Caponago

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Caponago
comune
Caponago – Stemma
Caponago – Bandiera
Caponago – Veduta
Caponago – Veduta
La parrocchiale di Santa Giuliana
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Lombardia
Provincia Monza e Brianza
Amministrazione
SindacoMonica Buzzini (lista civica "Rinnovamento 2.0") dal 26-5-2014
Territorio
Coordinate45°34′N 9°23′E / 45.566667°N 9.383333°E45.566667; 9.383333 (Caponago)
Altitudine158 m s.l.m.
Superficie5,04 km²
Abitanti5 112[1] (31-12-2021)
Densità1 014,29 ab./km²
Comuni confinantiAgrate Brianza, Cambiago (MI), Carugate (MI), Pessano con Bornago (MI)
Altre informazioni
Cod. postale20867
Prefisso02
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT108052
Cod. catastaleB671
TargaMB
Cl. sismicazona 3 (sismicità bassa)[2]
Cl. climaticazona E, 2 404 GG[3]
Nome abitanticaponaghesi
Patronosanta Giuliana di Nicomedia
Giorno festivo16 febbraio
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Caponago
Caponago
Caponago – Mappa
Caponago – Mappa
Posizione del comune di Caponago nella provincia di Monza e della Brianza
Sito istituzionale

Caponago è un comune italiano di 5 112 abitanti della provincia di Monza e della Brianza in Lombardia. Dista 15 km dalla città di Milano (Cascina Gobba), fa parte del Vimercatese e segna il confine tra la Brianza meridionale e la Martesana È posto a 157 metri s.l.m a nord est di Milano, su un territorio totalmente pianeggiante e fortemente urbanizzato.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

In epoca romana Caponago allora chiamato "Caponiacum" e successivamente "Capunaco" era una frazione (vicus) appartenente al comune (pagus) dell'odierno Cavenago di Brianza. Reperti archeologici risalenti al I secolo confermano l'esistenza di un abitato[4].

Durante il Medioevo il territorio è dominato dai longobardi e amministrato dai Conti di Pavia. Il 26 febbraio 876 Carlo il Calvo a seguito della sua incoronazione a Re d'Italia a Pavia, cede la proprietà della città all'arcivescovo Ansperto Confalonieri insieme ad altri beni a Cavenago, Vimercate e Ornago. Con la morte di Ansperto 882 le terre di Caponago passano ai nipoti di quest'ultimo; il testamento è uno dei primi documenti che riporta la presenza di Caponago.

Nel IX secolo vengono costruite le prime fortificazioni. Caponago ha come riferimento la Pieve di Vimercate e numerosi risultano gli atti di compravendita di terreni rinvenuti nell'archivio di Santo Stefano a Vimercate[5].

In un documento del 1266 trascritto negli Atti del Comune di Milano, Caponago viene indicato come comune ed è indicata anche la presenza di un console. Nel documento Statuti delle acque e delle strade del contado di Milano fatti nel 1346 Caponago viene citato come "el locho da Caponago" tra quei comuni della Pieve di Vimercate incaricati di mantenere la "strata da Vimarcate"[6].

Nel frattempo, sorge sul territorio comunale un monastero dell'ordine degli Umiliati[7].

Tra il 1300 e il 1400 la zona è teatro, come altre parti d'Italia, di sanguinose lotte tra guelfi e ghibellini.

Durante il Rinascimento il comune appartiene ai Visconti, che nel 1432 lo concedono in feudo alla famiglia Crivelli. Successivamente passa attraverso altre famiglie milanesi tra cui i Pallavicino, i Sangiuliano e i Saccoborella.

Dal censimento del 1751 risulta che Caponago abbia 528 abitanti ed è amministrato da un console eletto da tutti i capi di casa della comunità[8].

Volo Andreani

Nel 1784, più precisamente il 13 marzo, Caponago entra nelle cronache italiane: nella campagna vicino al territorio di Carugate atterra il primo pallone aerostatico italiano guidato dal conte Paolo Andreani. Il cardinale Angelo Maria Durini, esaltato dall'opera compiuta, dedica per l'occasione un opuscolo il cui titolo risulta essere abbastanza esplicativo:

«Alla gloria immortale del celebre signor don Paolo Andreani cavaliere milanese il quale in età d'anni XX primo nel mondo dopo i francesi innalzatosi nella villa di Moncucco alla presenza di innumerevole popolo in un globo aerostatico largo XXXVI braccia alto XXXIX, solo per la direzione scientifica, accompagnato per gli esercizi meccanici da due giovani operai coraggiosi e fedeli Gaetano Rossi e Giuseppe Barzago, eccitati da lui con estemporaneo invito, volò in cielo per lo spazio di mezz'ora, invisibile per VII minuti nelle altissime nubi, tornò con esito felicissimo in terra tra Carrugate e Caponago nel giorno XIII di marzo dell'a. MDCCLXXXIV offrono e donano tributo d'ammirazione e monumento d'onore i versi latini dell'em.mo sig. card. Angelo Durini volgarizzati dal p. don Francesco Mainoni e dedicati a rispettabilissime dame e chiarissimi cavalieri[9]

Il comune ha mantenuto la propria autonomia con il susseguirsi delle varie vicende politiche a amministrative facendo sempre parte del territorio della pieve di Vimercate. Intorno al 1800 subisce alterne vicende per cui venne dapprima soppresso e aggregato a quello di Omate e successivamente ad Agrate Brianza; infine viene ricostituito come comune con il compartimento territoriale delle province lombarde del regno Lombardo-Veneto[6].

Il caponaghese Valtolina Ferdinando fu Lodovico partecipa alla Spedizione dei Mille; a lui è intitolata la via nei pressi del municipio.

Nel 1896 il senatore Luigi Simonetta apre un padiglione di isolamento per malattie infettive (noto oggi con il nome di "Ex Ospedaletto" e oggi spazio comunale sede di varie iniziative e spazio di comunità) e nel 1915 viene costruito un asilo infantile privato, tuttora in funzione.

Il 5 dicembre 1932 il parroco don Natale Villa viene ucciso insieme alla sorella da parte di un giovane del paese. Gli abitanti di Caponago prenderanno il soprannome di "masa curat" (ammazza curati) a seguito di questo triste episodio.

Dal 1990 in poi, Caponago ha subito un ingrandimento record, dai 2.500 abitanti (circa) agli attuali 5.251 (circa).

Nel 2009 passò dalla provincia di Milano alla provincia di Monza e della Brianza[10].

Simboli[modifica | modifica wikitesto]

Lo stemma è stato concesso con regio decreto del 20 giugno 1930.[11]

«Troncato d’argento e d’azzurro, al leone dell'uno all'altro, lampassato di rosso, entro due trecce piegate in cerchio, con le punte decussate sotto il leone pure dell'uno all'altro. Ornamenti esteriori da Comune.»

Il leone proviene dall'arma della famiglia Caponago ma con gli smalti invertiti (spaccato d'azzurro e d'argento, al leone dell'uno all'altro, linguato di rosso). Le trecce sono riprese dallo stemma della famiglia Casati che, alla fine del Settecento, era la più grande proprietaria terriera di tutto il comune.[12]

Il gonfalone, concesso con D.P.R. del 27 ottobre 1983[11], è un drappo troncato di azzurro e di bianco.

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Architetture religiose[modifica | modifica wikitesto]

Chiesa parrocchiale di Santa Giuliana[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Chiesa di Santa Giuliana (Caponago).

Il nucleo originario della chiesa dedicata a Santa Giuliana risale a prima del XVI secolo. Nel 1738 venne riprogettata dall'architetto Carlo Giuseppe Merlo a partire dalla chiesa preesistente e venne ultimata nella seconda metà del Settecento. Presenta una pianta centrale ellittica e richiama elementi dell'architettura germanica[13]. La chiesa venne affrescata alla fine dell'Ottocento dal pittore Antonio De Grada di Milano. Successivamente tra il 1939 e il 1940 la chiesa venne ampliata assumendo le dimensioni attuali. Di rilievo è l'organo realizzato da Antonio Fontana nel 1768 e restaurato nel 1896: esso è collocato in una cassa lignea finemente decorata munita di cimasa, è tuttora suonabilissimo. Di pregevole fattura le porte in bronzo dello scultore Maffeo Ferrari.

Chiesetta S.Giorgio

Chiesetta San Giorgio[modifica | modifica wikitesto]

È una chiesetta a una sola navata con una facciata in mattoni. Presenta finestre disposte sui due lati della navata.

Architetture civili[modifica | modifica wikitesto]

Villa Simonetta[modifica | modifica wikitesto]

Villa nobiliare settecentesca annessa alla corte omonima. Di nota sono il giardino all'italiana e il portale moresco di accesso alla villa tramite il vicolo Simonetta. Alla fine del viale che un tempo portava alla villa era presente un cancello con una caratteristica forma a rastrello rovesciato (da qui la parola Restelon che dà il nome al rione). Attualmente la corte annessa versa in stato di degrado ed è stata danneggiata da un incendio.

Villa Caglio[modifica | modifica wikitesto]

Un tempo importante palazzo nobiliare annesso alla corte omonima. Era un tipico esempio di “Villa di Delizia” seicentesca. Negli anni ottanta fu ceduta dalla proprietaria, Marianna Augusta Moneta Caglio Monneret de Villard all'Università statale per la realizzazione di un Centro studi sulla Costituzione europea intitolato alla memoria del suo bisnonno premio Nobel per la pace Ernesto Teodoro Moneta. Nell'impossibilità di reperire fondi fu ceduta nuovamente alla proprietaria[14]. Attualmente la villa versa in grave stato. Un'intera ala dell'edificio è crollata.

Villa Prata[modifica | modifica wikitesto]

Villa settecentesca costruita sopra un precedente convento cinquecentesco; attualmente è sede dell'amministrazione comunale,

Ex Ospedaletto[modifica | modifica wikitesto]

Costruito verso la fine dell'Ottocento doveva essere impiegato come ospedale per malattie infettive. È un edificio per certi versi innovativo in quanto costruito interamente in cemento. Stilisticamente è un edificio realizzato in stile liberty. Oggi, ristrutturato e restituito all'uso della comunità, è uno spazio comunale utilizzato per più destinazioni sia per la fascia giovane che il resto della popolazione con lo "Spazio Mix" e altre iniziative dell'Amministrazione.

Siti archeologici[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1871, nel cortile della casa dei Medici da Seregno, venne ritrovata un'ara votiva di epoca romana risalente al I secolo. Essa reca un'iscrizione in latino con la citazione di Gaio Atilio Tertullino, figlio di Gaio, di professione amministratore della cassa del collegio dei fabbri e centonari e di Atilia Venerea, figlia di Gaio, e l'indicazione del luogo della tribù Oufentina. Il reperto è attualmente custodito presso il Museo Archeologico di Milano[15]. Ara

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti[16]

Etnie e minoranze straniere[modifica | modifica wikitesto]

Secondo i dati ISTAT, al 31 dicembre 2010 la popolazione straniera residente era di 265 persone, pari al 5,09% di tutti i residenti. Le nazionalità maggiormente rappresentate in base alla loro percentuale sul totale della popolazione residente erano:[17]

Pos. Cittadinanza Popolazione
1 Bandiera della Romania Romania 59
2 Bandiera del Marocco Marocco 38
3 Bandiera della Bulgaria Bulgaria 17

Tradizioni e folclore[modifica | modifica wikitesto]

La festa del paese si svolge la prima domenica del mese di settembre e deriva, come per molti paesi della zona, dalle feste di fine estate, feste del raccolto.

A settembre, la seconda domenica del mese, si svolge il tradizionale Palio di Avucat. Il paese è suddiviso in 4 rioni (San Vigilio, Molgora, San Giorgio e Restelon) che si confrontano in competizioni sportive.

La lapide di Tommaso da Caponago.

Negli anni novanta al palio è stata data connotazione storica con la commemorazione dell'avvocato Tomaso da Caponago, noto perché nel 1448 fece apporre sulla scalinata del Tribunale di Milano (l'attuale Broletto nuovo in Piazza Mercanti) la scritta le liti sono la rovina dei litiganti (gli abitanti di Caponago sono soprannominati avvocati per questo motivo).

Infrastrutture e trasporti[modifica | modifica wikitesto]

Strade[modifica | modifica wikitesto]

Caponago è costeggiata dall'autostrada A4 Torino-Trieste a nord, dalla strada provinciale SP13 Monza-Melzo (anche conosciuta come "Cerca") a sud-ovest e dalla Tangenziale Est Esterna di Milano a est. Inoltre è posta in prossimità della Tangenziale Est di Milano.

Per quanto riguarda l'A4, Caponago dista meno di un chilometro dal casello autostradale di Agrate Brianza e circa 4 km dal casello di Cavenago-Cambiago.

Con l'apertura della Tangenziale Est Esterna, avvenuta il 16 maggio 2015[18], è entrato in funzione il casello di Pessano con Bornago, posto al confine di quest'ultimo con Caponago.

Nelle vicinanze di Caponago sono inoltre presenti le uscite di Agrate Brianza e di Carugate della Tangenziale Est.

Mobilità urbana[modifica | modifica wikitesto]

Sul territorio sono presenti 2 linee dell'autobus servite dalla compagnia NET (Nord Est Trasporti)[19]:

Presso il vicino casello autostradale di Agrate Brianza (autostrada A4 Torino-Trieste) transita anche l'autobus autostradale in direzione di Milano Lampugnano o in direzione di Bergamo (linea Z301), tratta servita sempre dalla compagnia NET.

Nelle immediate vicinanze sono presenti le stazioni metropolitane di Gorgonzola, Bussero, Cassina de' Pecchi e Cernusco sul Naviglio, facenti parte della linea verde della Metropolitana di Milano (linea M2).

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
1995 1999 Antonio Pierluigi Chiesa Lista civica Sindaco [20]
1999 2004 Antonio Pierluigi Chiesa Lista civica Sindaco [21]
2004 2009 Carlo Cavenago Lista civica Sindaco [22]
2009 2014 Carlo Cavenago Lista civica "Rinnovamento" Sindaco [23]
2014 in carica Monica Buzzini Lista civica "Rinnovamento 2.0" Sindaco [24]

Confini[modifica | modifica wikitesto]

Caponago confina a nord e ad ovest con Agrate Brianza, a sud con Carugate e Pessano con Bornago, ad est con Cambiago.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Dato Istat - Popolazione residente al 31 dicembre 2021 (dato provvisorio).
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ [1]
  5. ^ CDLM :: Edizioni - Vimercate, S. Stefano, su cdlm.unipv.it. URL consultato il 12 agosto 2009 (archiviato dall'url originale il 30 giugno 2007).
  6. ^ a b Le istituzioni storiche del territorio lombardo. XIV - XIX secolo. Milano - la provincia, Progetto CIVITA, Regione Lombardia, Milano, 1999.
  7. ^ Alberzoni M. P., Ambrosioni A., Lucioni A., Sulle tracce degli Umiliati, Vita e Pensiero, 1997, p. 28. ISBN 88-343-0495-0.
  8. ^ SIUSA - Comune di Caponago
  9. ^ Giuseppe Boffito, Biblioteca aeronautica italiana, Firenze, Olschki, 1929 p.159.
  10. ^ Legge 9 dicembre 2009, n. 183, in materia di "Distacco dei comuni di Busnago, Caponago, Cornate d'Adda, Lentate sul Seveso e Roncello dalla provincia di Milano e loro aggregazione alla provincia di Monza e della Brianza, ai sensi dell'articolo 133, primo comma, della Costituzione."
  11. ^ a b Caponago, su Archivio Centrale dello Stato. URL consultato il 6 novembre 2022.
  12. ^ Stemma della famiglia Casati di Milano: d'argento, al mastio di rosso, aperto del campo, merlato di cinque pezzi alla guelfa, torricellato di un pezzo e questo con tre merli simili e coperto, il tutto racchiuso entro due trecce di capelli dello stesso, ciascuna di tre manipoli passate in croce di S. Andrea nella punta dello scudo e le punte combaciantesi in alto (G.B. di Crollalanza, Dizionario storico-blasonico, vol. I, p. 249).
  13. ^ dizionario biografico Treccani, su treccani.it.
  14. ^ Palazzo Moneta Caglio, un sogno in vendita
  15. ^ [2]
  16. ^ Statistiche I.Stat ISTAT  URL consultato in data 28-12-2012..
    Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno. Fonte: Popolazione residente per territorio - serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it.
  17. ^ Statistiche demografiche ISTAT - Bilancio Demografico e popolazione residente straniera al 31 dicembre 2010 per sesso e cittadinanza, su demo.istat.it, ISTAT. URL consultato il 19 agosto 2012 (archiviato il 22 giugno 2013).
  18. ^ MonrifNet, Inaugurata la Teem con Maroni e Delrio. Il ministro: 'La dimostrazione che l'Italia può fare sistema' - Il Giorno, su ilgiorno.it. URL consultato il 24 maggio 2015.
  19. ^ Orari e percorsi linee NET, su nordesttrasporti.it (archiviato dall'url originale il 21 febbraio 2009).
  20. ^ [3]
  21. ^ [4]
  22. ^ [5]
  23. ^ [6]
  24. ^ [7]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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