La forma degli alberi spogli

29 gennaio, 2013 § Lascia un commento

DSCN1678Ecco i giorni più freddi. Ai lati delle strade, in campagna e nelle periferie sconnesse fra i centri urbani, corrono gli alberi spogli, i tronchi nudi disseminati in pianura e l’intrico dei loro rami neri contro il cielo. Il flusso vitale è rallentato, quasi congelato. D’inverno questi alberi sono fantasmi della vita che riprenderà a fluire in primavera. Ora che sono immobili, tutta la loro storia è immortalata in un’immagine istantanea. Come in un fotogramma, nei rami contorti resta impressa l’energia della natura. E’ una registrazione fedele delle verdi esplosioni del passato, delle potature amorevoli oppure affrettate, delle imprevedibili tempeste di vento e di neve, che hanno spezzato alcuni rami sviluppandone altri su percorsi contorti, senza interrompere la vita della pianta nel suo insieme. Ci sono tronchi secolari, segati a metà dalla sorte e rifioriti col guizzo sottile di una giovane pianta, alberelli infantili che non vogliono crescere all’ombra di altre chiome giganti, tronchi storti, deviati dalla vita su curvature improbabili. E poi c’è il pioppo, che non ha mai cercato di allontanarsi dalla sorte più ovvia del cortile di casa.

Guardo gli alberi spogli, l’intreccio dei rami, i tronchi tagliati, e mi sembrano umani, con le loro storie così vicine alle nostre.

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