loader image

A Contessa Entellina riti, canti e tradizioni della Pasqua arbëreshë

Profumi d’incenso, ricchi paramenti, un tripudio di canti e abiti tradizionali. Contessa Entellina si prepara a vivere la Pasqua arbëreshë, per le comunità albanesi di Sicilia, la festa delle feste, durante cui il rito della Resurrezione di Cristo viene vissuto secondo la ricca simbologia cristiana orientale. 

Momento di grande suggestione è allo scoccare della mezzanotte tra il sabato e la domenica di Pasqua quando il clero e i fedeli, con le candele accese, si dispongono sul sagrato della chiesa della Santissima Annunziata e San Nicolò, fermandosi davanti al portone chiuso. Secondo il rito, l’officiante intima alle forze del male, evocate da una voce proveniente dall’interno, di non ostacolare l’ingresso del corteo. Allora, dopo una breve resistenza, le porte del tempio si spalancano e il corteo, intonando il Christós anésti (“Cristo è risorto”) in greco ed in albanese (“Krishti u ngjall”), entra nella chiesa inondata di luce. 

Successivamente, alla conclusione della funzione, gruppi corali sfilano per le vie del paese intonando il canto dell’Anástasis Christos Anesti, bussando di casa in casa annunciando la Resurrezione. 

Altrettanto intenso è il programma della domenica di Pasqua. Si comincia alla 10 con la musica itinerante dell’Associazione bandistica “G. Ferrara”. Alle 12,30, dopo la messa, il corteo si sposta nella chiesa di Maria Santissima della Favara, chiesa di rito romano, con i bambini in costume tradizionale accompagnati dalla banda musicale, intonando il Christós anésti.

Nel pomeriggio alle 17, nello spiazzo Greco uno spettacolo circense a cura del Circ’Opificio, seguito dalla sfilata di costumi e abiti della tradizione arbëreshë e alle 18,30 si chiude con la consegna degli ovetti pasquali ai più piccoli.

I Luoghi

Le Aziende