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vertigini

Le vertigini

Le vertigini sono sicuramente uno dei problemi che più frequentemente il medico di medicina generale si trova a dover affrontare nel suo ambulatorio.

La definizione di vertigine è: sensazione illusoria solitamente rotatoria di spostamento del corpo in rapporto allo spazio, o dello spazio in rapporto al corpo. Spesso nei nostri paesi il paziente in ambulatorio riferisce di essere “balordo” anche se in realtà il termine balordo ha tutt’altro significato, altre volte invece riferisce di avere la sensazione di essere in barca oppure di camminare sulle nuvole. Le vertigini si distinguono in 2 tipi, vertigini centrali e vertigini periferiche. Le vertigini centrali sono la conseguenza di un danno il più spesso di tipo ischemico soprattutto del cervelletto. In questo caso sono presenti anche altri sintomi come l’atassia cioè la perdita della coordinazione muscolare che spesso impedisce il mantenimento della stazione eretta e la deambulazione. Le vertigini periferiche, che sono meno gravi, sono senza dubbio le più frequenti e sono dovute ad un danno del labirinto o del nervo vestibolare. Il labirinto è l’organo dell’equilibrio, è situato nell’orecchio interno di entrambi i lati ed è costituito da 3 canali semicircolari che sono ripieni di un liquido chiamato endolinfa e sono rivestiti internamente di ciglia che fungono da recettori, che tramite il nervo vestibolare inviano informazioni inerenti alla posizione del corpo nello spazio ai centri cerebrali deputati. Le vertigini periferiche possono essere la conseguenza di una labirintite o di una neuronite vestibolare cioè di una infiammazione spesso di origine virale del labirinto o del nervo vestibolare, oppure da un neurinoma cioè di un tumore a lenta crescita che interessa il nervo vestibolare e acustico ed in questo caso è presente,oltre alle vertigini una netta riduzione della funzione uditiva. Altra causa abbastanza frequente di vertigini periferiche è la sindrome di Meniere. In questo caso le vertigini si accompagnano a sordità, sensazione di dolore e di ingombro nell’orecchio affetto. E’ provocata da una eccessiva pressione del fluido (endolinfa) nel labirinto che provoca una stimolazione continua dei recettori dell’equilibrio. La terapia si basa sulla somministrazione di diuretici e su una dieta iposodica (povera di sale). Ma senza dubbio la forma più frequente di vertigine periferica è la Vertigine Posizionale Parossistica Benigna(VPPB). In questo caso le vertigini sono provocate da bruschi spostamenti del capo, sono vertigini intense che possono durare da 15 a 30 secondi , si accompagnano ad intensa nausea ed in qualche caso a vomito e a sudorazione profusa, è inoltre spesso associato anche nistagmo che consiste in movimenti oscillatori, ritmici involontari dei globi oculari. Gli attacchi sono causati da otoliti, cioè dei microcalcoli di carbonato di calcio che entrano nei canali semicircolari, stimolando ed irritando i recettori dell’equilibrio. La VPPB si risolve spontaneamente quando gli otoliti si depositano nel sacculo o nell’utricolo , che sono due parti dilatate del labirinto, le cui pareti interne sono prive di recettori. La risoluzione del quadro clinico può essere accelerata da manovre liberatorie eseguite dallo specialista ORL, la più praticata viene definita manovra di Epley e consiste in particolari manovre del capo tese a far depositare gli otoliti. Utili possono essere anche alcuni esercizi di riabilitazione vestibolare utili nelle vertigini periferiche, da eseguire non in fase acuta ma in fase di remissione. Uno dei più semplici consiste nel fissare costantemente un punto sul muro a distanza di circa 2 metri ruotando la testa a destra e poi a sinistra per più volte consecutive.
La terapia farmacologica si basa principalmente sull’uso di farmaci a base di betaistina (vertiserc, microser) sotto forma di compresse o di gocce oppure in commercio si trova un farmaco piuttosto datato ma ancora efficace , sotto forma di supposte che risulta utile soprattutto quando le vertigini si associano a vomito che rende molto difficoltosa la somministrazione di farmaci per via orale.

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