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Rocca d’Arazzo ricorda Carla, vittima di guerra a 4 anni

Oggi, Festa della Repubblica, le sarà intitolata una piazzetta centrale del paese. Venne uccisa da una mitragliata nel 1945 mentre si trovava in braccio alla madre

Oggi, mercoledì 2 giugno, nel giorno in cui si festeggia la nostra Repubblica, il centro del paese di Rocca d’Arazzo renderà omaggio alla piccola Carla Campini, bambina di 4 anni morta tragicamente durante la seconda guerra mondiale.

Il fatto avvenne il 28 gennaio 1945, nel corso di uno scontro a fuoco tra un gruppo di partigiani e le truppe fasciste di presidio nel Comune, che sino a pochi mesi prima aveva fatto parte della Repubblica Partigiana dell’Alto Monferrato.

Nei primi giorni di dicembre del 1944 Rocca d’Arazzo fu oggetto di una pesante offensiva condotta da truppe nazifasciste, decise ad espugnare il paese, difeso da formazioni della resistenza, inquadrate nella “Brigata Autonomi Rocca d’Arazzo” e nella “45^ Brigata Garibaldi”.

L’attacco, compiuto da forti contingenti tedeschi e fascisti, venne appoggiato da un treno armato con pezzi d’artiglieria che, dalla linea ferroviaria nei pressi di Castello d’Annone, sparavano su Rocca.

I partigiani, per distogliere il fuoco dal concentrico, prima spostarono le linee difensive allontanandosi dal paese e poi iniziarono una manovra di sganciamento, dopo aver subito numerose perdite, per non essere circondati dalle soverchianti forze avversarie.

L’ingresso in Rocca dei nazifascisti costò la vita a Sebastiano Curletti, falciato da una raffica per non aver obbedito all’alt dei tedeschi. In paese prese subito stanza un presidio repubblichino, che, il successivo 25 gennaio catturò due partigiani e li rinchiuse nel palazzo comunale, dove era situato il comando fascista.

Fu per liberare i due prigionieri che un “commando” della resistenza decise un colpo di mano a Rocca. Il giorno scelto fu il 28 gennaio, domenica, fidando nel fatto che, dato il giorno festivo, la sorveglianza fosse meno rigorosa.

Mentre alcuni partigiani attaccavano il municipio, altri rastellavano l’abitato alla ricerca dei fascisti fuori servizio. Uno di questi era stato visto entrare nella piccola sala cinematografica, dove si proiettava un documentario. Il locale era affollato, c’erano donne e bambini, nonostante ciò inseguitori ed inseguito non esitarono ad aprire il fuoco.

Teresina Campini era lì con sua figlia, la piccola Carla, e se la vide morire in braccio, uccisa da una pallottola alla testa.

«Sono passati 76 anni, ma non possiamo e non dobbiamo dimenticare quella tragedia, causata dalla ferocia della guerra e dall’odio tra gli uomini – dice Marco Maggiora, sindaco di Rocca d’Arazzo e prosegue – Proprio perchè le attuali e le prossime generazioni mantengano la memoria di questo dramma e ne facciano un monito per coltivare sempre più pace e solidarietà l’Amministrazione Comunale ha voluto intitolare alla piccola Carla Campini questa piazzetta, posta proprio davanti alla casa in cui aveva trascorso la sua brevissima vita».

«Pensiamo che – conclude il sindaco Maggiora – nessuno più di questa bimba possa rappresentare per la nostra comunità tutte le vittime innocenti di ogni conflitto.
Ed abbiamo scelto la data del 2 Giugno, Festa della Repubblica, per dare maggiore solennità a questo gesto di rispetto ed amore».

Appuntamento alle 11.30 per la cerimonia di scoprimento della targa di intitolazione della piazzetta.

Rocca d’Arazzo, piazzetta Carla Campini

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