In una parola: Gratitudine

Nuovo anno nuova rubrica, dedicata alle parole che amo. In Poesia in una parola, mi lascerò ispirare ogni volta da una parola diversa, scelta tra quelle che nel tempo mi hanno fatto compagnia, regalato una luce o restituito una  speranza. Insieme ad essa prenderò in esame anche quelle che le sono affini per suono o per significato. Non so esattamente dove queste parole mi condurranno, ma è proprio questo il bello. A volte basta una parola sola detta al momento giusto o in un certo modo per rimettere al mondo qualcuno: di queste parole ne ho ricevute, e per questo vorrei poterne donare a mia volta, o almeno, metterle in comune. Da qui l’idea di questa serie di articoli. 

La parola di oggi è: Gratitudine. Adoro questa parola e tutto ciò che le concerne. Essere grati non è qualcosa di innato, la vedo più come un’arte da esercitare. Trovo che saper dire “grazie” a qualcuno, ancora più che sentirselo dire, sia una delle esperienze più belle e gratificanti che si possano vivere, ma solo essendo pienamente consapevoli del senso profondo per cui lo facciamo, senza scadere nella semplice abitudine.  

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