Vitorchiano, uno dei borghi più belli d’Italia

Il grande sperone tufaceo su cui sorge il borgo di Vitorchiano (Viterbo). Il borgo è costituito da tante casette in pietra tufacea. Lo sperone è circondato da alberi e verde vegetazione.

Vitorchiano, uno dei borghi più belli d’Italia

Oggi insieme a Martina (qui potrai trovare la sua pagina instagram) andiamo a vedere insieme l’ultimo borgo della Tuscia Viterbese grazie a questo suo bellissimo articolo. Come avrai capito dai passati articoli, questa zona è un susseguirsi di borghi arroccati in posizioni scenografiche, uno più bello dell’altro. Quindi, dopo aver visto Celleno, il Palazzo Farnese di Caprarola, Sutri e la bellissima Villa Lante a Bagnaia, oggi andiamo alla scoperta di Vitorchiano (Viterbo). 

NON HAI LETTO ANCORA L’ARTICOLO SUL BELLISSIMO BORGO FANTASMA DI CELLENO ??

Parliamo del borgo di Vitorchiano

Questo bellissimo paesino è inserito nella prestigiosa lista dei Borghi più Belli d’Italia e si trova ai piedi dei Monti Cimini nel mezzo della Valle del Vezza. Vitorchiano è abbarbicato su una rupe di peperino a 285 metri di altezza, delimitata da grossi burroni che confluiscono nel vicino torrente Acqua Fredda. La caratteristica principale del borgo è il massiccio utilizzo del peperino col suo colore grigio. Infatti, con questa pietra locale sono state realizzate le case, i palazzi, le chiese e le mura duecentesche, di cui si è conservata ancora oggi la parte sud. L’unico ingresso al centro medievale del paese è Porta Romana. Se dai un’occhiata allo stemma sopra la chiave di volta, leggerai a chiare lettere SPQR. Ma come è possibile? È necessario allora parlare della storia di Vitorchiano in breve per svelare il mistero!

La storia di Vitorchiano (Viterbo)

La fondazione di Vitorchiano risale all’epoca etrusca per divenire un castrum con la conquista romana. Durante il Medioevo si trasformò in un importante centro urbano. Legato per secoli alla vicina Viterbo, si volle affrancare da questo dominio divenendo fedele proprio alla città di Roma. Quest’ultima nel 1265 riconobbe Vitorchiano come “Terra fedelissima all’Urbe” e consentì al borgo di fregiarsi della sigla SPQR. Oltre a questo fece anche uso nel proprio sigillo del motto “Sum Vitorclanum castrum membrumque romanum” (Vitorchiano, castello e parte di Roma). Il groviglio di vicoli e piazzette suggestive, colpì tanti registi negli anni Sessanta, tra cui Mario Monicelli che scelse il borgo come set per il film L’Armata Brancaleone.

Sulla sinistra lo sperone tufaceo di Vitorchiano con la fitta vegetazione. Sulla sinistra una casa tipica del borgo fatta in profferlo e con una scalinata che porta all'ingresso adornato da piante.
A sinistra lo sperone tufaceo su cui nasce Vitorchiano mentre a destra una casa medievale con il profferlo

La descrizione del centro storico di Vitorchiano

Non appena entrerai nel centro storico verrai subito colpito da una caratteristica che presentano molte case: le scale esterne. Quest’ultime sono sostenute da un arco a sesto ribassato e portano ad un balcone dal quale si accede all’abitazione. Si tratta dei cosiddetti profferli, un tipico elemento architettonico medievale. Piazza Umberto I è il punto d’incontro tra il borgo vecchio e la città nuova. Qui si concentra la maggior parte dei monumenti: l’ex chiesa di S. Giovanni Battista, la Casa del Podestà, il Palazzo Comunale e la splendida Fontana a Fuso del XII secolo. Se alzi lo sguardo nella piazza noterai subito svettare maestosi i 16 metri della Torre dell’Orologio, eretta originariamente a difesa del castello. Proprio qui un belvedere consente di osservare lo sperone tufaceo su cui si erge Vitorchiano: rimarrai davvero impressionato!

La cosa migliore da fare per scoprire l’essenza di un borgo è camminare senza un itinerario ben preciso, lasciandosi trasportare dai vicoli stessi. Questo è un consiglio veramente utile da usare ovunque perché è così che si hanno le sorprese migliori. Proprio in questo modo ho potuto scoprire la Casa di Santa Rosa. Qui la santa bambina visse nel 1250, esiliata dalla sua città, Viterbo, perché in contrasto con il dilagante malcostume dei governanti.

In conclusione...

Come concludere la giornata e la visita di Vitorchiano? con una “caccia al tesoro”! Il tuo obiettivo è trovare il Moai, la scultura sacra tipica dell’Isola di Pasqua. Poco fuori dal centro storico si erge il monolite in peperino, scolpito con asce manuali e pietre taglienti da undici indigeni provenienti dall’isola cilena di Rapa Nui. Considera che questo è l’unico esempio di Moai al di fuori dell’Isola di Pasqua, quindi un vero tesoro! Dalla posizione in cui si trova la statua potrai goderti uno dei più bei panorami sul borgo, il modo perfetto per terminare la giornata.

A sinistra la statua Moai che si trova a Vitorchiano in provincia di Viterbo. La statua è fatta in pietra e presenta una faccia poco sorridente. A destra una fontana al fuso che si trova nel borgo.
A sinistra la Statua Moai mentre a destra la Fontana a fuso del XII secolo

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Gabriele Orbetti
italiaignota@gmail.com
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