Autodromo di Morano sul Po

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Autodromo di morano sul Po
Pista di Casale Monferrato
Tracciato di Autodromo di morano sul Po Pista di Casale Monferrato
Tracciato di Autodromo di morano sul Po
Pista di Casale Monferrato
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
LocalitàPontestura
Caratteristiche
Lunghezza2 460 m
Curve8
Il tracciato venne riasfaltato nel 1980
Inaugurazione1973
Chiusura1977
Categorie
Campionato Italiano Formula 3
Challenge Ford Escort Mexico
Mappa di localizzazione
Map
Coordinate: 45°09′14.78″N 8°20′48.44″E / 45.154106°N 8.34679°E45.154106; 8.34679

L'autodromo di Morano sul Po, noto anche con il nome di pista di Casale Monferrato per via della sua collocazione nei pressi dell'omonima città del Monferrato,[1] è un circuito automobilistico ormai abbandonato situato tra i comuni di Morano sul Po, Coniolo e Pontestura.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Inaugurazione[modifica | modifica wikitesto]

Dopo i dovuti lavori di progettazione e costruzione dell'impianto sportivo realizzati sul finire degli anni 60 del XX secolo, l'apertura ufficiale del circuito avvenne il 19 marzo 1973: in occasione dell'evento il pilota di Formula 1 Arturo Merzario, alla guida di una Ferrari 312 B2, fece segnare il tempo record di 1'01"100 a una velocità media di 144,950 km/h.[1][2]

Anni di attività[modifica | modifica wikitesto]

Da sinistra: la De Tomaso Pantera di Casoni e la Lancia Stratos di Andruet nel 1973, sulla linea di partenza della pista monferrina, per una tappa del Giro automobilistico d'Italia.

Nei primi anni di attività, sul circuito di Morano furono disputati gran premi validi per la stagione di Formula 3 italiana e la Challenge Ford Escort Mexico, inoltre vi corsero altre formule minori dei campionati italiani. In virtù del trovarsi nella zona settentrionale del Piemonte, al suo interno vi furono disputati alcuni campionati motoristici della Svizzera (le competizioni sul suolo elvetico erano state bandite nel 1955).[3]

Nel 1974, un anno dopo l'inaugurazione, vi si svolse la miglior stagione della storia del circuito Monferrino, dove affluirono quasi 100.000 spettatori che assistettero a 17 gare di varie categorie.[1][2] Questo evento fece da sfondo per un possibile ampliamento dell'autodromo di circa 4 km volto a ospitare gare di maggior rilievo agonistico, ma a causa di altalenanti vicende burocratiche, questo progetto non vide mai la luce.[1]

Il circuito è noto per aver ospitato alcuni piloti di fama mondiale come Nelson Piquet, Riccardo Patrese, Lella Lombardi e Vittorio Brambilla.[3]

Crisi e chiusura[modifica | modifica wikitesto]

I primi problemi iniziarono già nel 1975 a causa di forti lamentele della popolazione locale infastidita dai rumori molesti provenienti dal circuito. Nonostante ciò, nell'immediato le attività dell'autodromo continuarono;[3] tuttavia, quasi un anno dopo i proprietari si resero conto che l'afflusso degli spettatori era quasi dimezzato se paragonato a quello presente due anni prima.[1] Questa concomitanza di fattori, causata sia dalla scarsa presenza degli astanti che dalle denunce sempre più persistenti, mise in ginocchio la dirigenza della pista, che fu costretta a chiudere i battenti nel 1977.

Il 18 agosto dello stesso anno, una ruspa fece irruzione sulla pista demolendo circa 500 metri di asfalto: in questo modo si cercò di impedire una possibile riapertura dell'autodromo[1][2][3] e, in secondo luogo, quest'azione fu resa necessaria per scoraggiare l'utilizzo del tracciato per corse clandestine.[senza fonte]

Nel 1980 il circuito fu nuovamente asfaltato in previsione di un'ulteriore riapertura programmata per l'anno successivo; venne inoltre aperto un ristorante. A causa della scarsità dei fondi, tuttavia, l'intero progetto andò in fumo.[1] Da allora il circuito versa in condizioni di completo abbandono, con gran parte del manto stradale invasa dalla vegetazione; l'unico modo per accedervi è tramite una strada asfaltata, anch'essa in pessime condizioni.[1][2][3]

Descrizione del circuito[modifica | modifica wikitesto]

Il tracciato di Morano sul Po si snoda per 2 460 metri di lunghezza e 11 di larghezza, in prossimità dell'omonimo fiume;[1] nonostante la denominazione del circuito, in realtà i lotti terrieri appartengono al comune di Pontestura.[3] Esso veniva percorso in senso orario ed era composto da 6 svolte a destra e 2 a sinistra per un totale di 8 curve.[1]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f g h i j Pista abbandonata: Morano Sul Po, su albyphoto.it, 5 settembre 2014. URL consultato il 5 febbraio 2019 (archiviato dall'url originale il 3 giugno 2019).
  2. ^ a b c d Marta Martiner Testa, Paolo e Daniele alla scoperta dell'autodromo abbandonato di Morano sul Po, su lanuovaprovincia.it, 28 settembre 2018. URL consultato il 5 febbraio 2019.
  3. ^ a b c d e f Samuele Prosino, Il circuito di Morano sul Po: dalla gloria all'abbandono, su pilotiemotori.blogspot.com, 19 giugno 2014. URL consultato il 5 febbraio 2019.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]