Chi era Liliana De Curtis, figlia di Totò che prese il nome dal grande amore del papà

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Di Redazione Metropolitan

Liliana avrebbe voluto fare l’attrice cinematografica, ma il papà Totò, principe Antonio de Curtis (1898-1967), glielo impedì consentendole soltanto, quando era bambina, una breve apparizione in un suo film del 1940, «San Giovanni decollato»; ha avuto un piccolissimo ruolo anche in «Orient Express» (1954) di Carlo Ludovico Bragaglia. Insieme a Matilde Amorosi, Liliana ha scritto vari libri dedicati al padre sulla scia dei suoi ricordi e dei suoi rimpianti, tra i quali per Mondadori «Totò mio padre» e «Totò a prescindere». In età matura è stata attrice di teatro. All’anagrafe Liliana Focas Flavio Angelo Ducas Comneno de Curtis di Bisanzio Gagliardi, era nata a Roma il 10 maggio 1933. Il nome Liliana fu scelto da Totò in ricordo di Liliana Castagnola, cui l’attore napoletano era stato legato sentimentalmente prima di unirsi a Diana Rogliani e che si era suicidata per lui.

Sposata in prime nozze, nel 1951, con il produttore cinematografico Gianni Buffardi, Liliana da questo matrimonio ha avuto due figli: Antonello e Diana (morta nel 2011). Successivamente, fallito dopo pochi anni il matrimonio con Buffardi, si è risposata con Sergio Anticoli, con il quale ha avuto una figlia, Elena (nata nel 1969). Liliana De Curtis ha vissuto nel culto del padre, dando vita all’Associazione Antonio de Curtis e a lui ha dedicato diversi libri biografici: «Totò a prescindere» (Mondadori, 1992); «Siamo uomini o caporali? Diario semiserio di Antonio de Curtis» (Newton Compton); «Totò. Ogni limite ha una pazienza» (Rizzoli, 1995); «Malafemmena» (Mondadori, 2009); Totò mio padre« (Rizzoli, 2016). Il 21 settembre 2013 a Napoli partecipò alla festa di san Gennaro, dove ha ricevuto un premio alla carriera come custode delle memorie del padre. In teatro Liliana ha collaborato con l’autore-attore Antonino Miele, con cui ha recitato negli spettacoli »Pardon Monsieur Totò« (a fianco anche di Vito Cesaro) e »Totò dietro le quinte« (per la regia di Mario Di Gilio). Con lo stesso Miele e con Matilde Amorosi ha scritto il libro »Ogni limite ha una pazienza«. È stata spesso ospite in televisione in trasmissioni rievocative della figura di suo padre, del quale ha promosso il ricordo con manifestazioni in diverse località d’Italia.

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