Effetto occhi incavati? Il mondo dell’oculoplastica ha sviluppato la tecnica più efficace: il filler
Medicina estetica

Effetto occhi incavati? Il mondo dell’oculoplastica ha sviluppato la tecnica più efficace: il filler

Esistono varie tecniche in grado di contrastare l’effetto occhi incavati: a partire da una make up routine studiata ad hoc per vivacizzare lo sguardo fino ai trattamenti con filler a base di acido ialuronico, ad oggi considerati sicuramente i più efficaci nel ripristinare le proporzioni naturali delle palpebre superiori.

Non ci stancheremo mai di sottolineare quanto i volumi e le proporzioni delle palpebre siano di fondamentale importanza per uno sguardo vivace e fresco: come ormai saprete, infatti, la palpebra mobile superiore e la palpebra fissa situata al di sopra di essa, giocano da sempre un ruolo fondamentale nell’armonia complessiva di tutto il viso.

Un equilibrio, questo, che con il passare del tempo viene messo in difficoltà da una serie di inestetismi che, inutile dirlo, se non presi in tempo si accentuano sempre più.

Tra questi, non possiamo non parlare dell’effetto occhi incavati.

Di cosa si tratta?

Gli occhi incavati sono caratterizzati da palpebre mobili posizionate troppo in profondità e per questo nascoste quasi del tutto dall’arcata sopraccigliare.

Da anni, le case di cosmesi si impegnano assiduamente  nello studiare nuove tecniche di make up, mirate esclusivamente nel nascondere l’effetto “occhio scavato”.

Nonostante i grandi passi avanti, però, a nostro parere, la strada più efficace da intraprendere è quella dell’oculoplastica: mediante un trattamento con filler a base di acido ialuronico questo fastidioso inestetismo sparirà del tutto e il vostro sguardo tornerà a essere nuovamente pieno di vitalità.

Come truccare gli occhi incavati

Prima di parlarne più nello specifico, però, vediamo assieme qual è la tecnica make up più efficace nel contrastare gli occhi incavati, molto utile, soprattutto, quando l’inestetismo è ancora molto lieve.

Al fine di vivacizzare gli occhi, per esempio, applicate mascara sulle ciglia esterne e superiori e sfumate mediante un ombretto chiaro su tutta la palpebra.

In questo modo avrete un effetto di “ampliamento”, il quale metterà in risalto quella che, in questi casi, è la parte più nascosta dell’occhio: la palpebra mobile superiore.

Per quanto riguarda la palpebra fissa utilizzate sempre ombretti perlati, che non siano troppo chiari ma neanche troppo scuri: in questo modo non metterete mai troppo in risalto questa zona a discapito della palpebra mobile ed eviterete l’effetto “occhi pesti”.

Infine, per intensificare lo sguardo tracciate una riga di matita nera sulla rima palpebrale: seguendo questi semplici step attuenerete di molto l’effetto occhi incavati.

A volte, però, il make up non basta a risolvere la situazione.

È in questi casi che entra in gioco l’oculoplastica, con il suo trattamento filler a base di acido ialuronico.

Come correggere gli occhi incavati grazie all’oculoplastica

In cosa consiste questo trattamento così all’avanguardia?

Mediante l’innovativa tecnica della micro cannula, il medico oculoplastico interverrà sul vostro sguardo mediante iniezioni a base di acido ialuronico, introdotte sotto la pelle delle palpebre superiori: un trattamento microtraumatico che riempie la zona incavata della palpebra superiore senza lasciare ematomi.

In questo modo potrete riprendere le vostre attività con estrema rapidità.

Inoltre l’acido ialuronico utilizzato è specifico per la regione periorbitaria, pertanto differente da quelli utilizzati per altre zone del viso o del corpo.

Così, bastano davvero pochissime iniezioni per scolpire i volumi con estrema precisione: le vostre palpebre ritroveranno la loro forma naturale e non sembreranno più “scavate”. Il vostro sguardo apparirà fin da subito ringiovanito, e non sembrerà più né stanco né spento.

Unico accorgimento: è sconsigliata l’esposizione al sole violento per una settimana.

Per saperne di più, vi invitiamo a visitare la sezione dedicata del nostro sito o a rivolgervi direttamente a noi.

La redazione