A Casatisma un palazzo gioiello disabitato ormai da 40 anni
Capolavoro di fine Settecento dell’architetto Leopold Pollack, omonimo del municipio di Pavia: «Mezzabarba»
Roberto LodigianiCASATISMA. Quando venne partorito dalla mente geniale dell’architetto Leopold Pollack, allievo del celebre Piermarini, nessuno poteva immaginare che a pochi metri di distanza dalla sua imponente facciata sarebbero sfrecciati ogni giorno migliaia di rombanti mezzi a motore, anzichè silenziosi e pacifici calessi e carri al traino animale. Il destino incerto di Palazzo Mezzabarba, gioiello di fine Settecento disabitato ormai da decenni, dipende anche dalla scomoda coabitazione con la ex statale 35 dei Giovi, l’intasata striscia di asfalto tra Casteggio e il Po, che scoraggia - inevitabilmente - ogni intento di recupero e valorizzazione.
Sotto tutela
Il complesso, che ha una superficie complessiva di 8mila metri, viene proposto in vendita a un milione e mezzo di euro da un’agenzia immobiliare milanese: l’edificio padronale su tre piani (otto camere, sette bagni) ha una pianta a doppia “C” che forma due cortili interni, con il secondo, a nord, che racchiude il giardino.
Palazzo Mezzabarba è sottoposto alla tutela dei Beni culturali: vi si ritrovano i richiami al neopalladianesimo e allo stile architettonico francesi tipici di Villa Belgioioso Reale a Milano (ora sede della Galleria d’Arte moderna), una delle opere più famose del Pollack: nato a Vienna nel 1751, morto nel capoluogo lombardo a 55 anni, nel 1806, studiò e collaborò con Piermarini, realizzando numerose dimore signorili, tra cui Villa Amalia ad Erba e Villa Casati a Muggiò.
L’incarico a Pollack
Quella di Casatisma gli fu commissionata dal conte Emanuel Kevenhuller, alto funzionario del governo asburgico, marito della contessa Maria Giuseppina Mezzabarba (alla cui famiglia apparteneva anche l’omonimo palazzo di Pavia, ora sede municipale): la loro unica figlia, Maria Leopoldina sposerà il marchese Febo D’Adda. Pollack progettò anche il giardino all’inglese e gli arredi interni. Difficile quantificare i costi, certamente elevati, di una completa ristrutturazione che punti non solo alla conservazione e all’abbellimento architettonico, ma anche a una valorizzazione dell’immobile e dei beni annessi. La prossimità al casello dell’autostrada A21 è un fattore che potrebbe attirare investitori e, tra le ipotesi, si è ventilato di una riconversione del Mezzabarba a centro direzionale, nell’ambito del polo logistico di cui si parla da tempo.—
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