Pagina:Rosa Luxemburg - Lo sciopero generale il partito e i sindacati.djvu/47

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cipato di tutte le illusioni della democrazia borghese, ma dotato in compenso di una coscienza fortemente sviluppata dei suoi interessi specifici di classe, in una opposizione nettamente accentuata fra capitale e lavoro.

La contraddizione fra questi dati di fatto si manifesta in ciò, che durante questa rivoluzione formalmente borghese, l’opposizione della società borghese all’assolutismo e dominata dall’opposizione del proletariato alla società borghese; che la lotta del proletariato è rivolta nello stesso tempo, con la medesima energia, contro l’assolutismo e contro lo sfruttamento capitalista; che il programma delle lotte rivoluzionarie è orientato con eguale forza verso la libertà politica e verso la conquista della giornata di otto ore ed in generale di un’esistenza materiale più umana per il proletariato. Questo duplice carattere della Rivoluzione russa apparisce nell’unione intima e nella reazione reciproca fra la lotta economica e la lotta politica, che gli avvenimenti della Russia ci hanno fatto conoscere e che trovano precisamente la loro espressione nello sciopero generale.

Nelle antecedenti rivoluzioni borghesi erano i partiti borghesi che si occupavano della educazione e della direzione politica delle masse rivoluzionarie; non si trattava che di rovesciare il governo e la battaglia delle barricate, di breve durata, era la forma adatta della lotta rivoluzionaria. Oggi che la classe operaia deve istruirsi, riunirsi e dirigersi essa stessa nel corso della lotta rivoluzionaria e che la Rivoluzione è diretta tanto contro lo sfruttamento capitalista quanto contro lo Stato, lo sciopero generale apparisce il mezzo naturale per raccogliere, rivoluzionare, organizzare nell’azione stessa la più grande parte del proletariato, nello stesso tempo che esso è un mezzo per minare e per abbattere lo Stato e per arrestare lo sfruttamento capitalista.

Il proletariato industriale è attualmente l’anima della Rivoluzione in Russia. Ma per realizzare qualsiasi azione politica diretta di massa, occorre che il proletariato cominci col riunirsi in massa e per questo bisogna anzitutto che esca dalle officine e dalle fabbriche, dalle miniere e dai laboratori, bisogna che trionfi dello sparpagliamento, al quale lo condanna il giogo quotidiano del capitale.

Lo sciopero generale è così la prima forma naturale, impulsiva, di ogni grande azione rivoluzionaria del proletariato. E più l’industria diviene la forma predominante dell’economia sociale, più diventa importante il compito del proletariato nella Rivoluzione, più si sviluppa l’opposizione tra il capitale ed il lavoro, più altresì gli scioperi ge-