L I V E – R E P O R T


Articolo e immagini sonore di Roberto Bianchi

The Damn Truth, da Montréal, sbarcano per la prima volta in Europa, grazie alla disponibilità de “All’Una e Trentacinque Circa”, regalandoci un interessante concerto, che sarà l’unica data in Italia.

Il gruppo, capitanato dalla carismatica cantante e chitarrista Lee-La Baum, propone un energico e tagliente rock, che parte dalle matrici degli anni ‘70 e si evolve con sagaci contaminazioni “indie” e “alternative”, vicine ai suoni del nuovo millennio.

La Band ha aperto concerti di grande livello, tra cui gli ultimi show canadesi degli ZZ Top, che hanno espresso grandi parole di elogio nei loro confronti.

Due dischi alle spalle: Dear In The Headlights, pubblicato nel 2012 e l’ottimo Devilish Folk (2016), prodotto da Tchad Blake, che ha collaborato con Black Keys, Pearl Jam, Elvis Costello, Peter Gabriel e tanti altri.

La voce di Lee-La Bum, “figlia” di Robert Plant e Janis Joplin, è pura potenza: la ragazza ha movenze provocanti e mette in luce un grande carisma; Tom Shemer (che compone la maggioranza dei brani) la sostiene con la chitarra elettrica, ammaliandoci con riff penetranti e limpidi “assolo”. La sezione ritmica, composta da PY Letellier al basso e Dave Traina alla batteria, è precisa, martellante, convincente.

Lo spazio di fronte al palco è opportunamente svuotato dai consueti tavolini per avvicinare il pubblico al palco, purtroppo l’affluenza è inferiore alle aspettative, ma gli spettatori sono di qualità: peccato per chi è rimasto a casa!

Il concerto inizia poco prima delle undici, dalle prime note siamo invasi dall’incredibile energia emanata dalla band: brani come Pirates & Politician, Plastic Flowers, White Lies e The Match si insinuano sotto la pelle, entrando direttamente in circolo e creando dipendenza. Il set è breve, un’ora circa, ma molto intenso. Gli spettatori apprezzano, sono coinvolti e appagati per quanto visto e quanto ascoltato. Splendida serata!

Mi viene spontaneo associare The Damn Truth agli “italianissimi” Ramrod, ascoltati qualche mese fa nello stesso locale. Sono molte le similitudini tra le due band, composte da talentuosi giovani artisti: vorrei soprattutto evidenziare il comune coraggio di rinverdire la tradizione, preferendo evitare di omologarsi agli attuali suoni commerciali.

Torno a casa con una grande certezza: Il Rock è assolutamente vivo, è Una Dannata Verità!