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Lavorava dopo la pensione: carabinieri in municipio a Candiana

Il dipendente comunale ha continuato a essere impiegato per sei mesi. Blitz della direzione provinciale del lavoro. Il sindaco: «È tutto regolare»

di Enrico Ferro
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CANDIANA. Era il tuttofare, l’impiegato sempre presente, l’uomo che risolve i problemi. E ha continuato a esserlo anche dopo la pensione giunta il 31 dicembre 2011. Sì, perché A.G., dipendente comunale di Candiana, vicino al traguardo dei 60 anni, non s’è mai mosso dal suo ufficio e per oltre sei mesi ha continuato a lavorare come se nulla fosse cambiato. Per questo motivo per due giorni il municipio di Candiana è stato ispezionato da cima a fondo dalla direzione provinciale del lavoro e dai carabinieri del Nil (nucleo ispettorato del lavoro). «Non c’è nulla di scandaloso, stava semplicemente facendo il passaggio delle consegne ai colleghi», si affretta a spiegare il sindaco Andrea De Marchi.

Il “caso” è esploso giovedì della scorsa settimana, quando in nell’edificio comunale si sono presentati gli uomini della direzione provinciale del lavoro per verificare la segnalazione giunta in sede circa la presenza del pensionato (uscito il 31 dicembre 2011) che continuava a tutti gli effetti ad essere in pianta organica. Effettivamente l’hanno trovato in ufficio, impegnato a sbrigare pratiche amministrative. Il giorno successivo, venerdì, gli ispettori sono stati accompagnati anche dai carabinieri del Nil. È stato compilato un dettagliato verbale, con i dati della persone in questione e le dichiarazioni rese dai responsabili del municipio, sindaco compreso.

Spesso succede che gli enti pubblici, Comuni compresi, facciano proroghe ai dipendenti in pensione attraverso contratti di collaborazione oppure con i cosiddetti voucher (ticket giornalieri comprensivi della quota previdenziale). Nei giorni dell’ispezione a Candiana però non è stato trovato nulla di tutto ciò. Dunque, se risulta improprio parlare di lavoro nero, non si può fare a meno di rilevare il rapporto di lavoro alquanto “anomalo”. Lunedì, di gran carriera, è stata firmata una determina con un impegno di spesa di circa 6 mila euro per il versamento dei contributi Inps. La documentazione è già stata inviata alla direzione provinciale del lavoro.

«Attendo gli esiti dell’inchiesta dopo gli accertamenti», dice sempre il sindaco, «ma rivendico la regolarità del modo in cui abbiamo operato. Il dipendente che è andato in pensione svolgeva una enorme mole di lavoro e dovevamo garantire ai colleghi i tempi tecnici per prendere in mano tutte le pratiche. In gennaio avevamo predisposto una delibera. Credo che la nostra buona fede sia provata».

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