Perché amiamo tanto la primavera? Basta guardarsi intorno: è come se di colpo qualcuno avesse ripristinato la luce dopo mesi e mesi di blackout. I colori sono tornati brillanti, il cielo è terso, il sole splende e il ronzio degli insetti impollinatori riempie l’aria di buona musica. Gli alberi sono in fiore e finalmente si va in bici e a passeggio. Il vestiario ha cambiato tinte: il nero è bandito, benvenuti i colori accesi e il candido bianco. Ma quel che più conta, tutti indossano il sorriso, anche i volti più tetri e meno simpatici. Quante chiacchiere per dire che ci piace la primavera. E quante immagini scattate di punto in bianco per dire che ci piace la nostra città in primavera. Il tappeto verde dei Giardini Valeria con i tulipani, le pratoline e la cineraria marittima al centro delle aiuole, gli alberi di Giuda in fiore in via Flanatica, in parco Tito e in piazza della Repubblica, la corsa delle bici, la passeggiata dei nostri amici cani e le stravaganze degli umani che costringono i quadrupedi a indossare completi da marinaio, t-shirt alla moda e maglioncini da passerella. La primavera è arrivata, non si è fatta attendere neanche tanto, anzi, quest’anno è nata prematura. Le temperature sono schizzate ai massimi storici in confronto alla media della stagione. L’impressione è di essere in maggio avanzato e non in aprile. Le stagioni bruciano le tappe, gli estremi sono sempre più… estremi, le città di pianura cominciano a surriscaldarsi, gli agricoltori temono una nuova brusca inversione termica dopo la fioritura delle piante, ma intanto nelle città di mare si sta da Dio. Carpe diem, cogli l’attimo, perché domani è un altro giorno e chissà cos’altro ci riserva. Questo, intanto, è proprio perfetto.