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Archivio per la categoria ‘Riflessioni personali’

Come affrontare la paura

In questi giorni difficili permettetemi una riflessione che esula il marketing, l’economia e l’innovazione che solitamente tratto in questo blog. E’ doveroso perchè quello che è accaduto non lascia nessuno di noi indifferenti, ma genera dentro di noi dubbi e paure, che vanno in qualche modo affrontate.

amore per i coraggiosi - I Love tango .it

Il terrore che è stato e che incombe oggi sulla nostra quotidianità, subdolamente si propone di cambiarla dal profondo. Perché va oltre un singolo episodio capitato in una città europea. Ingenera una paura del futuro, che non si esaurisce in un fatto, ma punta  a produrre effetti sulle nostre menti, nel nostro subconscio. Un trauma destinato a rimanere aperto come una ferita che non guarisce perché ci lascia immaginare che il peggio non sia alle spalle ma forse debba ancora venire. L’invisibilità della minaccia, la poca conoscenza delle reali cause, le difficoltà a localizzarla, la paura di una violenza che potrebbe ripresentarsi ovunque colpisce ognuno di noi, può deprimerci, dividerci. La democrazia attaccata da queste nuove minacce incide sulla nostra serenità: ma la risposta si può trovare solo rimanendo uniti, rafforzando il nostro essere e stare insieme.

La paura non deve farci scordare chi siamo, dove viviamo e quale fortuna abbiamo. Viviamo in un mondo stupendo, libero e democratico, ricco di possibilità e di amore. I fratelli non sono solo quelli di sangue ma chiunque generi amore per il prossimo. Amore non violenza. Manteniamo gli occhi aperti, la coscienza vigile, non cerchiamo solo di proteggerci ma continuiamo a vivere! Un cuore solido tiene lontano angoscia, timore e tristezza. Non è il momento di aver paura.

Porta dentro la forza, svolgi il tuo ruolo e mantieni il cuore aperto. E ricordiamoci che il mondo è fatto anche di brutture e odio, ma rimane un posto magnifico dove vivere in pace insieme.

Michele

Riflessioni sull’amore

“C’è un paradosso nell’esperienza dell’amore: due bisogni infiniti di essere amati si incontrano con due fragili e limitate capacità di amare”. (R.M:Rilke)

Il paradosso in cui spesso tutti noi cadiamo è che la persona amata possa colmare tutte le nostre esigenze, tutte le nostre aspettative, ed essere capaci di toglierci tutta l’ansia di vivere.
Un paradosso basato sulla mancata comprensione delle diversità tra uomo e donna e sull’idea romantica che l’amore sia solo la cena a lume di candela che fa vibrare il cuore, ardere la passione, fatto solo di momenti belli da condividere e di vizi a cui cedere.

Ed ogni nostra esigenza delusa e come una passata di cartavetro sul nostro cuore, una bordata al nostro Ego che vuole a tutti i costi prevalere e vincere sull’altro.
Il nostro orgoglio e l’attenzione prima di tutto a noi stessi spesso ci fanno perdere di vista che bisogna saper ascoltare quando si vorrebbe parlare, accettare di piangere quando si vorrebbe ridere, fermarsi quando si vorrebbe andare. Perdiamo la capacità di accettare le critiche spaventati di ferire il nostro Ego.

Evitiamo gli scontri e le discussioni come crepacci mortali invece di affrontarle con spirito leggero ed ironico cercando soluzioni condivise.
Alla fine si rischia di perdere la propria identità più profonda. Modificati dall’altro, vincolati da mille se e mille ma, alla ricerca sempre della magia e delle emozioni del primo sguardo d’amore.
In quella ricerca di cose diverse le donne cercano la conferma della loro bellezza cercando di donarsi per far felici qualcuno. L’uomo di realizzare i suoi equilibri risolvendo problemi, dando consigli, portando a termine progetti ambiziosi.

Il paradosso sta qui, nelle nostre diversità e nelle diverse aspettative. Sta nella nostra continua tensione a voler che le cose vadano come le vogliamo noi.

Servono donne capaci di lasciar spazi, di non aver paura di perdere attenzioni, che non abbia pregiudizi negativi verso il genere maschile, che sappia fidarsi, accogliente, resistente alle debolezze del suo uomo. Una donna capace di essere specchio per le debolezze dell’uomo e cambiarlo con le sue rivelazioni fatte d’amore.

Servono uomini capaci di rinunce, onesti, limpidi, genuini, passionali, ricchi di attenzioni e di positività, capaci di far capire le diversità ma anche di piegarsi al vento. Uomini che di fronte a donne tanto capaci sanno darsi completamente, capace di prendere su di se le difficoltà della vita per alleggerirle a chi ama.

Serve la capacità di entrambi di non volersi manipolare, di non voler imporre ad ogni costo il proprio punto di vista.

Occorre abbandonare gli egoismi, il desiderio di avere per se sempre ed ovunque, la paura del distacco, dell’esclusività, per apprezzare quanto ricevuto spontaneamente.
Serve lasciare spazio per sé all’altro senza interferire, ma anche capacità di coinvolgersi quando si è assieme, aspirando a pieni polmoni il gusto della vita.

Serve un uomo ed una donna a passo con i cambiamenti del mondo, della cultura, del modo di vivere e di amare. Serve un’apertura mentale che si costruisce con l’amore, non con il possesso.

Amare non è possedere qualcuno. E’ aiutarlo a volare alto, dove ogni identità è sé stessa, dove i cieli sono più limpidi e dove ognuno può essere migliore. Buon volo.

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25.000 view per open-innovator.net!

Il mio blog personale www.open-innovator.net ha raggiunto le 25.0000 visualizzazioni!

 

Michele Moro www.open-innovator.net 25.000 visite

Un ricordo va alle vittime del terremoto in Emilia,

periodo di maggior accesso al blog per le notizie a supporto della popolazione colpite.

Un grazie a chi ha apprezzato i mi contenuti in questi due anni.

Amore, tango.

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Dedicato a chi ama e a chi condivide una mia grande passione per il Tango.
Dedicato a chi amo.

Laura Pausini: l’attentato di Brindisi, il terremoto…

Laura Pausini dalla sua pagina ufficiale di facebook stamattina scrive queste profonde parole sull’attentato di ieri a Brindisi e sul terremoto di questa notte:

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Laura il tuo cuore è ricco e la tua sensibilità profonda. Non basta una voce per essere una grande artista. Sei una bella persona sotto tanti aspetti.

La rete ci unisce, ci permette di sentirci vicini, come stanotte che ci ha aiutato a scambiarci informazioni, rassicurazioni, aggiornamenti e sentimenti, molto prima di tv e stampa. Ed un sentimento nei momenti difficili aiuta chi è in difficoltà facendolo sentire meno solo.

La bomba di Brindisi, il terremoto… Le persone della rete hanno saputo stringersi, confrontarsi, schierarsi ed attivarsi. Attivarsi contro le barbarie e sicuramente attivarsi per supportare chi ha subito danni morali o materiali. L’unione di tante pale che spalano macerie e di tante parole che veicolano vicinanza ed affetto aiuta a lenire i dolori e a sentirsi meno soli.

Grazie Laura per il tuo sorriso e le tue canzoni che aiutano a vivere, grazie chi a chi vive come te la rete con passione e condivisione.
La nostra voce è un tam tam che si unisce in unico suono, forte e chiaro.
La rete: con le parole di una tua canzoni, “Un principio da difendere”.
Grazie.
Michele

Ps. Voi che ne pensate? Siete d’accordo?

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Pastori radiocomandati, sensi unici e greggi al macello

Andando a pranzo oggi ho incontrato sul mio cammino un’immagine emblematica. Un gregge  fermo sotto un cartello di senso unico. La cosa sarebbe passata forse inosservata se non avessi avuto fra le mani dopo pranzo una riflessione scritta in un blog di tale Beppe.

Beppe vive nascosto tra i prati. E’ li che nascosto tra i fili d’erba frinisce quotidianamente. A qualcuno può dar fastidio, altri lo adorano. Di sicuro nella quiete piatta di una notte senza luna si fa notare.

Ascoltavo le sue riflessioni di ieri:

“Se non ci fossero i politici di professione, non esisterebbero i conduttori di talk show. Vivono in simbiosi come il paguro bernardo e l’attinia. Coppie di fatto e di interesse. Con il trascorrere del tempo si assomigliano, come due vecchi coniugi, o come quelle persone che sono tali e quali al cane che portano a passeggio ai giardinetti. Il conduttore può avere il guinzaglio corto o lungo. I primi sono cani da lecca, reparto conservatori, i secondi da riporto, sempre presenti nella corsia dei progressisti. Il conduttore è super partes, si pone in mezzo a due fazioni che si insultano e alzano la voce. Il suo compito è quello di ravvivare la conversazione, eccitare i galli da combattimento in studio. Più merda, più share. E’ la dura legge della pubblicità e del loro stipendio.

Lo scontro ha come affresco trespoli, plastici, balconate e file contrapposte di centosinistri e centrodestri ghignanti e grotteschi, degni di un quadro di Bruegel. Il contraddittorio è un match di wrestling americano, nessuno si fa male e dopo la sceneggiata tutti insieme per una spaghettata di mezzanotte. I conduttori di talk show non hanno bisogno della museruola, è incorporata nella mascella. Per durare devono abbaiare con moderazione”.

Si può essere d’accordo o no con una riflessione. Si può odiare od amare l’uomo. Si può demonizzare l’idea politica o meglio l’antipolitica.

Di sicuro non si può non essere d’accordo sul fatto che sui mass media si vedono troppo spesso le solite facce, i soliti concetti, triti e ritriti. L’impressione in effetti è quella che il sistema si autoprotegga, si autoalimenti con talk show gridati e mai garbati, con risse più o meno programmate, con risultati quasi sempre scontati: tutti hanno ragione e non si riesce a fare chiarezza.

Così anche il nuovo che entra nel sistema spesso si inquina, si appiattisce, si conforma alle regole del sistema. Servirebbe una scuola di giornalismo, di vecchio giornalismo. Quello imparziale e vero. Vero perché cerca la verità e non crea verità per far piacere a qualcuno.

Servirebbe davvero una ventata di novità che spazzasse via lottizzazioni, spartizioni, correnti…

Ma forse in un’Italia che non trova verità neanche nelle aule dei tribunali, che non trova giustizia neanche nei gradi d’appello è chiedere troppo. Ci accontenteremmo di facce nuove, oneste, con idee giovani e senza collari e guinzagli. Forse il grillo qualche buon consiglio lo porta la sera… Basta non voltarsi dall’altra parte a dormire, magari assopiti dopo un bel reality.

Grilli a parte voi che ne pensate? Non è ora di svegliarci e spegnere talk show farlocchi, reality show indecenti fatti con i soldi del nostro canone e vedere un po’ di aria nuova anche in TV?

Il rischio è che ci dicano sempre in che direzione andare, magari guidati da un pastore radiocomandato che ci indirizza magari verso il macello…

Venditori di sogni… o di fumo


“Non costa niente, promettere
.

Anzi c’è chi vive sparando promesse come fuochi d’artificio, e così facendo vive sereno, anche se circondato da aspettative. Evidentemente deve essere bello sentirsi osservato per aver promesso qualcosa a qualcuno.

In effetti deve essere bello e gratificante, perché la promessa fatta da corpo ad un sogno, ed ad ognuno di noi piace sognare per cui chi ci regala la possibilità di credere in un sogno diventa immediatamente oggetto di desiderio.

promesse e sogno

Ostinatamente chi crede al sogno diventa seguace del fascitore di promesse. Cerca di diventarne intimo, vuole stargli vicino, lo corteggia, ed intanto… intanto il tempo passa!

Il tempo passa e se la promessa non si realizza l’illusione tende a trasformarsi in disillusione in chi ha avuto la promessa di realizzazione di una promessa.

Ma non è semplice frantumare un sogno, ed il sognatore farà di tutto per credere ancora alla parola detta, anche se il suo c lo avvisa e gli ripete quanto non sempre la parola detta possa corrispondere alla parola data.

Timidamente il sognatore proverà a ricordare la promessa fatta a chi ha fatto la promessa. Allora scatterà un’altra fontana scintillante di fuochi d’artificio.

Alla promessa fatta se ne aggiungeranno altre, ad integrarne la forma, a colorarne migliorandone i contenuti. Non solo la promessa verrà ribadita ma accanto a quella se ne costruiranno altre, e altre ancora a formare un gigantesco castello di parole dette gratuitamente.

E già, perchè non costa nulla promettere luna e stelle. Ma c’è un limite.

Quando la luna e le stelle tardano ad arrivare chi promette aggiungerà anche il resto del sistema solare, con qualche galassia ed altre costellazioni, anche se inevitabilmente arriveranno dei buchi neri.

Gli occhi del sognatore saranno sempre più disillusi, colorati di una minaccia sempre meno vaga. Ricordare la promessa vaga a chi ha fatto la promessa diventerà una pratica sempre più ossessiva, con una frequenza ed un’ossessione direttamente proporzionale alle vie di fuga cercate da chi ha promesso e non riesce a mantenere.

Per cui, esaurite luna, stelle, galassie, costellazioni, chi promette cercherà rifugio su altri pianeti, evitando di incrociare i buchi neri degli occhi di chi non vede arrivare nulla di quanto garantito a parole.

Farà sforzi, tenterà di sorridere se non riuscire a fuggire, ma diventerà sempre meno credibile segnando la fine del suo tempo.

E più tenterà di individuare scappatoia, meno riuscirà a scappare, circondato dagli sguardi di chi ha creduto alle sue parole sognando di vedere quelle parole trasformate in fatti.

Si sopravvive ad una vita difficile ma non si dimentica un sogno promesso e mai avverato.

La promessa indica un’ipoteca sul futuro. E come ogni ipoteca va eliminata presto. Diversamente si perde il bene ipotecato. In questo caso, si perde il futuro.

C’è chi le false promesse le scrive sulla sabbia, chi su contratti.  Che siano promesse d’amore o di lavoro, fate attenzione alle promesse, informatevi bene e considerate i segnali. Altrimenti potreste trovarvi con uno sbuffo di fumo in mano”.

Certe cose mi riescono bene dette “con parole mie”…

La chiave della serenità: uno stile di vita minimalista

Il pensare comune ci insegna che “di più” è meglio. Accumulare denaro è un bene. Avere mille impegni ed interessi positivo.

Ma c’è una visione della vita che in modo antitetico pensa che “meno” = “di più”, che il denaro non è tutto, che avere più tempo per sé stessi e per chi amiamo è un valore.

Che cosa significa portare un po’ di filosofia minimalista nella propria vita?

Significa prima di tutto fermarsi ad analizzare i propri valori fondamentali. Ed analizzarli in profondità.

Da questa analisi riordinare poi l’ordine delle cose e le priorità. Ci accorgeremo che tante cose che pensiamo fondamentali così importanti non lo sono poi tanto.

Troveremo le nostre linee guida, scriveremo riflessioni che ci illumineranno nelle scelte, pietre di paragone che divideranno la strada in due sentieri, ed in sintesi la nostra guida per il cammino.

Io ho scritto…
Vivere secondo i propri valori
Visione: cosa voglio dalla vita
Amore, amicizia, condivisione.
Cercare il bello nella natura
Stare bene a casa propria e sentirsi bene in ogni luogo
Fare le cose con passione
Vedere il bicchiere mezzo pieno
Godere delle piccole cose
Puntare in alto ma sapersi accontentare
Ascolto
Meditazione
Non fare troppe cose contemporaneamente
Evitare il sovraccarico da cose inutili
Semplificare
Non essere attaccato alle cose
“Investire” sulle persone e non sulle cose

Un approccio diverso alla frenesia della vita può regalare più salute, più serenità, più spazio.
Ma bisogna voler cambiare prospettiva.
Prendersi il proprio tempo.

Bisogna saper scegliere: entrare in una stanza, prendere gli oggetti, decidere se servono, usarli o regalarli, tenendo solo ciò che è essenziale, che ha davvero uno scopo.
Chiediamoci: a che cosa serve? Da quanto tempo non la uso. La risposta vi dirà cosa farne.

Dobbiamo provare a fare questo anche con il nostro tempo. Non è questione di Time management, è questione della nostra vita. Non butteremo il tempo in cose secondarie non avremo più tempo per quelle importanti.

Provate a prendere un vaso di vetro. Metteteci un terzo di sabbia. Poi un terzo di ghiaia fine. Poi un po’ di sassi piccoli… Ora provate a mettere i grandi e chiudere il vaso. Come? Non ci stanno?!

Proviamo a fare il contrario.

Prima i sassi grandi, poi i piccoli, poi la ghiaia. Per finire facciamo scorrere la sabbia fra tutti gli altri materiali! Fatto. Ci sta tutto e quasi senza rinunciare a nulla. Di sicuro senza rinunciare a qualcosa di importante!

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Le persone pensano che vivendo una vita minimalista ci si perde qualcosa. Ma forse non è proprio così.

E per voi cosa significa approccio minimalista alla vita?
Quali valori fondamentali su cui impostare le scelte?

Per favore commentate e condividete su facebook e Twitter ed altri social media per sapere il vostro parere. Grazie e buona giornata.

15 buone ragioni per cui scrivere un libro

Scrivere un libro… il sogno nel cassetto di molte persone.
Un progetto che troppe volte rimane chiuso in quel cassetto, ma che potrebbe incrementare di molto il vostro business.

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Riflettevo sul perché dovreste o dovrei mettere su carta quelle parole e farle diventare qualcosa di stampabile, se non cartaceamente almeno digitalmente e raggiungere questo importante obiettivo.

1. Scrivere un libro vi rende istantaneamente un’autorità nel vostro campo, fatto che apre un ampio ventaglio di opportunità..

2. I libri impressionano i clienti. Consegnane una copia al vostro potenziale cliente.

3. Un libro è un ottimo omaggio agli eventi.

4. Un libro può permettervi di avere un contatto con contatti difficilmente raggiungibili. Provate a inviarne una copia omaggio al manager con il quale avete difficoltà a parlare e vedete che succede.

5. Gli autori sono come magneti per i media:, radio e televisione amano intervistarli.

6. Con un libro puoi raccontare la storia a modo tuo.

7. Se aspiri a diventare uno speaker professionista un libro ti darà molte possibilità di parlare in pubblico.

8. La versione elettronica del tuo libro, gli ebook, ti permettono di raggiungere un pubblico molto ampio con un basso costo di promozione e distribuzione.

9. Un estratto del tuo libro può essere pubblicato sul tuo blog o su servizi di pubblicazione online come slideshare.

10. Gli autori possono guadagnare anche da eventuali sponsorizzazioni o per eventuali articoli o post come freelance.

11. Gli autori si supportano vicendevolmente. Il tuo libro è un’opportunità per conoscere e connetterti ad altri autori nel tuo campo.

12. Gli autori possono spesso incrementare la propria tariffa professionale vista l’aumentata credibilità che arriva con un libro.

13. Tuo figlio penserà, in futuro, che suo padre è proprio figo!

14. Vedere pubblicato il tuo libro può essere una delle più belle soddisfazioni della tua vita.

15. Qual è una buona ragione per non farlo? La paura di non farcela? Che non piaccia? E questo basta a tenere nel cassetto un sogno?

Apriamo i nostri cassetti e rendiamo realtà i progetti ed i sogni.

Ne vale la pena.

Viaggio

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