Chiesa di Santa Giuliana (Caponago)

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Chiesa di Santa Giuliana
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneLombardia
LocalitàCaponago
IndirizzoVia Santa Giuliana
Coordinate45°33′55.21″N 9°22′28.99″E / 45.565336°N 9.37472°E45.565336; 9.37472
Religionecattolica di rito ambrosiano
Titolaresanta Giuliana
Arcidiocesi Milano
ArchitettoCarlo Giuseppe Merlo
Inizio costruzione1738
Completamento1940 (ampliamento)

La chiesa di Santa Giuliana è la parrocchiale di Caponago, in provincia di Monza e Brianza ed arcidiocesi di Milano[1]; fa parte del decanato di Vimercate.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La prima citazione di una chiesa a Caponago si ritrova nel Liber Notitiae Sanctorum Mediolani, scritto sul finire del XIII secolo da Goffredo da Bussero, nel quale si legge che essa era filiale della pieve di Vimercate; un'analoga situazione è confermata nella Notitia cleri del 1398[2].

Il fianco della chiesa

Nel 1581 l'arcivescovo di Milano Carlo Borromeo, compiendo la sua visita pastorale, trovò che la chiesetta versava in pessime condizioni, che era alquanto angusta e che non era dotata né del fronte battesimale né nella sagrestia; allora, il presule esortò la facoltosa famiglia Seregni a provvedere alle spese per la costruzione di una chiesa di maggiori dimensioni[1].

Nel 1738 iniziarono i lavori di realizzazione della nuova parrocchiale, disegnata da Carlo Giuseppe Merlo; l'edificio, che andò ad inglobare il presbiterio e il coro della vecchia chiesa, fu terminato nel 1742, anche se la facciata venne completata più tardi[1].

Dalla relazione della visita pastorale del 1756 dell'arcivescovo Giuseppe Pozzobonelli s'apprende che i fedeli erano 546 e che all'interno della chiesa avevano sede le confraternite del Santissimo Sacramento, del Santissimo Rosario e della Dottrina Cristiana[2]; il campanile fu eretto invece nel 1783[1].

Il retro della chiesa

Tra il 1894 e il 1896 l'interno dell'edificio fu oggetto di una risistemazione, in occasione del quale l'organo venne parzialmente rifatto[1].
Nel 1900 l'arcivescovo Andrea Carlo Ferrari annotò che il beneficio era pari a 660 lire, che i fedeli erano 2052 e che la parrocchiale, in cui aveva sede la confraternita del Santissimo Sacramento, aveva come filiali le cappelle di Santa Maria del Carmine e di San Carlo Borromeo[2].
Nel 1933 iniziarono i lavori di ampliamento della navata, portati poi a compimento nel 1940[1].

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Facciata[modifica | modifica wikitesto]

La facciata della chiesa, a salienti, è suddivisa da un cornicione in due registri, entrambi scanditi da lesene; quello inferiore, più largo, presenta i tre portali d'ingresso, mentre quello superiore, coronato da un doppio timpano triangolare, è caratterizzato da una nicchia all'interno della quale è collocata una statua bronzea raffigurante Santa Giuliana Vergine e Martire[1].

Interno[modifica | modifica wikitesto]

L'interno dell'edificio, a pianta ellittica, è composto da tre navate separate da pilastri; di queste la centrale presenta volta a botte e le laterali soffitti piani[1]. Al termine dell'aula si sviluppa il presbiterio, in cui è collocato l'altare post-conciliare[1].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f g h i Chiesa di Santa Giuliana Vergine e Martire <Caponago>, su Le chiese delle diocesi italiane, Conferenza Episcopale Italiana. URL consultato il 24 febbraio 2021.
  2. ^ a b c Parrocchia di Santa Giuliana vergine e martire, su lombardiabeniculturali.it. URL consultato il 24 febbraio 2021.

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