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Il Premio Inarch al borgo di Cairano: “Dal sisma alla rigenerazione, è un modello nazionale”

Cairano (foto Verderosa Studio) 
Il paesino dell’Alta Irpinia distrutto dal terremoto si erge a simbolo della rinascita dei piccoli centri. Anche prima del Covid-19
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Non c’è solo il Covid-19 a far rinascere il dibattito pubblico sui piccoli borghi italiani. O meglio: ci sono storie virtuose di rigenerazione urbana che si lasciano raccontare, e applaudire, da tempi non sospetti. È il caso di Cariano, un paesino dell’Alta Irpinia con appena 297 abitanti, premiato sabato scorso dall’Istituto Nazionale di Architettura (Inarch), affascinato dal progetto di un “borgo biologico” che accoglie artisti, viaggiatori e migranti, con un museo “delle relazioni felicitanti”, un odeon di pietre recuperate e un organo suonato dal vento della rupe.

Il tutto grazie al recupero e al riutilizzo dei materiali del sisma del 1980 e al cantiere sostenibile diretto dall’architetto irpino Angelo Verderosa, che ha privilegiato una attenzione artigianale verso la cultura materiale e la memoria dei luoghi. La giuria ha applaudito a un intervento di “recupero architettonico e urbano che rimette insieme i pezzi del paese originario, ricostruendo ma anche reinterpretando storia e memoria dei luoghi, un’opera in cui tradizioni e innovazione s’incontrano continuamente in un minuzioso e sapiente equilibrio architettonico, per confermare un racconto delle aree interne, fatto di vitalità, competenza e sguardo lungo verso un futuro possibile”.

“È stato un lavoro di comunità, corale, quotidiano e diffuso”, ha spiegato Verderosa alla cerimonia di premiazione in streaming presieduta, tra gli altri, dal Ministro dello Sviluppo Economico Stefano Patuanelli e dal Presidente dell’In/Arch Andrea Margaritelli. Intervenuto assieme al sindaco di Cairano Luigi D’Angelis, l’architetto ha evidenziato come l’intervento nel paese irpino, che ha interessato migliaia di metri quadri di superfici (tra spazi aperti e ambienti funzionali), costituisca un percorribile modello di rigenerazione urbana in contesti di spopolamento delle aree interne.

E infatti,  grazie a questo lavoro visionario  “il paese ha già attirato nuovi abitanti e nuove imprese. Mentre a livello nazionale si è iniziato a parlare solo dopo il Covid-19 dell'importanza di recuperare i piccoli centri, Cairano si mostra dunque già come esempio concreto e replicabile”.  Il progetto irpino era già stato esposto alla Biennale Architettura di Venezia nel 2018 e aveva ottenuto, tra gli altri, “Premio Mediterraneo”, il “Premio Pida” e il “Premio Inarch Campania”.