SCIENZE + Falsi frutti
Il frutto è una trasformazione che l’ovario del fiore subisce in seguito alla fecondazione, allo scopo di proteggere il seme e favorirne la dispersione. In alcuni casi, però, non si trasforma solo l’ovario ma anche alcune parti esterne, come i petali, i sepali o il ricettacolo del fiore (la parte terminale del fusto, su cui si inserisce il fiore): in questo caso si parla di falsi frutti.
La mela per esempio, che tutti conosciamo, è un falso frutto e la presenza del picciolo in cima e delle foglioline rinsecchite in basso ne sono la prova: il picciolo è, infatti, il peduncolo che tiene attaccato il fiore alla pianta; le foglioline sono invece ciò che resta di sepali, stami e stimma. Quello che mangiamo della mela non deriva quindi dalla trasformazione dell’ovario, ma dalla trasformazione del ricettacolo. Il vero frutto c’è, ma è il torsolo! Falsi come la mela sono anche la pera e la nespola.
Diversi, ma altrettanto falsi, sono anche la fragola e il fico. La parte rossa, succosa e gustosissima della fragola è il ricettacolo del fiore ingrossato; i veri frutti sono i piccoli granellini appoggiati sulla polpa (acheni) che scricchiolano sotto i nostri denti.
Per i fichi la questione è più complessa: i veri frutti sono i granellini contenuti al loro interno. Il fico, infatti, non ha un fiore singolo, ma un’infiorescenza detta siconio, costituita da un insieme di tanti fiorellini contenuti all’interno di un ricettacolo grosso, spesso e quasi completamente chiuso; rimane aperta solo una piccola parte, rivolta verso l’alto, per far entrare gli insetti impollinatori. Dopo la fecondazione, i pistilli dei vari fiorellini che compongono l’infiorescenza si trasformano in frutti, mentre il ricettacolo si chiude.