Milano, i nuovi tornelli anti-salto in metropolitana fanno discutere: «Troppa fanfara», «Utili, ma pensare a chi ha bisogno»

diSimona Buscaglia

Jonathan Bazzi: «Provvedimento sensato, ma troppa esaltazione». Majorino: «Ok ai tornelli, finalmente! Ma pensiamo a mezzi gratis per quelli che non se li possono permettere»

Fa discutere l'introduzione dei nuovi tornelli «anti salto», appena installati nella stazione M3 di San Donato e in arrivo presto in altre sei stazioni della metropolitana milanese. Soprattutto sui social la discussione è aperta tra chi accoglie con favore la nuova misura per impedire l'evasione tariffaria e chi invece critica non solo questa novità ma anche la comunicazione che ne è stata fatta, considerata da molti «eccessiva». 

Tra i primi a criticare proprio quest'ultimo aspetto, lo scrittore 38enne Jonathan Bazzi. In un suo messaggio sui social ha scritto: «La priorità del sindaco oggi è quella di vantarsi dei nuovi trappoloni meccanici introdotti come tornelli in metropolitana. Ha senso, in effetti: a saltare i tornelli non sono certo i padroni di questa metropoli implosa, in cui per affittare un bilocale uno stipendio mensile non è più sufficiente». In un'intervista al Corriere, dove ha anche analizzato in modo più ampio le difficoltà di accesso alla città per chi oggi fa fatica ad arrivare a fine mese, sui tornelli ha precisato: «Mi rendo conto che quest'ultimo sia un provvedimento sensato ma tutta questa esaltazione, portata avanti sui social del sindaco, mi è sembrata esagerata, considerando che l'evasione è scesa al 2%, come ribadito dallo stesso primo cittadino».

In rete i commenti al provvedimento si sprecano. C'è chi lo vede come un accanimento verso le classi più povere delle popolazione e non verso i cosiddetti «furbetti». Ad esempio, c'è chi scrive che «È l'enorme fanfara intorno a questa cosa a dare fastidio» precisando che molti indigenti non conoscono la possibilità di avere le tessere a tariffa agevolata Isee «perché non viene fatta pubblicità». Altri aggiungono: «Purtroppo non è solo l’atto a risultare inopportuno ma anche le parole con le quali lo si è accompagnato e dalle quali si evince la totale assenza di riflessione su quel pezzo di società. Una fraseologia dura, securitaria, indifferente. Di destra». E ancora: «Come se non si sapesse che il problema è la povertà, al di là di qualche furbetto».

D'altro lato, sono anche tanti quelli che difendono la misura: «Chi polemizza con l'introduzione dei nuovi tornelli (che è qualcosa quasi di banale e scontato, così come dovrebbe essere banale e scontato pagare il poco costoso biglietto o abbonamento per un servizio di trasporto eccellente) è quasi sempre una persona che può tranquillamente permettersi il biglietto. Esercizio radical chic». E ancora: «La cosa fastidiosa e intollerabile è vedere quotidianamente persone che saltano o si infilano a trenino mentre le persone civili pagano 2,2 euro… Magari anche loro a fatica».

Ad essere spaccata è anche la politica. Anche nella stessa maggioranza a Palazzo Marino qualcuno attacca la misura: «So di scrivere qualcosa di impopolare, ma io non riesco ad appassionarmi alle gabbie - scrive su Facebook il consigliere comunale della Lista Sala, Marco Mazzei - Fin da quando questo tema dei super-tornelli è emerso nelle Commissioni e poi in Consiglio, io ho manifestato perplessità. Perché sogno una Milano che assomigli a Berlino. E, soprattutto: ci credo. Credo che possiamo diventare una comunità che non ha bisogno di blindare le metropolitane così come non ha bisogno di mettere cancelli alti per "proteggere" un parco o un'aiuola». 

Risponde il consigliere di Forza Italia, Alessandro De Chirico: «Forse il collega Mazzei non sa che Atm stacca ogni anno circa 30.000 tessere al prezzo calmierato di 50 euro. Sui tornelli inaugurati ieri da Sala come se fossero una grande opera l'investimento è molto opinabile, sarebbe stato più utile comprare quelli presenti nella stazione M5 dello stadio Meazza dove due adulti contemporaneamente non riescono a passare. Il sindaco dovrebbe preoccuparsi di più del presidio dei mezzanini perché i tornelli sono inutili senza un maggior presidio». 

Dello stesso avviso anche Francesco Rocca, consigliere comunale di Fratelli d'Italia a Milano: «I nuovi tornelli da soli non possono affrontare in modo efficace i problemi elencati, sono necessari più controlli per avere linee metropolitane e mezzi di superficie al passo con i tempi e con le altre città europee. I mezzi pubblici milanesi devono essere più sicuri e decorosi». 

Sul tema è intervenuto anche il capogruppo del Pd in consiglio regionale, Pierfrancesco Majorino: «Per me il punto corretto è quello sollevato da alcuni: ok ai tornelli (io aggiungo: finalmente) e però facciamo più politiche per rendere sostenibile e/o gratuito l'uso dei mezzi pubblici a quelli che non se lo possono permettere perché non hanno un soldo in tasca. A Milano ci sono gli abbonamenti a 50 euro per i disoccupati. Magari si deve anche fare di più». 

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4 gennaio 2024