3. Panda Rosso

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Panda-rosso-sorridente

Il panda minore (o anche panda rosso, nome scientifico: Ailurus fulgens) è un mammifero dell’ordine dei carnivori (nonostante si nutra prevalentemente di vegetali), unico rappresentante vivente della famiglia Ailuridae.

Alcune fonti riportano che in lingua cinese è anche conosciuto col nome di hǔo hú (火狐), che letteralmente significa volpe di fuoco; questa interpretazione è quella che ha ispirato i creatori del browser Firefox. Il nome in cinese per panda minore è 小熊貓 (xiǎoxióngmāo, panda minore), oppure 红熊猫 / 紅熊貓 (hóngxióngmāo, panda rosso).

La lunghezza del corpo e della testa del panda rosso varia dai 50 ai 64 cm, mentre quella della coda dai 28 ai 59 cm. I maschi pesano dai 3,7 ai 6,2 kg, le femmine dai 3 ai 6 kg. Hanno una pelliccia lunga e soffice, marrone-rossiccia nelle parti superiori, nerastra in quelle inferiori e il muso chiaro con macchie a forma di lacrima e un’articolazione cranio-mandibolare robusta. Il muso ha segni bianchi simili a quelli dei procioni, ma ogni individuo può avere un segno distintivo. La testa tonda ha orecchie verticali di medie dimensioni, un naso nero e occhi molto scuri, quasi nero pece. La lunga e folta coda, che presenta sei anelli giallo-rossicci e ocre alternati, provvede al suo equilibrio e lo aiuta a mimetizzarsi fra gli alberi coperti di muschio e licheni. Le gambe sono nere e corte e le zampe son ricoperte da fitti peli. La pelliccia funziona da isolante termico nelle superfici coperte da neve o ghiaccio e nasconde le ghiandole odorifere che sono anche presenti nell’ano. Il panda rosso, essendo un grande mangiatore di bambù, è dotato di artigli robusti, curvi e semi-retrattili che gli permettono di afferrare rami, foglie e frutta. Come il panda gigante, ha nelle zampe anteriori un “falso pollice”, ovvero un’estensione dell’osso del polso. Il panda rosso è uno fra i pochi arrampicatori che, quando scende da un albero con la testa in avanti, ruota le sue caviglie per controllare la discesa.

Il panda rosso vive esclusivamente nelle foreste temperate dell’Himalaya e nell’area compresa tra le colline del Nepal occidentale e la catena montuosa di Qinling nello Shaanxi in Cina. Il suo habitat include Tibet meridionale, Sikkim e Assam in India, Bhutan, le montagne settentrionali della Birmania, le montagne Hengduan del Sichuan e le montagne Gongshan dello Yunnan nella Cina sudoccidentale. Può vivere anche nel Tibet sudoccidentale e nel nord dell’Arunachal Pradesh, ma non è stato documentato. Il luogo con la più alta densità di panda rossi include un’area nell’Himalaya che si pensa sia stata un rifugio per una varietà di specie endemiche nel Pleistocene. L’area di distribuzione del panda rosso può essere considerata discontinua. Un gruppo isolato vive nell’altopiano di Meghalaya nell’India nordorientale. Negli anni ’70 vennero trovate tracce di panda rosso nella Riserva di Caccia di Dhorpatan in Nepal. La loro presenza fu confermata nella primavera del 2007 quando 4 esemplari di panda rosso vennero avvistati ad altezze tra i 3220 e i 3610 m. Nel 2008 è stata confermata la loro presenza anche nel Rara National Park, a ovest della Riserva di Caccia di Dhorpatan. Il panda rosso vive tra i 2200 e i 4800 m di altezza, in aree con temperature moderate tra i 10 e i 35 °C con poche variazioni annuali. Predilige le aree montuose con foreste sia conifere sia caducifoglie e sottoboschi ricchi di bamboo. Nelle province cinesi Guizhou, Gansu, Shaanxi e Qinghai il panda rosso è ormai estinto.

Si nutre prevalentemente di bambù ma anche di frutta, foglie, radici ed occasionalmente insetti e piccoli vertebrati. La gestazione ha una durata di circa 130 giorni e le cucciolate sono composte da 1 a 4 cuccioli. Si nutre di notte mentre di giorno dorme. Quando dorme si allunga su un ramo e lascia a penzoloni le zampe, mentre arrotola la coda attorno al corpo e anche sul capo (non cade e non vede la luce del giorno). Le zampe anteriori hanno un sesto dito: un cuscinetto carnoso che serve per agguantare i bambù. A volte per bere utilizza un sistema curioso: mette la zampa nell’acqua e poi la lecca.

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