L'ANALISI
03 Febbraio 2021 - 07:26
VICOMOSCANO (3 febbraio 2021) - Una madre residente nel Viadanese racconta la disavventura che lei e il suo bambino di 2 anni hanno vissuto nei giorni scorsi all’ospedale Oglio Po. «Mi ritrovo in una sala d’attesa con altre 20 persone, molte delle quali malate/sintomatiche, con un bambino di 2 anni, ad aspettare il nostro turno. Arrivano nella stessa sala prericoveri, richieste dell’ultimo minuto senza appuntamento, altri bambini con famiglia al completo, anziani con accompagnatori. Il distanziamento c’è ma un signore anziano si soffia il naso di fianco a me e in quei momenti mi chiedo quanto conti davvero la distanza, per me e per lui. L’addetta ai tamponi è una sola e l’attesa si fa lunga, dopo un’ora finalmente usciamo. Ma dobbiamo rientrare per attivare il fascicolo elettronico con un’altra attesa di 20 minuti alla cassa/segreteria in un’altra sala ad altissimo afflusso di persone. E la segretaria mi comunica che il portale del fascicolo elettronico non funziona».
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