica | modifica wikitesto]

La Fondazione Sorrento e l'associazione Slow Food organizzano una festa dedicata alle arance bionde sorrentine chiamato “Spremuta Day”[7]. Lo “Spremuta Day” solitamente si tiene nel mese di febbraio, periodo dedicato alla raccolta delle arance sorrentine, e include un percorso ludico-educativo strutturato.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (ITEN) Arancia di Sorrento, su agricoltura.regione.campania.it. URL consultato il 31 agosto 2023 (archiviato dall'url originale l'11 giugno 2013).
  2. ^ Salvatore Lupo, Il giardino degli aranci, Marsilio, 1990.
  3. ^ Arancia bionda sorrentina, su Fondazione Slow Food per la Biodiversità Onlus. URL consultato il 31 agosto 2023 (archiviato dall'url originale il 2 marzo 2019).
  4. ^ Arancia di Sorrento, su agricoltura.regione.campania.it.
  5. ^ Centro Agro Alimentare di Napoli, su caan.it.
  6. ^ Catherine Phipps, Agrumi, Guido Tommasi Editore-Datanova, 2018.
  7. ^ 22 FEBBRAIO LE SCUOLE ALLO SPREMUTA DAY A VILLA FIORENTINO A SORRENTO, su Slow Food Costiera Sorrentina e Capri, 15 marzo 2017. URL consultato il 20 gennaio 2021.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Catherine Phipps, Agrumi, Guido Tommasi Editore-Datanova, EAN 9788867532216, 2018
  • Salvatore Lupo, Il giardino degli aranci. Il mondo degli agrumi nella storia del Mezzogiorno, Marsilio Editore, ISBN 883175310X, 1990