Chiaramonti (Italia)

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Chiaramonti
comune
(IT) Chiaramonti
(SC) Tzaramònte
Chiaramonti – Stemma
Chiaramonti – Bandiera
Chiaramonti – Veduta
Chiaramonti – Veduta
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Sardegna
Provincia Sassari
Amministrazione
SindacoLuigi Pinna (lista civica) dal 29-5-2023
Territorio
Coordinate40°44′58″N 8°49′07″E / 40.749444°N 8.818611°E40.749444; 8.818611 (Chiaramonti)
Altitudine430 m s.l.m.
Superficie98,61 km²
Abitanti1 522[1] (30-11-2023)
Densità15,43 ab./km²
Comuni confinantiArdara, Erula, Martis, Nulvi, Ozieri, Perfugas, Ploaghe
Altre informazioni
Cod. postale07030
Prefisso079
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT090025
Cod. catastaleC613
TargaSS
Cl. sismicazona 4 (sismicità molto bassa)[2]
Nome abitanti(IT) chiaramontesi
(SC) tzaramontesos
Patronosan Matteo
Giorno festivo21 settembre
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Chiaramonti
Chiaramonti
Chiaramonti – Mappa
Chiaramonti – Mappa
Posizione del comune di Chiaramonti nella provincia di Sassari
Sito istituzionale

Chiaramonti (Tzaramonte in sardo[3], Chjaramònti in gallurese), è un comune italiano di 1 522 abitanti della provincia di Sassari in Sardegna. Si trova nella regione storica dell'Anglona.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Navicella nuragica

Il territorio di Chiaramonti è abitato dall'uomo sin dall'epoca prenuragica, nuragica e romana.

Nel medioevo fece parte del giudicato di Torres, inserito nella curatoria dell'Anglona. Alla caduta del giudicato (1259) passò ai Doria, che vi edificarono un castello dal quale furono cacciati nel 1348 dall'esercito aragonese guidato da Rambaldo di Corbera; due anni dopo però il paese, insieme ad altri centri dell'Anglona, venne confermato dal re di Aragona agli stessi Doria. Successivamente (1357) venne preso in possesso da Brancaleone Doria, marito di Eleonora d'Arborea, venendo così a far parte del Giudicato di Arborea insieme ad altri territori. Nel 1448 passò definitivamente agli aragonesi in seguito alla sconfitta di Nicolò Doria, e divenne un feudo. Nel XVIII secolo venne incorporato nel principato di Anglona concesso ai Pimentel; da essi passò poi ai Tellez-Giron, ai quali fu riscattato nel 1839 con la soppressione del sistema feudale.

Simboli[modifica | modifica wikitesto]

Lo stemma comunale, concesso con decreto del presidente della Repubblica del 31 agosto 1973[4], raffigura, in campo azzurro, un castello di rosso, merlato alla guelfa, sovrapposto a due spade d'argento, passate in decusse, con le punte rivolte in alto. Il gonfalone è un drappo partito di bianco e di azzurro.

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Architetture religiose[modifica | modifica wikitesto]

Chiesa di Santa Maria Maddalena
Castello dei Doria

Architetture militari[modifica | modifica wikitesto]

  • Castello dei Doria In origine, costituito da una torre a pianta quadrata con un muro di cinta, contenente un fabbricato per le milizie. Attualmente resta la sagoma della torre, tutto il resto è stato modificato in una chiesa in epoca aragonese.

Siti archeologici[modifica | modifica wikitesto]

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti[5]

Lingue e dialetti[modifica | modifica wikitesto]

La variante del sardo parlata a Chiaramonti è quella logudorese settentrionale.

Economia[modifica | modifica wikitesto]

Artigianato[modifica | modifica wikitesto]

Tra le attività più tradizionali e rinomate vi sono quelle artigianali, che si distinguono per l'arte della tessitura, finalizzata alla produzione di tappeti, realizzati con telai orizzontali e caratterizzati per la varietà dei colori e per i temi geometrici.[6][7]

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
21 novembre 1993 16 novembre 1997 Fernando Diana Mista di sinistra Sindaco [8]
16 novembre 1997 26 maggio 2002 Ezio Antonio Maria Vincenzo Schintu lista civica Sindaco [9]
26 maggio 2002 27 maggio 2007 Ezio Antonio Maria Vincenzo Schintu lista civica Sindaco [10]
27 maggio 2007 10 giugno 2012 Giancarlo Gavino Cossu lista civica Sindaco [11]
10 giugno 2012 13 giugno 2017 Marco Pischedda lista civica "Insieme per Rinascere" Sindaco [12]
13 giugno 2017 10 giugno 2018 Giovanni Maria Retanda Commissario regionale Sindaco [13]
10 giugno 2018 29 maggio 2023 Alessandro Unali lista civica "Uniti per il futuro" Sindaco [14]
29 maggio 2023 in carica Luigi Pinna lista civica "Progetto Chiaramonti" Sindaco [15]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Dato Istat - Popolazione residente al 30 novembre 2023.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ AA. VV., Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani., Milano, Garzanti, 1996, p. 201, ISBN 88-11-30500-4.
  4. ^ Chiaramonti, decreto 1973-08-31 DPR, concessione di stemma e gonfalone, su Archivio Centrale dello Stato. URL consultato il 24 luglio 2022.
  5. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  6. ^ Atlante cartografico dell'artigianato, vol. 3, Roma, A.C.I., 1985, p. 20.
  7. ^ Chiaramonti, su sardegnaturismo.it. URL consultato il 19 giugno 2016.
  8. ^ Comunali 21/11/1993, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'Interno. URL consultato il 16 agosto 2017.
  9. ^ Comunali 16/11/1997, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'Interno. URL consultato il 16 agosto 2017.
  10. ^ Comunali 26/05/2002, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'Interno. URL consultato il 16 agosto 2017.
  11. ^ Comunali 27/05/2007, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'Interno. URL consultato il 16 agosto 2017.
  12. ^ Comunali 10/06/2012, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'Interno. URL consultato il 16 agosto 2017.
  13. ^ Commissari a Palau, Chiaramonti e Magomadas, su ansa.it, ANSA. URL consultato il 16 agosto 2017.
  14. ^ Comunali 10/6/2018, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 7 agosto 2023.
  15. ^ Comunali 28 e 29 maggio 2023, su elezioni.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 7 agosto 2023.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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