Panthera leo massaicus

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Leone masai


Leone nel Serengeti

Stato di conservazione
Vulnerabile[1]
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Phylum Chordata
Subphylum Vertebrata
Classe Mammalia
Ordine Carnivora
Famiglia Felidae
Genere Panthera
Specie P. leo
Sottospecie P. l. melanochaita
Nomenclatura trinomiale
Panthera leo melanochaita
Neumann, 1900
Sinonimi

Panthera leo massaicus

Il leone masai (Panthera leo melanochaita Neumann, 1900), noto anche come leone dell'Africa Orientale, è la sottospecie di Panthera leo più diffusa e maggiormente conosciuta.

Questa sottospecie ha la sua massima diffusione in Kenya (Masai Mara), nei pressi del Parco Nazionale del Kilimangiaro e in Tanzania (Serengeti, Ngorongoro e Tanga).[2]

Caratteristiche[modifica | modifica wikitesto]

La sottospecie massaicus, tipica della Tanzania, è leggermente più snella con un peso medio che va da 145 kg a 205 kg per i maschi e da 100 kg a 165 kg per le femmine. Il leone Masai più pesante mai trovato era un esemplare vicino al Monte Kenya. Pesava fino a 272 kg. Il leone Masai è più lungo e meno tozzo delle sottospecie asiatiche, con una lunghezza media di circa 2,5 – 3 metri , a partire dalla coda. Al contrario, le dimensioni per le leonesse africane sono relativamente inferiori, raggiungendo una media di 2,3 – 2,6 metri .[3]

Criniera[modifica | modifica wikitesto]

La criniera del leone africano si differenzia notevolmente rispetto a quella del leone asiatico, essendo infatti più sontuosa ma più spoglia, più rada. In realtà, i leoni che abitano le terre dell'Africa orientale sono famosi perché presentano diversi tipi di criniera in base all'età e al luogo nel quale vivono.

La criniera di un leone masai, infatti, cresce per circa 4-5 anni, ben oltre il raggiungimento della maturità sessuale dell'animale. Le criniere degli esemplari più vecchi sono infatti più lunghe e piene di quelle degli esemplari più giovani. Inoltre, i leoni che vivono negli altopiani oltre gli 800 metri, presentano criniere molto più lunghe e volte rispetto agli esemplari che vivono le zone più calde e umide, i quali possono addirittura non presentare la criniera.

Distribuzione[modifica | modifica wikitesto]

i luoghi in cui è più frequente incontrare i leoni, ovvero le zone confinanti con il Kenya, la pianura Masai e la Tanzania, compresa la regione del Tanga. I leoni, infatti, prediligono la vita nelle steppe e in zone particolarmente aride come le savane.[4]

Si stima che ci siano tra gli 850 e i 900 leoni nella Riserva Nazionale del Masai Mara e nelle riserve circostanti.[5]

Ecologia[modifica | modifica wikitesto]

Vivono in branchi da 15 a 20 membri, con un massimo di tre maschi, diverse femmine adulte (una dominante) e un numero di subadulti e cuccioli. In genere i maschi possono detenere un territorio compreso tra 20 e 400 km quadrati. all'interno del quale ci sono diversi branchi di femmine. Nel Maasai Mara, le femmine fanno la maggior parte della caccia, aiutate dai maschi nell'abbattere i grandi animali. Prediligono gli gnu e le zebre, ma al di fuori della "migrazione" annuale, sono stati spesso visti affrontare altre prede, tra cui bufali e facoceri. A causa del loro alto metabolismo dormono circa 20 ore al giorno e talvolta le uccisioni vengono effettuate di notte.[5]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ African Lion (PDF) [collegamento interrotto], su ewt.org.za.
  2. ^ Il Leone Africano: caratteristiche e dettagli del Leone Masai | Safari Avventura, in Safari Avventura, 20 aprile 2017. URL consultato il 7 ottobre 2017.
  3. ^ Leone: Dossier di presentazione, in http://www.pandaclub.ch/pandaclub-leone-it.pdf.
  4. ^ African Lion, su safariavventura.com.
  5. ^ a b Masasi Mara Lions, su masaimara.travel.

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