Daniele Piombi. Il gentleman della tv.

 vesigna oscarE’ MORTO DANIELE PIOMBI

Daniele Piombi è morto a Milano il 18 maggio 2017. Con lui non avevo una frequentazione assidua come con il mio maestro Gigi Vesigna. Fu proprio Vesigna a presentarmi Piombi, e con Gigi l’ha quasi sempre incontrato. Nel 2006 decisi di intervistarlo. lui ne fu onorato. Era un gentleman, affabile, cordiale anche nella vita privata. Dopo la sua dipartita noto come tanti giornalisti che l’avevano ingiustamente ignorato l’hanno ricordato. Come scriveva Prezzolini: “gli uomini sono buoni con i morti così come sono cattivi con i vivi”. Cesare Borrometi, che con me ha ricordato Piombi in radio, ha denotato come anche una giornalista di una testata nazionale che l’aveva ignorato l’ha commemorato scopiazzano parti della mia vecchia intervista. A Cesare non sfugge nulla: la giornalista ha anche copiato una data errata di una trasmissione Piombi, errore mio o del povero Daniele. Piombi ha raggiunto l’amico comune Gigi Vesigna. Ci mancherai Daniele. Ripubblico la mia vecchia intervista

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Daniele Piombi

IL GENTLEMAN DELLA TV

di Massimo Emanuelli

DANIELE PIOMBI GIOVANE


Il gentleman della tv italiana è identificato con il Gran Premio Tv della Rai, è un vero peccato che l’emittente televisiva di Stato si dimentichi di lui (nonostante gli abbia fatto condurre tre edizioni del Festival di Sanremo ed altri spettacoli). Daniele Piombi ha dato il meglio di sé stesso, a parer mio, allorquando la sua creatività si è espressa senza la burocrazia dei funzionari, e cioè con alcune emittenti regionali. Ricordo che Daniele Piombi fu fra i primi a partecipare a un programma di Telebiella, e a realizzare spettacoli come Ed è subito sabato (Telesanterno), Controtestata e Slot machine (Telemontepenice), Effetto spettacolo (Antenna 3 Lombardia) e Strapiombando (Tve Teletna). Ultimamente compare a Telenova, ed è testimonial della Tommasi Case (appartamenti sui Lidi Ferraresi) spot mandato in onda su molte emittenti locali, ed è naturalmente, il conduttore del Premio televisivo della Rai con la consulenza del “nostro” Gigi Vesigna.

DANIELE PIOMBI E DALIDA'Daniele Piombi nasce a San Pietro in Casale, in provinciaDANIELE PIOMBI ANNI '80 di Bologna, il 14/7/1933, suo padre è un istruttore del ministero della pubblica istruzione, la madre è professoressa, famiglia borghese, composta anche da un fratello. 
«A 4 anni mi regalano una poltrona in vimini, la piazzo davanti al cancello di casa e mi siedo a guardare i passanti. Poco dopo rientro piangendo. I miei si preoccupano: “Che è successo?”. “È passato il podestà e non mi ha salutato!”».  Piombi frequenta le scuole elementari a San Pietro poi va ad abitare a Reggio Emilia, a causa del trasferimento del padre per ragioni di lavoro A Reggio frequenta il liceo, poi si iscrive alla facoltà di scienze politiche dell’Università di Firenze “fra i miei docenti ricordo il prof.Maranini di diritto costituzionale, e poi Giovanni Spadolini docente di storia; mio fratello invece si laureerà in giurisprudenza e diventerà un noto avvocato”. Il suo amore per il giornalismo e per lo spettacolo risale agli anni dell’università: iniziai con divertimenti goliardici, mi esibivo in riviste studentesche. Un giorno incontrai un impresario modenese che mi offrì di presentare una tournèe dei sei cantanti in gara al Festival di Sanremo 1956. Lucia Gonzales, Clara Vincenzi, Franca Raimondi, Tonina Torrielli, Ugo Molinari, e Gianni Mazzocchi, si esibirono per tutta l’Emilia Romagna presentati da me. Mi notò Gian Stellari il quale mi invitò a fare provino alla Rai di Torino, i selezionatori mi dissero: “lei è alla stazione di Tarvisio e sta arrivando treno di profughi provenienti dall’Ungheria, ci improvvisi una telecronaca”, io improvvisai qualcosa e loro dissero “bene, grazie, arrivederci, le faremo sapere”. Sulla scheda scrissero: “abile improvvisatore adatto per giornalismo” Non mi chiamarono, del resto non ci speravo molto. Nella seconda metà degli anni ’50 arrivai a Milano per ragioni sentimentali, il mio impatto con il capoluogo milanese fu stupendo: erano gli anni del boom economico, per gli artisti e per coloro che volevano emergere nel mondo dello spettacolo la una città ideale. La mia prima casa milanese era in viale Monza, allora non c’era ancora la metropolitana, corso Sempione dall’altra parte della città. Allora le sedi Rai più importanti erano quella di Torino e soprattutto quella di Milano, qui si registravano Lascia o raddoppia? ed altri programmi di successo di quell’epoca. Il centro di produzione Rai di Milano era attivissimo, la città era simbolo di modernità ed efficienza, capitale culturale e morale d’Italia. Ai miei tempi la metropoli produceva moltissimi programmi. Da troppo tempo, invece, si contano sulle dita di una mano le trasmissioni che si fanno qui; si è sempre parlato di progetti, proposte, ma tutto è rimasto a livello di parole. Per fortuna si utilizzano gli studi milanesi per il quiz quotidiano L’eredità di Amadeus, che stimo moltissimo, e Quelli che il calcio…, altrimenti sarebbe il deserto”.
Daniele Piombi fa il suo esordio ufficiale in televisione nel 1955 con il programma Viaggiare, che segna l’inizio di una lunga carriera di presentatore radiofonico e televisivo, e l’abbondano delle aspirazioni giornalistiche. Allora il ruolo di giornalista e quello di conduttore erano due cose distinte, far il giornalista era considerata attività di serie A, era impensabile un giornalista-conduttore, oggi è vero il contrario.
“Il programma Viaggiare – ricorda Piombi – per la regia di Bruno Ambrosi, era curato da Gian Maria Tabarelli, mi provarono come conduttore e me lo affidarono assieme a Renè Longarini, che poi avrebbe recitato per Federico Fellini e lavorato con Enzo Tortora. Viaggiare andava in onda il lunedì sera dopo il film, era una rubrica che informava i telespettatori (o teleabbonati, come allora si chiamavano) sugli orari dei treni, sui nuovi itinerari che offriva l’Alitalia, sulle possibili mete turistiche italiane ed europee, racconti di viaggio, racconti di manifestazioni che si svolgevano in Italia, gastronomia da esaltare”. Geografo del turismo ante-litteram Daniele Piombi è ormai considerato dai funzionari Rai un viaggiatore, “divenni il jolly della tv, da quel momento mi fecero condurre tutti gli special dell’ultimo dell’anno, dell’estate, delle festività e anniversari da diverse località italiane come Rimini, Riccione, Roma, Saint Vincent, Venezia ecc.”
Daniele Piombi continua comunque ad abitare a Milano, si trasferirà in viale Morosini, in zona Porta Romana, e a girare l’Italia nel suo ruolo di conduttore. Arrivano gli anni ’60, il boom economico era una realtà, Milano era la meta preferita degli italiani di tutte le regioni. Io però sentivo l’esigenza di tornare al mio paese, nella natia Emilia, appena avevo un po’ di tempo libero”. Gli anni ’60 sono anche fra i più felici della storia della canzone italiana, non solo per le hits e per gli interpreti evergreen, ma anche per molti festival canori che sono presentati proprio da Daniele Piombi, ad eccezione del Festival di Sanremo (alla cui conduzione arriverà negli anni ’80, ma già negli anni ’60 conduce La caravella dei successi di Sanremo), di Canzonissima e del Festivalbar, Ma Piombi è inviato per Radio Montecarlo a Sanremo, nel 1967 dopo le prove dei cantanti è intervista Luigi Tenco e Dalida, in tale occasione Tenco descrive la canzone che avrebbe cantato di lì a qualche ora, dicendosi pure certo di vincere il Festival. Purtroppo non andò a finire così.   Il 1967 è anche un anno importante per la vita privata di Daniele Piombi: conosce Mirella la sua compagna di vita. “Ero al Vigorelli di Milano, presentavo la Sei giorni di ciclismo, l’ho vista seduta al fianco di Gianni Rivera e i suoi occhi mi hanno rapito.  Fu un approccio forse poco elegante: “Signorina, mi lascia il suo numero di telefono, così la posso salutare” le dissi; la notte stessa, appena rientrato in albergo, la chiamai, la raggiunsi a casa, ci siamo messi insieme, sposati due volte, il primo si in Comune, poi, rimasta vedova, il secondo in Chiesa, siamo assieme da quasi cinquant’anni.”

Daniele Piombi presenta tre edizioni del Cantagiro, sette edizioni del Festival di Napoli, cinque edizioni del Festival di Castrocaro, negli anni ’70 condurrà anche Un disco per l’estate. Piombi ricorda molti colleghi con i quali ha condiviso l’esperienza di conduttore come Nuccio Costa, Enrico Maria Salerno, Renato Rascel ed altri, e il mitico patron Ezio Radaelli. Il Cantagiro è stata la manifestazione estiva canora degli anni ’60 e ancora oggi è identificato con quel magico decennio; la prima edizione si svolse nel 1962, l’ultima nel 1970. Fra i vincitori Adriano Celentano, Peppino Di Capri, Gianni Morandi, Paolo Mosca, Rita Pavone, Mariolino Barberis, l’Equipe 84, Massimo RanieriCaterina Caselli, Rossano, Paolo Mengoli; fra le hits Stai lontana da me, Non ti credo, In ginocchio da te, La voglia d’estate, Notte di ferragosto, Io ho in mente te, Pietà per chi ti ama, Il volto della vita, Rose rosse, Mi piaci da morire. 
Piombi ha quindi una grande intuizione: “Mi accorsi dell’importanza della televisione che era ormai entrata nelle case di tutti gli italiani, stava per nascere il secondo canale (l’odierna Rai2). Tornando a Reggio Emilia, dove gestivo un locale, l’Astoria Club, e dove presentavo il gran Gala della stampa emiliana, parlando con il mio amico Sandro Gasparini nacque l’idea di inviare un tagliando ai giornalisti che si occupavano di tv sui maggiori quotidiani e settimanali italiani. La televisione era ormai un fenomeno di massa al punto che ogni quotidiano ed ogni settimanale aveva un critico, un esperto di tv. Io e Gasparini inviammo 30 tagliandi ad DANIELE PIOMBI FONZY E GIGI VESIGNAaltrettanti giornalisti, su di essi chiedevamo quale fosse, a parer loro, lamiglior regia televisiva dell’anno. Con grande stupore ci risposero tutti, li invitammo alla cerimonia di presentazione che si svolse nel 1960 all’Hotel Astoria, con il patrocinio dell’Ente per il del Turismo di Reggio Emilia. Alla cerimonia di presentazione arrivarono i critici e registi del calibro di Antonello FalquiSandro BolchiEnzo Trapani, Romolo Siena, Gian Maria Tabarelli.” Nacque così il Premio Nazionale Regia Televisiva, sul quale molti storici della televisione, conduttori e artisti hanno fatto, volutamente o non confusione, gli Oscar della tv italiana, programma inventato e condotto da Daniele Piombi. La prima edizione, quella d’esordio, ha subito grande successo che si ripete nel 1961, l’anno successivo io e il mio amico Gasparini decidemmo di trasferire la manifestazione nella località turistica termale di Salsomaggiore daniele piombiTerme. “Contattammo l’avvocato Pollastri presidente della struttura soggiorno e cure di Salsomaggiore che, dopo qualche esitazione, ci sponsorizzò. Ricordo che ci accolse con diffidenza, noi eravamo reggiani, l’avvocato Pollastri era parmigiano, e fra queste due città come sappiamo non corre buon sangue. Pollastri ci disse in dialetto:   “cosa vogliono due reggiani teste quadre in una città ducale come Salsomaggiore” dopo avergli spiegato cos’era festival regia televisiva, Pollastri ci disse: “ma non fatemi perdere tempo.” Io a quel punto per riuscire a convincerlo a sponsorizzare la manifestazione gli dissi che gli avrei portato la televisione che avrebbe ripreso tutto, Pollastri a questo punto disse: “Piombi, se mi porta la tv facciamo un discorso altrimenti il discorso è finito”. Riuscii a fare arrivare a Salsomaggiore il regista Rai Alberto Gagliardelli della Rai, e la manifestazione si trasferì a Salsomaggiore, ripresa dalla Rai. Dal 1962 al 1979 il Premio Regia Televisiva si allargò dai registi ai conduttori, la Rai riprese la manifestazione di Salsomaggiore, arrivarono Mike BongiornoAlighiero Noschese, Corrado, Walter ChiariSandra MondainiRaimondo Vianello, Raffaella Carrà, i cantanti Canzonissima. Un ulteriore svolta si ebbe nel 1969: “una sera passeggiando per via Montenapoleone incontrai Gigi Vesigna, giornalista di Tv Sorrisi e Canzoni, settimanale del quale sarebbe poco dopo diventato direttore. Gigi mi convinse ad allargare la manifestazione da premio della critica a premio del pubblico, avrebbe promosso la manifestazione sulle pagine di Tv Sorrisi e Canzoni, invitando i lettori a votare. E così al premio della critica si affiancò quello dei lettori di Tv Sorrisi e Canzoni, che sponsorizzò anche la manifestazione e assicurò al mio Premio anche la presenza di alcuni divi internazionali”.
Nella seconda metà degli anni ’70 Daniele Piombi, che continua a condurre per la Rai il suo premio diventato Oscar della tv, è fra i pionieri delle prime radio libere (ricordiamo Radio Vigevano Ducale City fondata dall’amico Remo Germani) e delle prime 
emittenti televisive private, alternative alla Rai. “A dire il vero iniziai con TeleCapodistria, emittente della Jugoslavia in lingua italiana, con un programma musicale, poi fu la volta di Tve Teletna, emittente catanese. Il giovedì sera Daniele Piombi presenta Strapiombando, un programma, ricorda Piombi a quasi trent’anni di distanza, che iniziava alle 21 e terminava alle 2 del mattino, Tve Teletna la prima tv privata siciliana, una delle prime in Italia. L’emittente e il programma erano visti in tutta la Sicilia, in Calabria e in parte della Tunisia, fu un successo incredibile, in quelle zone riuscimmo a battere Mike Bongiorno e la Rai”. Quindi è la volta dell’emittente bolognese Telesanterno dove Piombi conduce Ed è subito sabato per la regia di Giampaolo Gulmanelli, il titolo – ricorda Piombi – era tratto dalla parodia della celebre poesia di Ungaretti, cinque stagioni, un talk-show con gioco, intervenivano famosissimi ospiti del mondo dello sport, della politica, del teatro e della canzone. Cinque stagioni e grandissimo successo per il bravo Daniele Piombi che passa quindi a Tele Monte Penice, storica emittente di Pavia, captata in quasi tutta la Lombardia e il Piemonte, il programma si intitolava Contrtoestate ed era curato da Ruggero Muttarini, due concorrenti venivano interrogati su domande inerenti notizie apparse sui quotidiani della settimana, la stessa idea venne presa da Mike Bongiorno che con Flash propose domande basate sull’attualità e tratte da notizie sui maggiori quotidiani. Nel primo periodo delle tv locali ho condotto anche cinque trasmissioni alla settimana, ero in giro per l’Italia…”

Nel 1980 la Rai e il Comune di Sanremo pensano a un rilancio del festival della canzone italiana, che l’anno precedente ha vissuto una delle sue stagioni più brutte (chi ricorda il vincitore, Mino Vergnaghi, con Amare?), presentatori sono Claudio Cecchetto, Roberto Benigni, Olimpia Carlisi (è la famosa edizione del Wottilaccio e del bacio di Benigni alla Carlisi), dall’Ariston presenta Daniele Piombi, “ricordo che Claudio Cecchetto mi dava la linea dall’Ariston, Alberto Bevilacqua scrive sul Corriere della Sera: “mentre da una parte (l’Ariston) c’è una coppia di presentatori giovani, dall’altra dal Salone delle feste del Casinò c’è un vecchio pastore tedesco come Daniele Piombi, io interpretai il commento come un complimento”.
Per il premio Oscar della Tv, giunto alla sua ventunesima edizione, ideato e presentato da Daniele Piombi altra svolta nel 1980:
“Ero a Catania, dove registravo Strapiombando per Tve Teletna , al termine della trasmissione (erano le 3 del mattino), il portiere di Tele Etna mi avvicinò e mi disse: “dottò, ce sta il sindaco di Naxos che l’attende al bar”. Si presentò al mio cospetto un uomo con l’accento siciliano che mi domandò: “dottò le posso chiedere di portare a Naxos il suo Oscar della tv? Io risposi che non potevo poiché il premio si chiamava Nazionale e non avrei potuto pertanto portarlo in Grecia. “Come? – mi rispose il sindaco – ma lei non sa che esiste Giardini Naxos in provincia di Taormina? Lei deve venire a visitare il nostro paese, domani le mando un vigile del comune che l’accompagnerà a Giardini a Naxos”. L’indomani venne il vigile a prendermi mi fece fare un giro turistico a Giardini Naxos, ne rimasi affascinato e decisi così di trasferire in Sicilia la manifestazione.
Daniele Piombi, da galantuomo quale è, mi dice che prima di firmare con Giardini Naxos inviò due righe agli organizzatori di Salsomaggiore informandoli di ciò e scusandosi. Può apparire cosa naturale, eppure per chi come me si occupa da tanti anni di tv come docente e come giornalista non lo è: sono infatti stato testimone di molte sicurezze accadute nel mondo dello spettacolo, di tanti ingiusti oscuramenti dal video, di tanti conduttori senza talento che hanno fatto carriera, e di tanti artisti con talento che purtroppo non hanno fatto carriera. Daniele Piombi è un talento con carriera, è un signore, nel senso di persona corretta e professionale, che raramente ho incontrato nel mondo del giornalismo e dello spettacolo. Ricordo a Piombi che Giardini Naxos all’inizio degli anni ’80 non era ancora una meta turistica ambita, che vi pernottavano soltanto i turisti che non trovavano posti letto a Taormina, che il boom di Giardini Naxos fu dovuto al suo premio, ma Piombi precisa: “può essere stato anche quello, ma molti turisti vennero attratti dal nome esotico”.
Il 1980 è un anno importante anche per la vita privata di Daniele Piombi, il 6 giugno di quell’anno si sposa a Palazzo Marino, officia le nozze l’allora sindaco di DANIELE PIOMBI GRAN PREMIO REGIA TV 2Milano Carlo Tognoli, pranzo a Villa Erba. Sempre nel 1980 Daniele Piombi è l’intrattenitore-principe azzurro di un’immaginaria discoteca frequentata dai personaggi delle fiabe nel programma di Enzo Trapani C’era due volte, con 
Ilona Staller, in arte Cicciolina. “Le favole erano appunto travisate dalla fantasia dagli autori e dalla brillantezza di Enzo Trapani, erano una sorte di musical con ospiti, fra di essi ricordo Tony Renis. Io comparivo indossando solo gli slip e coperto da un velo, così anche la Staller, per la prima volta in televisione si intravidero dei seni, quelli della Staller…”
Di nuovo conduttore del Festival di Sanremo nell’edizione 1982 (quella vinta da Riccardo Fogli con Storie di tutti i giorni), Daniele Piombi sempre nel 1982 si ripropone in chiave autoironica (nel ruolo di sé stesso) nello scanzonato varietà Due di tutto, sempre per la regia di 
Enzo Trapani: “c’erano ospiti vari che in due minuti dovevano dare il loro meglio, Trapani mi vestì con un frac e mi fece raccontare delle barzellette in bolognese”. Nel 1983 il terzo festival di Sanremo, nel 1984 il divorzio forzato fra Piombi e Tv Sorrisi e Canzoni, siccome il settimanale che sponsorizzava il premio con la Rai era stato acquistato da Silvio Berlusconi, presidente della Fininvest, concorrente della Rai, Gigi Vesigna ideò un nuovo premio, quello dei Telegatti, che venne registrato dapprima al Teatro Lirico, quindi al Teatro Nazionale di Milano. “Con Gigi Vesigna ho mantenuto comunque sempre un rapporto di amicizia, rapporto che dura ancora oggi”. Anche in tale occasione si vede l’uomo Piombi, il vero amico: “sarà proprio lui a volere Vesigna in qualità di Presidente dell’Accademia del Premio Regia Televisiva, quando, “sceso in campo” Berlusconi in politica, Vesigna sarà defenestrato dalla direzione di Sorrisi.
Negli anni ’80 Daniele Piombi conduce su 
Telelombardia (allora TeleLombardia1) Giovedì alle nove trasmissione curata da Ruggero Muttarini, poi è la volta di Martedì otto ½ per la regia di Roberto Valentini. Piombi intervistava nel corso dello spettacolo personaggi della politica, della cultura, dello sport, e dello spettacolo affrontando i grandi temi della vita italiana o quelli che, più in particolare, riguardavano la nostra Regione. Davanti alla telecamere di Telelombardia 1, caddero barriere “ufficiali”: Piombi improntò i colloqui alla massima schiettezza, un clima di vivace ed esplicita cordialità”. Ancora una tv regionale, questa volta Antenna 3 Lombardia, con Effetto spettacolo.
Nel 1990 Daniele Piombi partecipa all’edizione parodistica de 
I promessi sposi del trio Lopez-Solenghi-Marchesini, nel ruolo di un improbabile presentatore di “Miss Lecco” conduce nel castello di Don Rodrigo.
Piombi si definisce “il jolly della televisione”, colui che viene chiamato a presentare un grande evento, e ricorda un’edizione di Fantastico con i testi di Enrico Vaime, quella presentata da Enrico Montesano e Anna Oxa: “Io ero l’oggetto dell’ironia. Montesano fingeva di farsi male a una caviglia e diceva: “me fa male, me fa male, me devono sostituì, il sostituto deve essere Daniele Piombi. Dopo alcune ospitate a il Gioco dei nove e a Fra moglie e marito condotto da Marco Columbro, nell’estate 1995 Piombi presiede una giuria di vip formata da cantanti, attori e ballerini, nel festival-circo di Rai Uno Stelle sull’acqua, trasmissione in onda dal lido di Jesolo, condotta da Carmen Russo e Nino Frassica e animata da pattinatori acrobatici, funamboli, giocolieri.
Nel 1993 l’Oscar della televisione dopo dodici edizioni a Giardini Naxos si trasferisce a Milazzo, e qui si terrà per due edizioni consecutive (1993 e 1994). “Grossi problemi – ricorda Piombi – vi furono nel 1995, siccome era cambiato l’assessore regionale al turismo, il nuovo amministratore, non eletto nella circoscrizione di Catania, ci trasferimmo ad Agrigento, e così ci trasferimmo nella città che diede i natali a Pirandello. Ma siccome la struttura del palazzo dei congressi venne dichiarata non agibile, dovemmo trasferirci, in fretta e furia (mancavano otto giorni alla premiazione) a Trapani. Brando Giordani, allora direttore di Rai1, mi suggerì di trasferire il premio a Sanremo, e da allora l’Oscar della tv si svolge li”.

Con il Gran Premio Regia Televisiva lei ha incontrato i più famosi artisti italiani e stranieri degli ultimi cinquant’anni, chi ricorda in particolare?

Peter Falk, il tenente Colombo, arriva a Giardini Naxos da Los Angeles, volo interminabile e sfiancante. Gli chiedono: “Cosa l’ha impressionata di questa Sicilia?”. Ci pensa su e poi, con il suo solito sguardo stralunato, risponde: “Le tazze di caffe così piccole!”.   Kim Novak, invece, una volta atterra a Catania con un aereo privato e una hostess tutta per lei. Viaggia in elicottero fino a Milazzo e si presenta in hotel che è distrutta. Irriconoscibile. Sparisce in camera per tre giorni, fa portare solo casse di acqua naturale e cestini di mele. La sera dello spettacolo è un’altra donna. Sexy. Meravigliosa. Occhi che ispirano sesso. Tutto merito, mi spiegherà poi sua sorella, della dieta ad acqua e mele.  Nel 1991 premiamo i protagonisti di “Beautiful”. Arrivano in quattro, una è una bionda, nipote di un attore popolarissimo. A metà pomeriggio sale in camera e chiede champagne. Il ragazzo della portineria, un certo Tore, un morettino tipico siciliano, sale da lei nella stanza 212, entra e porta la bottiglia. Passano dieci minuti e non esce. Venti. Mezz’ora. Dopo un’ora scende stralunato, ci guarda: “Minchia, ragazzi. Che donna”. E ci fa capire che ha concluso. Dopo lo spettacolo c’è la cena di gala. E l’attrice sparisce ancora. Arriva una telefonata alla reception: alla 212 chiedono una nuova bottiglia di champagne. Tore si ripresenta e sta via un’altra ora. A notte fonda terzo champagne e terza prestazione. E Tore, da quel momento, diventa l’eroe di tutta la Sicilia!”

Tanti ospiti stranieri, tantissimi italiani. Qualcuno cui è rimasto particolarmente legato?

«Gino Bramieri. Nel periodo in cui, su Telemontepenice, conducevo un’asta benefica, mi capitava spesso di ricevere la sua telefonata. “Sono Gino da Milano”. E offriva soldi per qualsiasi oggetto. Il 16 giugno 1996, dopo un po’ che non ci sentivamo, mi ha telefonato. “Ciao, Gino, come stai?”. “Sto morendo”. Dopo due giorni ci ha lasciati”

Parliamo di alcuni suoi colleghi, iniziamo da Mike Bongiorno:

“Il più grande in assoluto, ha segnato un’epoca e cambiato il modo di condurre”.

Pippo Baudo:

La gente ha sempre pensato che tra noi ci fosse un grande dualismo. Non è così. Pippo è un ottimo professionista. Mi spiace solo che soffra tanto quando sta fuori dal video”

Corrado:

«Non abbiamo mai avuto un grande rapporto. Troppo romano».

Fabrizio Frizzi:

«Nel periodo in cui è sparito mi è spiaciuto. È bravo».

Carlo Conti.

«Ammirabile per come tiene i tempi, è un orologio e non sfora mai. Lavorare con lui è piacevole».

Paolo Bonolis.

«L’ultimo suo programma è stato una rivelazione. Lui utilizza vocaboli stranissimi che, secondo me, si studia di notte sul dizionario».

Amadeus.

«No comment. È maleducato».

Gerry Scotti?

«A livello di Mike e Baudo. Loro sono i tre migliori. Con un pensiero affettuoso nei riguardi del grande Enzo Tortora».

Tra le donne quali sono le sue preferite?

«La Carrà ha lasciato il segno, inimitabile. La signora delle presentatrici ora è Milly Carlucci. Molto brava ed elegante».

 
daniele piombi con gigi vesignaNel 1998 Daniele Piombi conduce Linea bianca: “ c’era LineaPREMIO REGIA TELEVISIVA DANIELE PIOMBI E CARLO CONTI blu dedicata al mare, Linea verde dedicata alla campagna, io pensai ad un programma dedicato alle più belle località montane italiane, dall’Etna al Monte Bianco, dall’Alto Adige fino alle montagne laziali.”
Poi il silenzio, da anni è relegato agli “Oscar Tv”: possibile non le facciano altre proposte? “Negli ultimi anni ho ricevuto alcune offerte ma ho rinunciato perché non mi interessavano. Sono stato conduttore di festival della canzone e di tanti programmi giornalistici, quindi, oltre alla musica, mi sento portato a trasmissioni legate alla mia cultura. In mancanza di queste opportunità preferisco presentare manifestazioni prestigiose che nel nostro Paese sono molte. Una mi sta particolarmente a cuore, quella di cui mi occupo da anni, che avviene in Liguria, a Ospedaletti, il “Festival della canzone dialettale”, organizzato dal Comune. Sono emiliano, legato alle tradizioni, le difendo e ci tengo che ogni dialetto venga conservato come lingua.    La manifestazione, però, non è mai stata ripresa dalla Tv, nonostante lo abbia chiesto varie volte alla Rai, solo un servizio di un minuto e mezzo… Il Nord è sempre stato troppo trascurato, un vero peccato, perché abbiamo cose magnifiche. Per esempio, da quasi trent’anni, sono portavoce a Quattro Castella (Reggio Emilia), di un corteo storico che rievoca l’incoronazione a vice regina di Italia di Matilde di Canossa. Una manifestazione che riporta al Medioevo alla quale partecipano attori famosi che ambiscono ai ruoli di Matilde e di Enrico V, eppure qui la Tv non è mai arrivata, nonostante la presenza di decine di migliaia di persone”.
Non rimpiange la mancanza di visibilità televisiva? “È più importante credere in quello che si fa. Così mi sono sfogato un po’ con la radio e sono stato soddisfatto dell’ultimo impegno televisivo per Rai International, dieci puntate sul made in Italy, dedicate ai nostri stilisti, alla moda di gioielli e pelletterie. Poi ho avuto una bella gratificazione con L’itinerario di Colombo nella Repubblica Dominicana, documentari venduti in mezzo mondo. Esperienze che ho scelto, basate sulla qualità e sulle mie competenze”. Episodi da dimenticare? “Nessuno, stimo tutti i miei colleghi e faccio serenamente il mio lavoro da giornalista. Preferisco non fare buffonate, cialtronate, vivere come mi piace, semplicemente, andare al mare, stare con mia moglie, il cane, la mia barchina. Dopo tanti anni di carriera non sento nessun bisogno di apparire”. Cosa pensa della Tv di oggi? “Guardo programmi giornalistici, mi collego via satellite e scopro il mondo…Cosce e tette mi interessano sempre meno.” L’Oscar della tv nel 2005 è giunto alla sua quarantaseiesima edizione, la decima sanremese, sono intervenuti fra gli altri Giorgio Forattini, Luca Goldoni, e lo stilista Armani, Daniele Piombi condotto come al solito con maestria, quest’estate sarà in giro per l’Italia a presentare serate, a settembre sarà a Montecarlo, questo conduttore dal volto bonario, gentleman di stampo anglosassone, anche se emiliano naturalizzato milanese, mi parla della “sua Milano”: “decisamente mi sento milanese, anche se bevo lambrusco e adoro la cucina emiliana, anche se giro poco per la città. Oggi Milano è decaduta, eppure quando ci sono lontano ne sento la mancanza, Milano offre sempre un’ampia offerta culturale e di spettacoli, basta aprire le pagine del Corriere della Sera per rendersene conto: ogni sera c’è una conferenza stampa, un incontro, un concerto, spettacoli teatrali, mostre, presentazione di libri”

 Piombi, lei riesce a essere elegante anche in abbigliamento sportivo. E dire che la chiamavano “Lo smoking vestito da uomo”…

«La battuta è di Enrico Vaime, la fece dire a Montesano durante un “Fantastico”. Divertente. A casa però mi vesto comodo e nelle scelte mi aiuta mia moglie Mirella. Ha gusto, è equilibrata e senza di lei non saprei come fare».

Cosa fa oggi Daniele Piombi?

 “Mi alzo tardi, leggo i giornali, mangio poco a pranzo, scrivo. La sera cena e poi guardo la tv… Non mi sento pensionato e lavoro molto. Non vivo per apparire e il video non mi manca. Adesso faccio il produttore, mi dedico alla radio, scrivo per la Gazzetta del Sud. E poi c’è sempre da organizzare il Premio Regia televisiva.”


Daniele Piombi è il gentleman del piccolo schermo con alle spalle centinaia di successi. Un conduttore colto, ironico, competente, di classe che, non si capisce perché, non sia arrivato ai vertici della popolarità, e ci si ricordi di lui solo una volta all’anno in occasione degli “Oscar Tv”. “Non ho mai bussato a nessuna porta, nemmeno nei periodi difficili. Non sono di sinistra, forse per questo non ho mai avuto un programma mio…

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