Stupro in stazione a Milano, il pm: «Aggressore crudele e brutale, potrebbe colpire ancora». Due nuove denunce

diGiuseppe Guastella

Fadil M. ha dimostrato una «peculiare crudeltà». Non sono escluse vittime precedenti. La Polizia indaga anche su altre due violenze

Fadil si aggirava nella stazione Centrale di Milano a caccia di vittime da sopraffare, come la 36enne in partenza per Parigi che ha violentato ripetutamente giovedì. Potrebbe non essere stata la prima volta e potrebbe rifarlo ancora, viste «crudeltà» e «brutalità» che ha dimostrato abusando della connazionale per più di tre ore. La Polizia indaga anche su altre due violenze: una denunciata in un contesto di forte degrado da una senzatetto pregiudicata; l’altro ha visto vittima una 36enne pesantemente palpeggiata da un collega di 40 anni

Sono tanti i «fantasmi» che si aggirano nella zona della stazione, come accade in tante metropoli. Al pari del marocchino arrestato che non era stato mai inserito nelle banche dati delle forze dell’ordine. Quando lo hanno fermato a poche ore dallo stupro,  mentre sonnecchiava come se niente fosse in un’aiuola di fronte alla stazione, non aveva con sé documenti. Manco a dirlo, in Italia non ha una casa, un lavoro e neppure parenti. È abituato a muoversi di nazione in nazione. 

Poco meno di tre mesi fa è stato fermato in Slovenia, il che fa ritenere al pm Alessia Menagazzo, del pool «Soggetti deboli» guidato dall’ aggiunto Letizia Mannella, che se rimanesse libero c’è il rischio che possa fuggire all’estero. Negli atti che hanno portato in poche ore all’identificazione e al fermo dell’uomo da parte della Polizia ferroviaria, il magistrato scrive che gli elementi raccolti fanno ritenere che se restasse libero potrebbe «agevolmente reiterare» le violenze «sfruttando le situazioni in cui le vittime si trovano sole e pertanto incapaci di difendersi ovvero chiedere aiuto». 

La donna ha vissuto ore di terrore. Arrivata una decina di giorni fa dalla Norvegia, è stata ospitata a Milano da alcuni amici, gli stessi che non hanno avuto remore a lasciarla in stazione molte ore prima del treno in partenza intorno alle 6 per Parigi dove avrebbe raggiunto uno zio che l’avrebbe aiutata a rientrare in Marocco. 

Ha raccontato di aver incontrato il connazionale dentro la stazione e di aver ceduto alla sua gentilezza seguendolo nei giardinetti di piazza Luigi di Savoia, a destra della stazione. Lì, intorno alle 2,30, l’uomo l’ha aggredita violentandola. 

Poco dopo le 5 l’ha costretta a seguirlo in stazione dove ha ripreso le violenze, spietatamente documentate dalle telecamere di sorveglianza, che ha dovuto subire finché l’uomo non è fuggito e lei è stata soccorsa in stato confusionale, graffi ai polsi e alle braccia, una ferita ad una mano e i vestiti sporchi di sangue. 

Prima di essere arrestato, Fadil M. non si è nemmeno preoccupato di cambiarsi per evitare di essere riconosciuto attraverso i vestiti. Per il pm Menegazzo non c’è dubbio che abbia dimostrato una «peculiare crudeltà» e di «non avere alcuna remora ad approfittare di una donna e di abusarne in pieno giorno, in un luogo pubblico» frequentato da tantissime persone, pur di «soddisfare» il suo «desiderio sessuale». 

È un contesto di forte degrado quello in cui si è verificata la violenza denunciata ieri dalla 56enne italiana, senza fissa dimora, dopo che aveva accettato di trascorrere la notte in una tenda con un somalo. Sulla vicenda sta indagando il pm di turno Rosaria Stagnaro. La donna, che ha precedenti penali per sfruttamento della prostituzione e colpita da un daspo urbano, ha dichiarato di aver incontrato il nordafricano nei pressi della stazione Centrale venerdì e di averlo seguito per poco più di un chilometro fino ai giardini di piazza Carbonari per trascorrere la notte con lui nel bivacco dove è avvenuto lo stupro. Per legge sono violenze sessuali anche i palpeggiamenti, come quello pesante denunciato da una donna di 36 anniche ha querelato un collega. I due, a Milano per lavoro, erano rientrati in albergo nella zona semicentrale di Porta Nuova dopo una cena in cui avevano bevuto molto. In corridoio, la donna ha avuto un malessere. Il collega non si è fatto scrupoli ed ha approfittato della situazione.

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30 aprile 2023 2023 ( modifica il 2 maggio 2023 2023 | 07:34)